Motorbike Adventure Team

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Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

giovedì 28 marzo 2013

LE DONNE DELLE ANDE

diario di viaggio del 26.3.2013
LE DONNE DELLE ANDE

La Bolivia e' un'ora indietro rispetto al Cile e quando io parto credendo siano le sette e mezzo in realta' non trovo quasi nessuno per le strade; sono le stesse che ho percordo ieri, solo a ritroso, ma la differenza e' proprio notevole: sembra quasi una citta' normale!!!.
Mi fermo appena fuori citta' per un rifornimento e per fare colazione e poi riparto lungo la strada che percorre l'altipiano boliviano fino al confine con il Peru'; quanto differenza con le grandi estensioni coltivate che si vedevano in Argentina, in Brasile e anche in Cile; qui ogni metro coltivato viene strappato alla terra dissodandolo con l'asinello o i buoi ed i trattori sono molto molto rari; gli appezzamenti sono piccoli e servono per il sostentamento della famiglia: poco viene rivenduto ad aziende o al mercato!
Molte invece le piccole greggi, poche decine di unita di pecore, di alpaca, di mucche; le case sono in mezzo alla terra, coltivata o meno, ma sono sparse su tutto il territorio e davanti ai cortili sterrati vivono galline, oche, maiali (sarebbe meglio dire maialini, vista la stazza minuscola...).
Pochi kilometri oltre il rifornimento comincio a vedere in lontananza la scura massa del lago Titicaca, il lago piu' alto del mondo, ben oltre i 3500 mt, e questo significa che sto' viaggiando continuamente ad una quota compresa tra i 3400 ed i 4000 mt; come gia' detto Quadrotta sembra non risentirne affatto e la velocita' di crociera si mantiene costante sui 100 km/h.
Buona parte del lavoro dei campi e soprattutto il guardare le bestie e' affidato alle donne, donne boliviane (ma sara' lo stesso anche in Peru') vestite normalmente con gli abiti tradizionali: gonnellone colorato lungo fino al polpaccio, camicetta e sopra un bel magione pesante, scialle o coperta sopra le spalle, una bella striscia di stoffa pesante coloratissima (il blu, il fucsia ed il verde i colori dominanti) che ha la stessa funzione della borsa ma viene portata sulle spalle e sulla schiena (nella striscia di stoffa, a seconda dei momenti o delle situazioni, possono trovare posto ortaggi, animali, vestiario, cibo,qualsiasi cosa da portare al mercato...).
Il lago e' ormai una costante dell'andare ed e' veramente grande (quando arrivo a Puno non si vede la sponda dall'altra parte; poche decine di km prima dell'ingresso nella citta' il solito posto di blocco congiunto di polizia caminera e aduana dove vengo immancabilmente fermato, richiesta di documenti e mezzo minuto dopo subbissato di domande riguardo aQuadrotta e al viaggio: mai una richiesta di denaro o contestazione di qualche irregolarita' (che invece spesso commetto in queste strade cosi' deserte e... rovinate).
Puno, ancorche' posta a 3700 mt di quota e' una grande citta', con traffico caotico e multicolore, con saliscendi incredibili nelle "calles" del centro storico.
Trovo alloggio al Quechuas Backpackers, a due quadra da Plaza de Armas, in un edificio a cinque piani; io saro' alloggiato al qaurto piano e il portare le due borse su per le scale mi fa' ansimare parecchio e anche un po' girare la testa (poca cosa comunque...).
La cena e' con il mangiare tipico di queste zone: pollo fritto con papas e arroz (il riso bianco).
Domani ancora Peru' con l'arrivo allla mitica Cuzco e l'organizzazione del tour a Macchu Picchu.
Mamma mia quanto e' dura la vita del motociclista!!!!


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