Motorbike Adventure Team

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Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

martedì 2 luglio 2013

SE LA FORTUNA E' CIECA...LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO!!

diario di viaggio del 1.7.2013
SE LA FORTUNA E' CIECA ... LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO

Ci ho dormito sopra ma non per questo e' cambiato qualcosa: la sfortuna si e' accanita su di noi, porca vacca!!
Parto alle 8 con 5 gradi di temperatura ed una forte pioggia; arrivero' a Novosibirsk con 6 gradi e ancora pioggia; nel mezzo, ovviamente solo pioggia: 870 km di pioggia, con il sole che non fa capolino neanche per un momento e tanto, tanto freddo (nonostante la calzamaglia e la felpa in pile sotto ai pantaloni e alla giacca e la tuta antipioggia sopra a tutto!!!).
Tutta la giornata sotto una coltre di bambagia grigia da cui un dio misterioso e nascosto, forse anche un po' raffreddato, ha vomitato tonellate di pioggia senza interruzione: e prendersi una bella aspirina per farsi passare il raffeddore, caro dio sconosciuto, ti sembrava una brutta cosa!!!
Per fortuna la strada tra Krasnojarsk e Novosibirsk e' una buona strada; solo ogni tanto, soprattutto nei piccoli centri abitati o quando ci sono i passaggi a livello sulla Transiberiana, l'asfalto lascia il posto a enormi buche che la pioggia riempie e rovina; per il resto strada larga, bell'asfalto e bel paesaggio, se non ci fosse stata l'acqua che cadeva dal cielo a renderlo quasi indigesto.
Al secondo rifornimento di giornata (sempre sotto la pioggia) quando ritorno alla moto dopo aver pagato resto di m...a: per terra, sotto alle ruote, c'e' una enorme pozza di olio. Non e' possibile, anche questa Quadrotta....mi sposto, levo tutto il bagaglio, levo il sottosella, guardo tutto il motore e ...non trovo niente fuori posto o rotto: l'olio proviene dalla cassa filtro. Pulisco tutto, cambio tutto l'olio rimasto e ne metto due kili di nuovo, chiudo il tutto e riparto; mi fermo poco piu' avanti per comprare un imbuto e spengo il kotore; nuovamente fuoriuscita di olio; riparto immediatamente e mi accorgo che mentre corro non succede niente, e' solo quando spengo il motore che l'olio scende copioso; non spegnero' piu' il motore fino all'arrivo a Novosibirsk e rabbocchero'  (mi fermo anche 5 volte nei rimanenti 570 km) di continuo l'olio che viene "cucinato" dal motore: non ho altre alternative fino a quando non mi mettero' in contatto con Roberto e Marco in Quadro!!!
Attraverso la grande citta' di Kemerovo con un traffico mica da poco e ho cosi' modo di notare che le auto cominciano ad essere diverse dall'Estremo Oriente siberiano: la' quasi esclusivamente macchine giapponesi o coreane, diciamo il 90 %, mentre qui cominciano ad essere numerose (e lo saranno sempre piu' mano a mano che avanzo verso ovest) le marche europee e anche molte auto russe, Volga, Uaz, vecchie Ziguli' cosi' simili alle nostre 124 Fiat di quel periodo; incontro anche molti vecchi sidecar Ural, attrezzati nelle maniere piu' strane e diventati ormai mezzo di trasporto non per persone (solo il guidatore) ma soprattutto per ogni genere di cose, dalle taniche di benzina ai conigli, dai materiali ferrosi a mattoni e legna per costruire le case....
L'arrivo a Novosibirsk mi vede molto provato dal tempo e dalle vicende di giornata e il dover cercare alloggio in una citta' di quasi un milione e mezzo di abitanti non e' per niente facile; alla fine arrivo a Piazza Lenin e mi fermo alla Central Gostiniza; dovevo trovare un ostello ma e' tardi (scop[riro' solo dopo che avevo guadagnato un'altra ora con i fusi orari!) e decido che...va bene cosi'.
Una bella doccia, parlare con Robereto e Anna su skype, guardare le mail sono le ultime cose che riesco a fare prima di crollare vinto dal sonno; e' stata dura, e' stata veramente dura ed ho anche avuto paura di non farcela, di essere costretto a mollare quando ho visto tutto l'olio per terra e mi e' aleggiato il fantasma del ritiro di Aldo davanti; mi e' andata bene ed ora spero che domani...mi vada ancora meglio; sono solo 700 km fino ad Omsk e se il motore terra' io non mi tirero' indietro di sicuro: ou, se non l'avete capito io voglio arrivare a casa con la moto e voglio uscire dalla Russia in tempo con la scadenza del visto, lo voglio con tutte le mie forze (e se poi non dovesse essere cosi' ... pazienza, ci avro' provato ...con determinazione!)

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