Diario di viaggio del 13.2.2013
EL MUNDO A LA FIN DEL MUNDO
Alle 7.30 insieme con Roberto ritiro la
moto dal recinto dove l'avevamo messa per la notte, la carico di
tutto il bagaglio e parto in direzione nord, verso Punta Delgada,
dove c'è un traghetto gratuito
che in un quarto d'ora deposita
Quadrotta a terra nella Isla Grande de Tierra del Fuego. Memore del
freddo patito il giorno prima ieri sera ho provveduto a montare la
fodera interna per mantenere caldo il corpo e oggi, nonostante un
fastidioso e freddo vento trasversale, stò veramente bene (ottimo
anche il sottocasco della Asolo). Il paesaggio fuegino non è molto
diverso, almeno all'inizio da quello appena lasciato in Patagonia e a
Cerro Sombrero ritrovo ancora un 110 km di ripio, esattamente fino
alla parte cilena della frontiera di San Sebastiàn: tra i due
paesini con lo stesso nome (uno cileno e l'altro argentino) corre una
terra di nessuno di quasi 20 km, brulla e disabitata, se si esclude
una sgangherata estancia.
Dopo la frontiera argentina inizia
subito l'asfalto che porta fino ad Ushuaia; sono in riva al mare e lo
resterò per più di 40 km, un bel mare pulito verde-azzurro ma anche
molto freddo.
Mano a mano che si scende verso sud il
paesaggio cambia (ed anche il clima, con grossi nuvoloni neri che non
promettono niente di nuovo e che a tratti scaricano brevi raffiche di
pioggia che danno solo fastidio alla guida ma non bagnano più di
tanto) e dalla bassa “cespuglieria” della pampa si passa ad
alberi ben più alti come lenga e faggi e pini;; anche il terreno
diventa più “mosso” di prima e da basse colline arrotondate si
passa a montagne rocciose vere e proprie, con picchi innevati e tanta
acqua che scende a valle dai fianchi a riempire ruscelli, torrenti,
lagune.
E questo diventa il regno del signor
castoro che con la sua instancabile opera di “falegname d'acqua”
costruisce dighe che modificano radicalmete (in maniera positiva, a
ben guardare) un paesaggio già bello di suo. Emozionante poi da fare
in moto, con le sue curve e le sue pendenze, la strada del Paso
Garibaldi, subito dopo il Lago Fagnano,
che immette nella costa
meridionale dell'Isola Grande della Terra del Fuoco dove Ushuaia è
separata dalla cilena Isola Navarino dall'arci famoso canale Beagle.
Ah, a metà della discesa trovo anche
gli impianti delle 26 piste di sci del comprensorio di Cerro Castor,
rinomato per le splendide nevi e frequentato dagli sciatori
sudmericani quasi quanto il Cerro Catedral a San Carlos de Bariloche.
Ushuaia è ormai una città di 150 mila
abitanti, capoluogo della provincia di Tierra del Fuego, Antartida e
Islas de Atlantico Sur,e del piccolo villaggio “a la fin del mundo”
restano solo le minuscole casette degli operai italiani, ora usate
dai sottufficiali della base navale.
Malena, del Patagonia Pais
backpacker's, è gentile e mi tratta con riguardo (mi offre anche un
ottimo piatto di lenticchie con carote, cipolle e queso) quando vede
la moto e apprende del mio viaggio intorno al mondo; lei è di Buenos
Aires ma ormai da 9 anni è qui in Tierra del Fuego (il suo fidanzato
italo-francese si trova attualmente a Marsiglia).
Per quanto riguarda il mio viaggio oggi
ho raggiunto un'altra meta particolarmente importante, il punto più
a sud del mondo raggiungibile via terra; ora il prossimo obiettivo è
raggiungere quello più a nord (intanto del continente americano).
Poi anche nord kapp fa parte del mio itinerario.....
Ciao Maurizio, non si può che farti i complimenti x l'obbiettivo raggiunto.
RispondiEliminaNe hai fatta di strada, ora hai "solo" le 2 Americhe da attraversare x arrivare il più possibile vicino al polo nord....e ce la farai sicuramente, spinto anche da tutti noi che ti seguiamo.
Roby
Ciao Maurizio,
RispondiEliminaBravo grande hai raggiunto la terra del fuego,non ho parole,spazi che regalano felicità e gioia.
Luca el barba
Vai vecio!!!! Un grosso abbraccio da Perth Stefano ed Annamaria
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