Motorbike Adventure Team

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Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

domenica 24 febbraio 2013

HIERBA MATE

diario di viaggio del 23.2.2013
HIERBA MATE

Fa decisamente caldo quando intorno alle 7 parto (ottima colazione con dulce de leche e biscotti al cocco aromatizzati cacao, una vera leccornia...) dal Canciller Hotel di Bahia Blanca, fa caldo ma il cielo e' coperto (e difatti mi prendero' parecchia pioggia, tanta da costringermi a mettere l'antipioggia); c'e' anche un forte vento trasversale o contrario che rallenta di molto la velocita' e mi fara' arrivare a Baires con il collo tutto indolenzito (smettera' di soffiare solo un centinaio di km prima della Capital Federal, e quindi lo sopporto per  quasi 600 km).
Il paesaggio somiglia alla nostra pianura padana, con alti pioppi a circondare immense piantagioni di mais, di canna da zucchero ma soprattutto della verdissima Hierba Mate,

 la pianticella simile al the che gli indios guarani' (si, proprio quelli del film "Mission") avevano insegnato ad apprezzare ai conquistadores spagnoli; ora e' la bevanda piu' diffusa del sudamerica e nel sud del Brasile, in Paraguay, in Argentina ma soprattutto in Uruguay non e' possibile camminare per le strade senza vedere qualcuno con la zucca e la "bombilla" in mano ed il termos sotto al braccio: e' un rito quotidiano come per gli italiani il caffe' o per gli inglesi il the.
Normalmente si prende "amargo" (amaro) e con acqua caldissima ma e' possibile prenderlo zuccherato (ed io lo preferisco) o, come lo bevevano proprio gli indios, "terere'" cioe' con succo di frutta freddo aggiunto alle foglie di hierba mate ( mate e' il contenitore, di zucca, di legno o di metallo, la erba viene chiamata normalmente solo "hierba" e la "bombilla" e' la cannuccia in metallo con filtro finale che serve per berlo senza ingoiare le foglie). La preparazione e' un rito che richiederebbe un intero articolo: dico solo che si mettono le foglie sminuzzate dentro al mate e poi si versa l'acqua o il succo.
La ruta 3 diventa a pagamento

 avvicinandosi a Buenos Aires ma le motociclette non pagano (iuuuuuuu......) e intorno alle 16.30 sono gia' nelle strade della capitale; a questo punto trovare un ostello in una citta' che come area metropolitana arriva quasi a 14 milioni di abitanti: sono gia' stato qui e ricordo a grandi linee dove si trova il quartiere della Recoleta (dove voglio sistemarmi), il problema e' trovare un bsckpacker o un ostello nel dedalo di calles e avenidas, perbacco!! Dopo due tentativi infruttuosi (uno non esiste piu' e l'altro non ha posto...) arrivo al Junin in Calle Junin e per 75 pesos a notte ho il mio bel letto in dormitorio, comprensivo di prima colazione e bagaglio chiuso in una stanza con chiave: cosa potevo volere di piu' in una grande citta'?
Dopo una bella doccia (con la pioggia presa non avevo un gran bell'aspetto...) esco per le vie del quartiere del grande cimitero monumentale, quello dove sono sepolti la maggior parte dei presidenti dell'Argentina (compresa Eva "Evita" Peron) e molti premi nobel, scrittori, chimici di fama mondiale, e l'animazione e' notevole (e andra' aumentando con l'avanzare della notte): ci sono molti locali, molti negozi aperti fino a tardi e nella bella chiesa della vergine del Pilar (costruita nel 1732 dagli Agostiniani) si sta' celebrando un matrimonio (mamma mia quanti invitati...). Mangio qualcosa in un locale vicino al cimitero e poi me ne sto', come spesso mi piace fare, seduto su una panchina della plaza a osservare la gente che passa. Strana gente gli argentini...

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