Motorbike Adventure Team

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Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

martedì 2 aprile 2013

GRANDINE


diario di viaggio del 30.3.2013
GRANDINE

Sulla carta sono 639 km, neanche poi tanti rispetto a quanto sono abituato a fare ma la differenza la fanno la strada e l'altitudine; per quanto riguarda la strada comincia immediatamente alla partenza dal Cusco, con salite vertiginose associate a fondo stradale pietoso, tutto buche e corrugamenti dell'asfalto, con continue curve strette (o acentuade come dicono qui) che mantengono la media sui 30-40 km all'ora; per quel che riguarda l'altitudine pensavo che sarebbe stata una lunga, non sempre costante ma in maggioranza, discesa ed invece salgo per ben due volte sopra i 4000 mt ed in entrambe le occasioni la strada sull'altipiano e' migliore di quella percorsa per arrivarci, ed a quell'altezza anche la semplice pioggia diventa una brutta cosa per il freddo e per la difficolta' poi ad asciugarsi correndo e da ultimo mi prendo, per la prima volta in questo viaggio, una bella razione di grandine, una grandine non grossa (1-2 mm il chicco) ma di rara densita' ed intensita', tanto da rendere la strada, il povero Maurizio ed il suo carico completamente bianchi in pochi minuti.
Ritrovo anche i nevados di alta quota, gli allevamenti di "camelidos" (alpaca, llama e vicuna) e anche molti animali bradi, le donne con i tipici costumi colorati ed il copricapo di feltro (non piu' la classica bombetta ma un bel "borsalino" a tese  larghe marrone o nero), i laghetti con fenicotteri e folaghe nere; mi piace molto questo paesaggio aspro, selvaggio ma vero e se non fosse per pioggia e grandine ci dedicherei sicuramente piu' tempo.
Quando scendo di quota la strada segue il corso di fiumi e torrenti impetuosi, stretti spesso in anguste pareti di roccia che si aprono poi in belle vallate verdi e con tanti alberi; la gente mi guarda passare sempre con sorpresa, spesso con una sorta di rispetto, a volte sorridendo; in questa parte del Peru' non esistono i grandi proprietari terrieri ed ogni famiglia e' proprietaria del piccolo pezzo di terra dove vive; una mucca , tre capre e cinque galline, uniti a quel poco che la terra lavorata con fatica (ho gia' detto che di trattori o macchine agricole se ne vedono veramente pochi) ancora a mano o con gli animali puo' dare sono sufficienti per le esigenze di questa gente umile ma dignitosa.
L'ultima fatica (se stare seduti per piu' di 12 ore su una moto puo' essere considerata una fatica!!!) di giornata e' l'attraversamento, sempre ad alta quota della Pampa de Galera, a velocita' vertiginosa per Quadrotta (sempre sui 120 kmh) in quanto da qui inizia la lunga discesa di 60 km che da quota 3800 scende vertiginosamente verso Nazca, a livello del mare o quasi.
El Senor Juan dello Nazca Trail Hostel e' gentile e premeruso, una bella fonte di informazioni sulla strada, sulle linee e come visitarle, sulle mie piccole necessita' (cajero automatico, supermercato, pile per lo spot, etc etc) ma arrivare da Lui non e' stato per niente facile in una citta' immersa nel sabato sera (sono arrivato col buio che qui scende intorno alle 18.15) e soprattutto nel sabato sera prima della Pasqua: musica a go go sparata a 110 decibel e balli nelle strade; io sono stanco, ho guidato tutto il giorno senza pause (a parte i rifornimenti) e dopo cena provo a buttare giu' qualcosa sul sito ma il sonno ha il sopravvento e, nonostante la musica alta, mi ritrovo in men che non si dica tra le braccia di Morfeo.

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