Motorbike Adventure Team

Motorbike Adventure Team
Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

domenica 10 marzo 2013

RIVE DEL PARANA'

diario di viaggio del 7.3.2013
RIVE DEL PARANA'

Sergio parte oggi nel pomeriggio in omnibus verso Buenos Aires, durata 13-14 ore (pero' di notte e dovrebbe riuscire a dormire; i bus a lunga percorrenza sono molto comodi ed il servizio e' come quello degli aerei...); decidiamo di visitare unpo' piu' a fondo questa cittadina adagiata sulle rive del Rio Parana' che ha avuto una crescita notevole dopo la creazione della "represa" dello Yacireta' e che vive oggi, oltre che della tradizionale agricoltura, anche di un boom turistico stagionale dovuto alla tanta, ma tanta gente che, essendo il mare a quasi mille km di distanza, si riversa sulle spiagge di sabbia dorata del grande fiume.


Come quasi tutte le citta' del sudamerica anche Ituzaingo' e' divisa in quadre e questo rende piu' facile orientarsi: c'e' ovviamente una Costanera (la strada che costeggia il fiume) e alcune grandi piazze (la piu' importante completamente alberata in mezzo); siamo alla fine della "temporada", la stagione turistica, ed il vivere quotidiano e' lento e quieto: tra la gente del posto molte sono le carnagioni ambrate che dimostrano una sicura discendenza india.
Ci rechiamo alle spiagge lungo il fiume, strette e lunghe, con pochi, dimessi, stabilimenti balneari ( i turisti qui vengono alloggiati nelle case, affittate a giorni e non a periodi, tante sono le richieste!!!) e facciamo una psseggiata lungo le placide rive: l'acqua e' perfettamente trasparente ed il fiume, largo qui piu' di 3 km, scorre veloce tra la riva argentina, le grandi isole nel mezzo e la sponda paraguagia.
A mezzogiorno avanzato "almuerzo" in un tipico ristorante con pesce di fiume e dolci locali e poi ancora una passeggiata (per smaltire...) fino al barrio costruito ai tempi dei lavori alla diga per i dipendenti della binazionale; si distinguono per grandezza e bellezza le case destinate agli operai e quelle invece per i tecnici e gli ingegnari (molte sono anche adesso occupate da chi ancora lavora alla represa ma molte, la maggioranza sono ora per la gente del posto...); c'e anche un bell'albergo, in ristrutturazione, con terrazza sul fiume e una grande piscina inserito in un bel parco con paseo (passeggiata) sul lungofiume.


Dopo un buon sorbetto preparato con maestria da Enrico ed i saluti a Sergio, i padroni di casa vanno alla lezione di Tango ed io ne approfitto per fare qualcosa al computer; faccio pero' l'errore di mettermi a lavorare a letto e ... in poco tempo mi ritrovo tra le braccia di Morfeo: mi spiace ma non li sento neanche ritornare!!! Fino al mattino successivo non esisto per nessuno...he he he he ... 

giovedì 7 marzo 2013

DAL BRASILE ALL'ARGENTINA

diario di viaggio del 6.5.2013
DAL BRASILE ALL'ARGENTINA

Alle 7.30 ho gia' fatto la solita abbondante colazione, mi sono lavato ed ho preparato la borsa e tutto il resto: potrei partire in cinque minuti.
Devo invece smanettare per un bel po' sul computer nella hall del Capri Hotel per capire dove cavolo sono adesso i pezzi di ricambio, sentire Enrico se ha visto la mail, accordarmi con Anna, cercare il contatto con Arthur Marasca per farmi aiutare.


Il tempo come sempre vola quando sono al netbook e circa alle nove e mezzo Arthur arriva col suo pick up Wolkswagen e carichiamo la mia roba sul cassone; le partenze da Medianeira verso Foz do Iguacu con l'omnibus (qui lo chiamano cosi') si succedono ogni ora e cosi' Arthur mi propone di andare a conoscere di persona il precedente "prefeito" di Medianeira che porta il mio stesso cognome; Moises Pistore ha 74 anni ed e' nato in Brasile, mentre il papa' era arrivato piccolo col nonno da un non meglio precisato paese del padovano (io credo Arre); e' alto, segaligno, e dimostra si e no sessant'anni.


Ora e' ovviamente in pensione ma ha lavorato tanto in queste zone nel settore agricolo; qui lui e' arrivato nel 1969 proveniente dallo stato di Rio Grande do Sul e si e' costruita una solida posizione economica; lo incontro nel giardino del club sportivo che il figlio gestisce in Medianeira ed e' per me strano sentirlo parlare in un dialetto veneto "antico" (che noi abbiamo ormai dimenticato) inframezzato con qualche parola di portoghese: simpaticissimo. Ma Lui proprio e' simpatico, con gli aneddoti della vita dura dei primi tempi a cui ogni tanto intervalla qualche barzelletta (e li' comincia a ridere ancora prima di raccontarla: che dire e' coinvolgente!!); e' molto lucido e l'amico Arthur supporta il racconto con ampi cenni di assenso con la testa. Traspare dal narrare una sorta di prezioso orgoglio di essere italiani, di riconoscenza verso genitori e nonni per l'educazione ed i valori ricevuti (e che loro hanno cercato di trasmettere ai rispettivi figli), una sorta di velata razzista visione della societa' brasiliana che si rivela con le battute sui "neri" che incarnano quanto di male sta nella societa'....
Lascio a malincuore i due nuovi amici (mi strappano a forza la promessa di ritornare nel fine settimana per un "churrasco"; ho resistito, ho resistito ma poi ho dovuto cedere alle pressanti richieste...he he he he ...) e Arthur mi accompagna a prendere l'onibus per Foz; alla stazione rodoviaria della citta' brasiliana

 (300 mila persone, altre 300 mila sono a Ciudad del Este sulla riva paraguagia e 80-90 mila a Puerto Iguazu, la terza parte della Triple Frontera) sono costretto a prendermi un taxi per superare i 15 km che mi separano dalla stazione degli onibus di Puerto Iguazu, comprese le due frontiere ed il ponte Tancredo Neves. Infine qui prendo il biglietto con il Cruceiro del Norte che mi portera' a Puerto Rico dove trovero' Enrico, Anna e l'amico Sergio, che sono venuti a prendermi. Andiamo a vedere la "gruta india",

 bellissimo posto vicino a una cascata

 e poi ritorniamo verso Ituzaingo; ci fermiamo a Posadas, passiamo per la costanera del Parana "mirando" l'impressionante skyline delle luci di Encarnacion (Paraguay), prendiamo un piatto di "rava" (calamari impanati) acccompagnato da  un'ottima Patagonia Amber Lager e ritorniamo alla loro casa che sono ormai le 2 di notte. Lunga ma piacevole giornata...

NULLA DA DIRE



diario del giorno 5.3.2013
NULLA DA DIRE

Assolutamente niente di particolare da dire in questa giornata che trascorre nell'ozio piu' assoluto,  come la precedente segnata dalla pioggia mattutina e da scorci di sole nel pomeriggio.
Ritorno allora a parlare di questa zona del Brasile, lo stato di Parana', ma lo stesso potrebbe dirsi per Santa Caterina, Rio Grande do Sul, Mato Grosso e Mato Grosso do Sul; stati che hanno visto la massiccia emigrazione italiana, soprattutto del nord (e qui i veneti hanno fatto la parte del leone, purtroppo .... o per fortuna) e che, proprio per questo, sono diventati gli stati agricoli per eccellenza del Brasile; stati dove gli italiani hanno lavorato duro e, da buoni risparmiatori quali sono, hanno messo da parte abbastanza per permettere ai figli di salire la scala sociale e portarsi ora ai vertici economici e politici, ed essere riferimento per le altre emigrazioni che nel tempo si sono succedute. Qui l'italianita' si respira, e' nelle cose quotidiane del vivere (mangiare, parlare, lavorare, etc etc ) ma soprattutto e' visibile con le mille insegne che portano nomi italiani o entrando nei negozi o nelle attivita' quotidiane.
Qui io arrivo ad avere un problema alla moto e i ragazzi che se occupano si chiamano De Lorenzi e Tonelli, il signore che mi aiuta anche nelle traduzioni si chiama Marasca, la rivendita di pneumatici e' Scopel, il precedente sindaco della citta' e' Moises Pistore (un nome, una garanzia!!). E la cosa piu' incredibile e' che sono orgogliosi della loro discendenza e non perdono un istante a rimarcarla, quasi fosse un marchio di qualita'.
Qui il 60 % della popolazione vanta ascendenza italiana e qui la gente lavora duro; quando i primi italiani sono arrivati nel secondo dopoguerra dalle terre vicine di Rio Grande do Sul o Santa Caterina non esistevano le citta', gli insediamenti non superavano le 2-3000 unita' e il paesaggio era tutto segnato dal Mato, la boscaglia; gli italiani hanno tagliato, dissodato, piantato, mietuto costruendosi fama di grandi lavoratori (e grandi risparmiatori: ancora adesso italiano e' sinonimo di "taccagno", meglio forse dire "oculato nelle spese"...) e spesso costruito le famiglie (numerose) sposandosi tra di loro. Ora le cittadine, in continua crescita, hanno 70-100 mila abitanti e dalle casette piccole a un piano si e' passati ai grattacieli, ai grandi condomini, alle zone residenziali con splendide case con piscina e grande giardino.
Ho incontrato alcune di queste persone che hanno vissuto questo momento di passaggio e che sono orgogliosi di lasciare ai figli un Brasile migliore di quello che avevano trovato: ne parlero' domani nel prossimo diario; intanto, da "estraneo", dico che questa zona del Brasile (lo stato del Parana') e' bellissimo, con tanta acqua, tanto verde (ancora adesso alle ampie zone coltivate si alternano i boschi autoctoni, bellissimi da vedere e grande riserva verde), colline ondulate ed un cielo dai mille colori, intensi; e anche le cittadine, pur crescendo continuamente mantengono quella certa aria "campagnola" che a me tanto piace.
Da veneto non posso che gioire di questa italianita' cosi' palpabile: aver potuto incontrare i Marasca, i Pistore, i Correa-Contiero, aver sentito i loro racconti e l'orgoglio che traspare dalle loro parole per le posizioni sociali raggiunte mi riempie di gioia e mi sento orgoglioso anch'io di averli conosciuti e frequentati.
Domani penso di ritornare in Argentina da Enrico ma non ho ancora ricevuto risposta alla mail che gli ho spedito per avvisarlo: vedremo il da farsi domattina, sperando anche in condizioni climatiche migliori. Il cugino di Anna insiste perche' vada a trovarlo ancora e anch'io ne ho voglia, ovviamente (dopo tanti anni che non ci vediamo..) ma c'e' anche la moto da mettere a posto e devo sentire dove sono i pezzi in questo momento ( mi sono fatto spedire il codice di rintracciabilita' della DHL): domani ci saranno un sacco di decisioni da prendere....

lunedì 4 marzo 2013

OZIO

diario di viaggio del 4.3.2013
OZIO

Stamattina mi sveglio e c'e' una bella pioggia battente;

 il cielo e' tutto coperto e non invita sicuramente ad uscire. Faccio le cose con calma e dopo una bella colazione (c'e' di tutto qui all'hotel Capri

 e cosi' faccio l'italiano: prendo un piattino di formaggio, affettato,pane, frutta, dolce e me li porto nel frigorifero in camera. Ho rimediato il pranzo per oggi...e oltrettutto non devo neanche guidare).
Verso le nove scendo e vado alla vicina officina Racing Motos a saltare Marcos, Gilliard, Lucas e gli altri e fargli sapere che ci sono: ora dobbiamo aspettare i pezzi che devono arrivare col corriere dall'Italia. Rientro in hotel e nella hall scrivo i pezzi per il diario di viaggio: poi contatto skype con Roberto (e la Quadro) e con Anna.
Queste giornate oziose sono la cosa peggiore del viaggio ma purtroppo non posso farci nulla; Medianeira ha ben poco da offrire, e' una cittadina sicuramente operosa ma non ha certamente opere d'arte o scorci particolari e per di piu' continua a piovere, a tratti anche molto forte.


Domani, sperando anche in un miglioramento del tempo, mi cerchero' qualcosa da fare; per ora e' ozio piu' completo....porca vacca!!!

RITORNO A MEDIANEIRA

Diario di viaggio del 3.3.2103
RITORNO A MEDIANEIRA

Ieri sera abbiamo fatto unj giro in centro a Umuarama e ci siamo mangiati un bel sorbetto, tranquillamente seduti in un locale sulla centralissima avenida Parana'; ovviamente chiaccherando il tempo passa e siamo andati a letto ben oltre la mezzanotte: morale dormo un po' piu' del mio solito e soltanto dopo le 8 scendo in cucina; trovo gia' la efficentissima Beatriz che ha preparato ogni ben di Dio per la colazione e appena scende anche Silvio mi "rimpinzo" per bene: ahhhhh....che colazione ragazzi.
Mentre le donne di casa sono impegnate con le faccende io e Silvio ci appartiamo a guardare con curiosita' reciproca le foto del viaggio, del nostro primo incontro, del viaggio della famiglia Correa in Europa, dei concerti di Paul McCartney, di scene della vita quotidiana in Umuarama.
Usciamo verso le due per pranzare in un "ristorante por kilo", un locale come una tavola calda dove si paga cio' che si prende in base al peso, praticamente viene pesato tutto quello che si vuole mangiare ed il prezzo finale e' dato dal peso e non dalla "qualita'" di quello che si e' scelto.
Annelise e Cristianne devono ritornare alle rispettive universita'  perche' domattina alle 7.30 ricominciano i corsi di medicina a cui sono iscritte, l'una a Presidente Prudente (450 km a nord est di Umuarama) e l'altra a Cascavel (150 km a sud est). Accompagniamo Annelise a prendere il bus di lunga percorrenza  e poi preparo la borsa perche,' visto che Silvio deve portare la figlia a Cascavel con l'auto, ne approfitto per farmi accompagnare a Medianeira. Da domani saro' pronto per l'arrivo dei pezzi in modo da effettuare quanto necessario nel piu' breve tempo possibile.
I colori del tramonto sulle colline del Parana' sono assolutamente stupendi e la colonna sonora dei Beatles e' proprio perfetta.

PONTELONGANO DE UMUARAMA


Diario di viaggio del 2.3.2013
PONTELONGANO DE UMUARAMA

Come sempre verso le 6 sono sveglio, mi faccio una bella doccia, preparo la borsa e le cose che portero' con me; alle 8 meno un quarto bussano alla porta: Silvio e' gia' qui, e' partito alle 5 da Umuarama per venire a prendermi e finalmente posso abbracciare il caro amico.


La storia di Silvio e della sua splendida famiglia e' molto particolare'. Il nonno Abele (Abile per i brasiliani) era partito da Pontelongo per cercare fortuna come molti veneti in Brasile; arrivato a Porto Alegre, proprio come molti altri veneti, era andato all'interno del territorio stabilendosi nella "giungla" ad una sessantina di Km da Sao Paulo; la mamma di Silvio ha sposato un altro figlio di emigranti, portoghese questa volta, ma pensate che Lui (Silvio, intendo) neanche sa di quale parte del Portogallo: Silvio si sente completamente italiano!!!!
Finiti gli studi di medicina e sposatosi con un altro medico, Beatriz, di origine ucraina, decidono di trasferirsi a Umuarama, allora piccola cittadina in via di sviluppo ed ora citta' a tutti gli effetti, con oltre 100 mila abitanti (e sta' crescendo vorticosamente, con costruzione di nuovi barrios, di una nuova universita' e infrastrutture); ora hanno due figlie, Annelise di 21 e Cristianne di 19 anni, ed una clinica tutta loro dove esercitano: Silvio e' endocrinologo, membro dell'associazione internazionale di Endocrinologia e iscritto all'Associazione Medici Endocrinologi italiani e Beatriz allergologa. Il loro atto di matrimonio e' all'anagrafe di Pontelogno e tutti e quattro loro sono ugualmente iscritti nel mio paese, risultando italiani a tutti gli effetti (hanno votato tutti e quattro alle ultime elezioni).


Quando arrivo nella loro bella casa subito dopo mezzogiorno trovo le "donne" di famiglia ad attendermi (sia Annalise che Cristianne studiano medicina in universita' lontane ma hanno voluto onorarmi ritornando a casa per passare il fine settimana in mia compagnia) e Silvio ha addobbato scale e pareti con bandiere italiane e banner del Comune di Pontelongo (!) sic....


Era stato organizzato anche un comitato di accoglienza per l'arrivo con la moto ma questo e' rimandato a quando Quadrotta "stara' meglio": cosa volete che Vi dica, sono commosso di una accoglienza di tale portata, ma conoscendo quanto Silvio tenga alla Sua "Italianita'" non sono affatto sorpreso.
Avevo conosciuto il medico brasiliano nel 2006, nel corso del viaggio da Caracas a Buenos Aires e nel 2009 nel corso del loro viaggio in Europa ed in Italia avevo ospitato Lui e la famiglia per un breve periodo a casa mia; da allora ci siamo sempre tenuti in contatto ed e' adesso un onore poter essere qui. Le ore passano veloci in loro compagnia, tra aneddoti del viaggio, ricordi, racconti della vita quotidiana in Brasile.


Ah, ho dimenticato un particolare importantissimo: Silvio e' un ammiratore sfegatato dei Beatles (di cui ha tutti i dischi in vinile) ma soprattutto del bassista del gruppo, tanto che per gli amici qui a Umuarama (ma non solo) e' soprannominato Silvio "McCartney" Correa: la casa, e soprattutto la stanza dove sono io, e' un solo omaggio a Paul, John, George e Ringo e molti sono i concerti che la famiglia "Contiero" ha visto del baronetto inglese.   

DR. CORREA

Diario di viaggio del 1.3.2013
DR. CORREA


Ci alziamo praticamente tutti insieme e dopo una bella colazione con liquados, dulce de leche e un buon caffelatte partiamo per le rispettive destinazioni

io verso le cataratas, Anna per accompagnare la mamma ad una visita medica, Enrico per il suo lavoro con la cosechadora (la mietitrebbia) per conto di Rosamonte, una delle piu' importanti aziende agropecuarie del nord argentina. Seguo Enrico fino alla azienda alle porte di Posadas (ad attenderlo Diego, il suo "secretario", il ragazzo che direttamente eseguira' la mietitura)

 e poi ci salutiamo con la promessa di rivederci tra pochi giorni al mio ritorno dal Brasile. La strada e' molto bella, sinuosa e ondulata, tra terra rossa e colline verdi; passo in mezzo a quelle che erano le terre delle missioni gesuitiche e a Carateguay passo anche davanti alla strada che porta a dove e' nato il medico Ernesto Guevara de la Serna, piu' conosciuto come "El Che" ( che per molte generazioni di giovani in tutto il mondo ha incarnato il piu' puro ideale di liberta' e giustizia sociale). Non entro perche' gia' avevo visitato il sito nel 2006 e bisogna purtroppo operare delle scelte.


Arrivo a Puerto Iguazu', la parte argentina delle famose Cataratas, e dopo la frontera  passo il ponte Tancredo Neves sul Rio Iguacu ed entro a Foz do iguacu, superando anche la frontera brasiliana; si ha subito un'idera di maggior "benessere' (sebbene anche in Argentina non ci siano problemi, eh...) con una citta' molto piu' sviluppata della controparte appena lasciata; mi fermo 2-3 volte per informazioni sulla strada e poi entro nella autopista per Cascavel; non ho denaro brasileiro con me e mi fermo ad una stazione di servizio per cambiare e poter cosi' pagare il pedaggio (in Argentina le moto non pagano ai caselli).
Riparto e sto' guidando tranquillo sulla bella strada a doppia corsia quando arriva un gran rumore (gia' sentita questa frase, vero...??!!), un denso fumo bianco che esce dallo scappamento e avvolge tutta la moto, il motore che si ferma: tra le auto e i camion che continuano a sfrecciare a gran velocita' controllo la moto e non ci sono problemi all'impianto elettrico, alla trasmissione, all'olio (peraltro cambiato ieri sera a Ituzaingo insieme al filtro).
Comincio freneticamente a mettermi in contatto telefonico con Anna e Roberto Betteto e intanto fermo un motociclista che sta' passando e gli chiedo di avvisare il soccorso stradale; con Roberto proviamo a pensare alle probabili cause (una delle sue ipotesi si rivelera' esatta...) e con Anna alle possibili momentanee soluzioni dal punto di vista logistico: rimandiamo il tutto a quando ne sapremo di piu'....
Arriva il carro attrezzi (efficiente e gratuito) e trasportiamo Quadrotta a Medianeira, alla Racing Motos, una rivendita moto con officina dove trovo Gilliard, Marcus

 e Lucas molto preparati ed efficienti; in brevissimo tempo smontano completamente un motore che non hanno mai visto e analizzano cosa e' successo; insieme decidiamo quali parti sono da sostituire ed immediatamente attivo Roberto per la spedizione dall'Italia direttamente a Medianeira; conosco Arthur Marasca, ex presidente dell'associazione italiani di Medianeira che mi aiuta con la lingua ed e' gentilissimo con me (qui, su circa 50.000 persone, il 60 % sono di origine italiana) mettendomi in contatto con Silvio Correa-Contiero, il medico di origine "pontelongana" che dovevo andare a trovare a casa a Umuarama

, circa 200 km piu' a nord. Dormo all'hotel Capri (ex proprietario era proprio Arthur) di fianco alla Racing Motos e resto d'accordo con Silvio che l'indomani verra' a prendermi.
E' un problema grosso, sono costretto a rimanere fermo piu' giorni, ma l'efficienza di Quadro, le capacita' dei  ragazzi brasiliani, l'aiuto degli italiani in Brasile ha permesso di superare ( o almeno spero...!!!!) anche questa prova.