diario di viaggio del 9.4.2013
DOLCE FAR NIENTE DEL CARIBE
Ho parlato di ritmi lenti e dolce far niente? Beh, e' proprio cosi'.
Ho scoperto che in paese c'e' anche un internet (non wifi purtroppo ed il
collegamento skype poi disturba la unica linea telefonica del paesino, cosi'
non si puo' usare, mi dicono!!!) e cosi' riesco a comunicare con Anna (che
bella cosa!!! questo mi tranquillizza ulteriormente.) e a fare con Lei il punto
della situazione; poi il resto della giornata e' dedicata alle chiacchere
esistenziali con Emile (che partira' nel pomeriggio con un aereo da 8 posti,
dove purtroppo non si puo' caricare la moto, per Panama City), alla goduria di
una serie di succhi di frutta eccezionali preparati da una signora del posto,
dal farsi cullare dalle onde in compagnia di Sebastian in una piccola caletta
poco lontano da Puerto Obaldia; le giornate non sono bellissime, il cielo e'
spesso coperto da nuvole e ogni tanto un bell'acquazzone scarica un po' di
pioggia sulla costa ma la temperatura e' gradevole, appena un po' umido; la
gente e' socievole, a volte simpatica, ci sono molti giovani militari della
guarnigione che ovviamente si interessano della moto e vogliono sapere tutto
(soprattutto quanto costa), ci sono anche parecchie avvenenti ragazze (e molte
signore un po' ... abbondanti) e circolano anche, non so' se per attirare
turisti o perche' vivono qui, alcuni Kuna, gli abitanti delle isole del golfo
(la Camarca Kuna Yala, come gia' detto in altre occasioni, e' una specie di
enclave all'interno del territorio panamense, dove gli indios hanno la facolta'
di fare leggi proprie e di amministrare il proprio territorio, mandando anche
un proprio rappresentante, il vcacicco, al governo centrale di Panama),
agghindati/e con i vestiti tradizionali.
Circolano molti turisti, di tutte le nazionalita' del mondo, ma e' un
turismo di transito, non residenziale, gente che cerca di passare da Colombia a
Panama o viceversa, in questo angolo di mondo senza comunicazione terrestre.
Conosco cosi' Mauro, originario del Lago Maggiore ma ormai cittadino del mondo,
ufficialmente operatore informatico, che tra qualche mese di lavoro e l'altro
ha in realta' come obiettivo della vita riuscire a vedere tutti i paesi del
mondo; attualmente e' a 139 e alla fine di questo viaggio arrivera' a 142;
mamma mia, sono tantissimi....Lui e' bloccato qui perche' a Panama non sono
arrivati i suoi bagagli (e di altri 4 passeggeri) e quindi aspetta per domani
l'aereo che glieli portera'. E soprattutto conosco un gruppo di 11 cittadini
cubani che stanno fuggento dal loro paese e cercheranno di raggiungere gli
Stati Uniti attraversando tutto il centro america, sia con autobus di linea,
nei paesi che li accettano e anche favoriscono, sia da clandestini dove il loro
passaggio non e' "ben visto": realta' incredibili che non mi
aspettavo certo di incontrare. Con Jorge, laureato in design, si stabilisce
anche un bel rapporto e passimo insieme buona parte del pomeriggio con
reciproco scambio di esperienze e informazioni sulle rispettive societa'.
Con Sebastian ed i cubani ci organizziamo in un ristorantino per farci
preparare un bel piatto di delizie locali per la cifra di 3 dollari: purtroppo
da bere solo acqua....pero' io ho ancora del Pisco peruviano e finiamo la
giornata sorseggiando la bevanda degli altipiani andini.
se non avessi perso 15 giorni causa DHL brasiliana, ora ti godresti appieno questi giorni di nulla da fare...ma non c'è nessuna previsione x un passaggio fino al primo punto dove scaricare a terra tutti i cavalli di Quadrotta?
RispondiEliminabuona siesta
Roby