Motorbike Adventure Team

Motorbike Adventure Team
Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

lunedì 29 ottobre 2012

LA LUNGA ATTESA




Sabato 27 ottobre 2012
E' il primo dei 5 giorni di lunga attesa; attesa dell'arrivo, giovedì 1 novembre alle ore 7.00, di Alessandro e Daniele, rispettivamente videooperatore e fotografo, che si occuperanno per conto di Quadro di seguirmi e riprendermi nella regione forse più misteriosa dell'Etiopia:l'Omo River.
In mattinata decido di scaricare completamente la moto e di controllare il fissaggio di tutte le viterie, messe a buona prova dallo sterrato di Lalibela: molte si sono allentate, qualcuna di poco conto è andata persa e deve essere sostituita, per il resto tutto in ordine (anche quelle della cassa filtro, caro Marco....).
Nel pomeriggio il tempo passa veloce nello scaricare sull'hard disc foto e video effettuati; carico anche su una chiavetta il diario dei 4 giorni precedenti con parecchie foto delle cose interessanti viste e vissute. Volo quindi all'internet point più vicino (quello del Meskel Flower hotel) per aggiornare il blog e leggere/rispondere alle tante mail: purtroppo il computer non mi permette di aggiornare il diario di viaggio e me ne torno, un po' abbacchiato, alla mia residenza: come detto Alberto mi ha messo a disposizione una stanza con relativo bagno e doccia nel nuovo centro massaggi che stà allestendo ed io ho parecchio spazio per me (ambiente accogliente, con anche il caminetto.....), oltre ad avere un cortile con guardiano a disposizione per tenere la moto (e Vi assicuro che ad Addis Abeba questa non è cosa da poco!!!). In serata cena in un ristorante tradizionale con Doro Wot (pollo in umido molto ma moooolto speziato) e l'immancabile enjera (una specie di grande piadina acida e morbida, un pò spugnosa...). A letto prestino dopo un po' di chiacchere con Alberto.
Domenica 28 ottobre 2012
E' domenica e dopo la colazione con cappuccino e dolcetti italiani da Roby, me ne accorgo immediatamente dalla grande quanità di “Pentecostiani” che in abiti della festa arrivano e partecipano alle cerimonie nel grande centro che hanno a pochi metri da dove sono alloggiato.
Le canzoni (belle), i riti (opportunamente amplificati da enormi altoparlani), le prediche (assolutamente demenziali con partenza piano e tono che diventa sempre più alto e finisce con urla e richiami alla folla) accompagnano la mattinata fino al matrimonio finale con centinaia di partecipanti. Non ho avuto coraggio di fare foto, anche per una questione di correttezza: peccato perchè mi sarebbe piaciuto farvi vedere gli abiti (tipo Blues Brothers per gli uomini con vestito nero, camicia bianca con cravatta, scarpe a punta; attillatissimi e colorati quelli delle donne, tipo Hollywood) e le acconciature femminili, con capelli "stirati" alla europea di improbabili colori biondo, castano, rosso.
Sempre in mattinata porto la moto a darsi una ripulita in un car wash dove, dopo l'iniziale rifiuto  dovuto alla diffidenza e al non aver mai visto un mezzo del genere, divengo poi l'attrazione degli addetti e dei numerosi clienti: vogliono sapere tutto di me e della moto. Il lavoro viene svolto con una meticolosità ed un'attenzione encomiabili, con 4 passaggi successivi di lavaggio e asciugatura e alla fine pagherò circa 30 birr (poco più di un euro): incredibile...
Già che ci sono alcune cifre:
la moneta dell'Etiopia è il birr che vale circa 1/23 di €; si mangia normalmente con 60/70 birr mentre in un ristorante tipico si arriva intorno ai 110 birr per una cena completa (comprese bevande, non vino che io non bevo); l'albergo normale con bagno e doccia in camera costa intorno ai 300 birr ma a Metema ho passato la notte con 60 birr; l'acqua da un litro e mezzo costa circa 15 birr e la bottiglietta di coca, fanta, mirinda o pepsi costa circa 10 birr.
Nel tardo pomeriggio, sempre al Meskel (croce) Flower Hotel, riesco ad aggiornare il blog ma non a postare le foto (riproverò in altra occasione) e alla sera una bella pizza da Bruno (buona sia la pizza che la bruschetta offerta come antipastino) chiude la noiosa giornata.

domenica 28 ottobre 2012

si torna in Etiopia e si fa subito Africa sul serio



Ciao a tutti.
Sono passati solo 4 giorni ma si è finalmente iniziato a fare sul serio.  L'Africa non è facile (e questo lo sapevo già) ma questi 4 giorni me l'hanno prepotentemente ricordato.


Martedi 23 ottobre 2012
Dopo il bagno di emozioni positive che mi sono fatto al Salam Centre (i saluti alla sera con i “ragazzi” che li lavorano me li porto sempre con me come qualcosa di prezioso) al mattino presto saluto Luca Salerno (il logista che mi ha permesso di arrivare fin qui) e parto in direzione di Gedaref e, se possibile, della frontiera tra Gallabat e Metema (rispettivamente Sudan/Etiopia); arrivo infatti nel primo pomeriggio alla frontiera stessa; anche in questo caso formalità abbastanza veloci e alle cinque del pomeriggio sono già in territorio etiopico. Decido di non continuare oltre e di affidarmi a Dawids, un ragazzo del posto conosciuto alla dogana; mi porta in un hotel “etiopico”, con bagno (oddio....bagno) e doccia (oddio....doccia) all'aperto e la stanza (oddio....stanza) senza armadi, con luce elettrica...volante e con tante qualità di insetti (volanti e non). Però l'ho chiesto io e  non mi tiro indietro adesso solo perchè lo standard non è quello europeo: giù i bagagli dunque e la sistemazione non si rivelerà poi così malvagia: la cena lungo la strada con “tibes” (carne tritata cotta sulle braci al momento davanti a me) e verdura cotta conclude la giornata. Questo viaggio mi stà insegnando a non formalizzarmi e ad accettare le varie situazioni senza preconcetti.







Mercoledi 24 ottobre 2012
Partenza presto per Lalibela e bella strada che si snoda veloce sulle colline e montagne degli Amhara (la popolazione maggioritaria in Etiopia); l'ultima parte, circa 70 km sono di sterrato e tutti i miei dubbi sulle qualità della “Quadrotta” vengono fugati in questo frangente; ho anche il tempo per fermarmi con una simpatica ragazzina, di farle qualche foto e di regalarle penna e matita.


 Però la strada è l'unica al momento transitabile (è anche molto bella, scendendo lungo una ripida scarpata


e risalendo sul versante opposto) e ci sono minibus, camion, 4x4 che sollevano quantità industriali di polvere: non sono proprio un bello spettacolo da vedere quando finalmente raggiungo la città delle chiese rupestri. Trovo una bella sistemazione al Seven Olives (anche ottimo ristorante) e dopo doccia e sistemazione incontro 4 ragazzi di Lanciano (abruzzesi dunque) con i quali ceno e finisco la serata in una Tej Bet (casa del Tej) con musica e balli tradizionali e miele fermentato che ci dà un po' alla testa. La moto non ha ancora avuto problemi e mi stà sorprendendo piacevolmente.
Mi sono dimenticato di dire che la prima parte della strada l'ho soprannominata “the cow shit road” e l'aspetto di Quadrotta e dei miei stivali/pantaloni dopo averla percorsa ne è testimonianza.




Giovedi 25 ottobre 2012
Giornata dedicata alla visita di uno dei luoghi più visitati della terra del negus e dei ras. Quadrotta riposa dopo un rapido controllo a olio, agli spurghi da svuotare e alle viterie.
Lalibela è famosa e deve il suo nome alle chiese fatte costruire da re Lalibela nel 15° o 16° secolo (abbiate pietà, non ricordo bene): in tutto sono 11, con una dislocazione che ricorda Gerusalemme sulle due rive del Giordano; è difficile dire quanto particolare sia vedere questi luoghi di culto scavati nella roccia viva e quanta religiosità permea da queste antichi muri, ricoperti di simboli ed immagini, continuamente frequentate da “priest” (monaci/preti) e pellegrini. Documentare con immagini e foto è arduo perchè bisognerebbe scattare continuamente.




La giornata se ne va velocemente tra le chiese di San Salvatore, quella di Santa Mery, quelle di San Michele, del Golgota e del Calvario fino alla bellissima ed isolata San Giorgio, vero scrigno di basalto.


 Mi accompagna nella visita Danil Fetahi, diacono (e figlio di un prete) che nel pomeriggio mi ospita a casa sua (dove vive con la vecchia madre e la sorella) per farmi assaporare la “cerimonia” del bunna (il caffè): la madre tosta i grani “a mano” su un bacile, li macina tra due pietre e poi li versa nell'acqua bollente di una cuccuma tutta annerita dal fuoco. Il risultato è un caffè forte, intenso come aroma, che si gusta con una specie di ciambella di grano croccante. Molto particolare!!! La cena stasera è da solo al Seven Olives  (dove incontro però un gruppo di “Avventure”).



Venerdi 26 ottobre
Sveglia alle 5.45 partenza senza colazione alle 6.20. Mi aspetta lo sterrato già percorso mercoledì e poi i circa 700 km che mancano ad Addis Abeba. Arrivato sulla strada asfaltata viaggio un po' a rilento, osservando il paesaggio e godendomi la fresca brezza del mattino sull'altipiano etiopico: sarà un errore che pagherò poi, arrivando in capitale quando ormai i raggi del sole sono calati da un pezzo. La strada è facile ma tortuosa, con continui villaggi che rallentano non poco l'andare: la quantità di persone (vestite tradizionalmente con il bianco telo degli Amhara o con sbrindellati abiti occidentali), di asini, di capre, di vacche, di cani che si incontra lungo la strada fa stare sempre con i sensi all'erta perchè gli uni e gli altri non hanno minimamente l'idea delle norme di circolazione (senza parlare degli autisti dei minibus, dei bus, dei carretti, delle biciclette, delle poche auto....). Nelle cittadine poi l”'attrazione” poi sono i Tuk-tuk (i tricicli a motore che qui chiamano “bagiagi” dalla marca BAJAJ, indiana), tutti rigorosamente blu e bianchi, che sfrecciano veloci con 2-3-4 passeggeri e ….più. Per me sono importanti perchè ho imparato che dove ci sono i “bagiagi” c'è la benzina e poi sono ...divertenti.
Il problema di giornata è proprio la benzina con difficoltà di approviggionamento dovuta alla mancanza nei vari distributori incontrati; utilizzo quindi le mie taniche e arrivo solo verso sera a Debre Brihan dove farò il pieno a tutto. L'arrivo a Addis di notte, con migliaia di veicoli per le strade non è proprio il massimo della simpatia ma riesco con due sole richieste di informazioni ad arrivare al Lido Hotel; lì ritrovo Alberto Cardini che mi ospiterà nel nuovo centromassaggi che stà allestendo in pieno centrocittà: sistemazione ideale per me con tanto spazio a disposizione (grazie caro Alberto, per la seconda volta mi sei stato di grande aiuto)



Chiedo scusa ma sono riuscito a far passare dalla chiavetta solo la parte "scritta" e non le foto. Appena possibile vedro' di far arrivare anche quelle. Intanto sono contento anche cosi'. Ciao ciao. e...a presto. Maurizio

lunedì 22 ottobre 2012

Salam Centre di Emergency:ce l'ho fatta!!!

Da ieri sono al Salam Centre di Emergency a Soba (Khartoum). Ma andiamo per ordine.
Eravamo a Bahir  Dar da cui sono partito puntualissimo alle 7 di sabato; sabato che è il giorno di festa dei copti. E difatti lungo la bella strada che attraversa le montagne del nord est etiopico migliaia le persone con i vestiti della festa che andavano a piedi (20-30 km) in una direzione o in un'altra per recarsi alle funzioni e ai mercati dove vendere o barattare le cose più diverse: animali (asini, vacche, cavalli, capre o pecore), stoffe, ortaggi, legna, etc etc.. Molti gli uomini e le donne con l'ombrello (magari con le stecche o la stoffa rotti) per ripararsi dal sole. In un villaggio poi mi è capitato di imbattermi in un funerale, con il cadavere avvolto in un sudario di stoffa grezza e portato a spalla su una barella di legno e tessuto.
La strada poi era coperta di "cacca di mucca" e ne hanno fatto le spese i miei stivali, i pantaloni ed anche, ovviamente, la moto stessa... La frontiera tra etiopia e sudan mi ha portato via due ore perchè sono arrivato durante la pausa pranzo ma in entrambe le direzioni nessun problema di "mazzette" o superba alterigia ma solo simpatia e professionalità.
 L'arrivo alla cittadina di Gedaref (150 mila abitanti nel sud del sudan) è stato un calvario per il gran caldo e per la polvere ed anche per il traffico caotico alla ricerca di un hotel: ero l'unico bianco in circolazione (e da solo) ma problemi veramente zero. Alla sera quando sono uscito ho anche avuto un invito per bere un chai (il the) da un omone in galibia bianca e turbante e alla fine si è instaurata una bella conversazione in pseudo inglese, con 20-30 persone ad ascolare ed annuire in silenzio.
Ieri partenza presto in una strada caldissima (bevuti e ...sudati 3 lt d'acqua) e con molto traffico; almeno 5-6 i posti di blocco con i poliziotti che ogni volta chiedevano chi ero, da dove venivo, dove andavo, se mi piaceva il Sudan e finivano immancabilmente per farsi una foto con me e la moto (la prima volta è anche piacevole ma alla sesta un pò meno, anche se devi sorridere lo stesso per non farli "incazzare").
Comunque sia arrivo al Salam verso le 13.30 ed incontro molti dei medici, infermieri e staff tecnico che qui operano; incontro ancher Gino Strada (che qui chiamano doc Gino) e faccio una foto con Lui; molto è cambiato in questi 4 anni per quel che riguarda Khartoum (adesso Soba è nella periferia industrializzata della città), nella struttura del Centro (lo staff è ora alloggiato in un bellissimo compound inserito in un lussureggiante giardino) ma altissima è rimasta la professionalità sanitaria che fa del Salam il fiore all'occhiello dell'intera Emergency nonchè punto di riferimento per la cardio chirurgia per tutta l'Africa (e non solo).
In serata cena con i componeni dello staff internazionale e oggi giornata per aggiornare il sito e, forse, per andare al centro di Mayo, campo profughi di 300.000 abitanti ad una ventina di kilometri, con abitanti che arrivano soprattutto dal Darfur ma anche da Nigeria, Repubblica Centro Africana, e altre nazioni.
A presto.
 La moto appena usciti da Addis Abeba
 Sulle gole del Blue Nile, con i due ponti (il vecchio ed il nuovo)
 Nel deserto del Sudan, con sullo sfondo un piccolo villaggio fatto di tucul
 Maurizio e doc Gino ( Gino Strada, fondatore di Emergency) nei corridoi del Salam Centre
Stefano, il fisioterapista, con alcuni piccoli pazienti che fanno ginnastica respiratoria pochi giorni dopo l'intervento.

Ciao ciao

venerdì 19 ottobre 2012

tutto va bene....o quasi

Come sempre ciao a tutti.
E' da un po'che non ci sentiamo e spero abbiate sentito la mia mancanza (cosi' come io ho sentito la Vostra....).
Martedi alle 22.50 sono partito con la Emirates da Milano e sono arrivato ad Addis Abeba puntuale alle 13.30 (ho anche conosciuto gente, un ragazzo di Sondrio che va a Perth in cerca di possibilita' di lavoro e una signora Etiopica che vive a Baltimora nel Maryland).
Sono subito andato, con una scarpinata di 3 km da solo sotto il sole, al Cargo Terminal per vedere di ritirare la moto ma non era ancora arrivata e cosi' sono ritornato giovedi mattina alle 8. Non Vi racconto cosa sia il cargo terminal e la dogana in Etiopia (migliaia di persone che vengono a ritirare le cose piu' disparate, dalle galline, alle pompe, alle trivelle, alle auto rottamate!!!). Fatto sta' che in 6 ore ho avuto la mia moto pronta e montata (a parte un problema con la batteria, presto risolto) e sono ritornato al Lido Hotel dove alloggiavo gia' dal giorno precedente. E tutto da solo, niente male, eh...
Al ritorno all'albergo ho conosciuto Alberto, simpatico eritreo italiano, con il quale sono uscito a cena e con il quale ho intrattenuto una spiacevole conversazione sul futuro e sulle possibilita' (a ritrovarci presto caro Alberto). Al ritorno in albergo ho preparato la moto per il giorno dopo e poi via a nanna.
Alle sei e trenta partenza verso Bahir Dar (585 km) su una bella strada (naturalmente solo dopo l'uscita dal caos e dallo smog di Addis) fino alle gole del Blue Nile; li' diventa un inferno di buche, lavori, smottamenti e per quasi due ore si avanza faticosamente a 20/30 all'ora sia su asfalto che su lunghi tratti di sterrato.
Poi, dopo Debre Marcos. di nuovo piacevole road tra dolci colline che ricordano la Toscana e villaggi etiopi ricchi di gente e con ognuno una particolarita' di produzione: chi i mobili in legno, chi le stuoie, che la legna e basta, chi le ceste, chi i vasi, etc etc.
Comunque sia alle 16 era a Bahir Dar e, cercando un albergo, incontro Bell (il nome etiope e' troppo difficile e lungo) giovane etiope che studia e lavora a Bahir Dar, che sara' la mia guida per il resto della giornata.
Ora vado a letto e domattina alle sette partenza verso il Sudan.
Anna e Roberto mi dicono che lo spot funziona magnificamente e quindi seguitemi  cliccando sulla piantina in home page del Motorbiketeam.com.
Ciao ciao e a presto (penso, se tutto va bene, dal Salam Centre).

martedì 16 ottobre 2012

E' giunta l'ora che volge al desìo....

Cari amici tutti, finalmente ci siamo (e iera anca ora, gà dito qualcuno!!).
Stasera alle 22.50 parto da Milano con volo Emirates e domani, mercoledi17 ottobre (ahi, ahi è un 17....ma mi no sò superstisioso) alle 13.30 sbarcherò ad Addis Abeba, curiosamente nello stesso orario della moto. he he he he ....
Spero che poi le operazioni di sdoganamento siano abbastanza celeri (ma in Africa non si può mai dire) e di partire al più presto verso Bahar Dar (bella cittadina etiopica sul lago Tana, una delle mete preferite dal turismo dei "ricchi" in Etiopia, 550 km a nord-est di Addis A.). Da lì con un'altra tappa alla frontiera col Sudan di Metema/Gallabat e poi ..... e poi ne parliamo più avanti.
Anche questi ultimi due giorni in Italia sono stati snervanti per problemi sia con il passaporto sia con la spedizione della moto ma ormai tutto questo è superato e l'importante è che stamattina Anna mi accompagna alla Malpensa e finalmente si parte.
Ringrazio ancora tutti quelli che di persona o con vari mezzi mi hanno testimoniato la loro stima e (in alcuni casi) affetto e spero di poterli ricambiare con i racconti e le immagini dei giorni che mi attendono.
Un saluto particolare a Roberto M. e Sergio ( e loro sanno il perchè...) ed un ringraziamento ed un abbraccio a Roberto B. e a tutti gli amici di Cerro Maggiore. Per Carlo, Manu, Giorgio, Laura, Rolando, Gabri, Mino: si, si, vago via....gò finalmente finìo de rompare co sto viajo....ma porca vaca!!
Il prossimo post dalla terra dei grandi corridori degli altipiani.
Ciao ciao.

venerdì 12 ottobre 2012

Uffa uffa uffa

Eh sì, cari amici, quanti uffa...
Uffa perchè sono stanco di stare qui a casa (per fortuna che c'è Anna!).
Uffa perchè se appena appena esco di casa tutti mi guardano e mi dicono : ma non te si miga gnancora partìo??!! E ogni volta bisogna ripetere la spiegazione del perchè sono ancora a casa...
Uffa perchè adesso sò quando partirò ma il tempo sembra non passare mai....
Comunque, sempre per fare la situazione, ecco qua:
- la moto, consegnata mercoledi scorso alla Interworld di Milano (cassa preparata martedi), partirà con aereo cargo della Emirates martedi 16 e arriverà a destinazione (Addis Abeba) solo mercoledi 17.
Da mercoledi in poi dovrò farmi su di maniche e combattere una dura battaglia con la dogana etiope per poterne entrare in possesso e partire. Spero di cavarmela in 2-3 giorni.
- io prendo il volo della Saudi Arabia delle 15.50 di lunedi da Roma ed arrivo alle 12.20 di martedi in Addis Abeba (alloggerò al Lido Hotel di Sudan Street, economico ma sicuro; proprietà italiana)
- se tutto andrà come deve andare alla volta di venerdi o sabato dovrei riuscire a partire in direzione del Sudan (quindi a nord-ovest) ed arrivare, dopo aver attraversato la frontiera di Metema/Gallabat, a Soba - sede del Salam Centre di Emergency - alla volta di martedi 23 o giovedi 24 ottobre. Da lì, il giorno successivo, inizia il vero e proprio viaggio: una lunga discesa verso il Sudafrica, che speriamo sia "tranquilla".
Vi "posto" anche alcune foto della preparazione della cassa di spedizione della moto.
A risentirci presto.





Ciao ciao.

lunedì 8 ottobre 2012

Dai che si va!!!

Ciao a tutti.
Volevo aspettare a pubblicare questo nuovo post (aspettare di avere tutto pronto in mano in modo da dare notizie assolutamente sicure!!!).
Poi magari passava troppo tempo e qualcuno si sarebbe lamentato della mancanza di notizie.
Al momento attuale la situazione è la seguente:
- per fortuna non sono partito per la Libia (oggi sarei passato per la strada da Tripoli ad Ajdabiya e quindi anche per Beni Walid dove stà infuriando una battaglia tra esercito regolare e milizie pro-Gheddafi: se non mi ammazzavano come minimo mi tenevano fermo per chissà quanto tempo!!!)
- Il Salam Centre di Emergency a Soba mi ha fatto arrivare l'invito ufficiale per essere da loro dal 16 ottobre in poi (dovrei arrivare dall'Etiopia il giorno 18/10), invito subito girato all'Ambasciata Sudanese a Roma e adesso aspettiamo l'autorizzazione (e speriamo non ci siano problemi.....)
- Lo spedizioniere ha dato parere favorevole e domani porto la moto a Milano per la spedizione (tempi tecnici di arrivo ad Addis Abeba intorno ai 3-4 giorni).
Insomma, sembra che le cose si stiano mettendo al meglio e che questa attesa "ansiosa" stia per finire.
Continuo a trovare o sentire per telefono, mail, sms, skype, persone che mi manifestano la loro simpatia ed incoraggiamento: ne sono oltremodo felice e mi danno una carica enorme per affrontare i giorni difficili che ho davanti.
Un grande GRAZIE  a tutti, sò che ce la metterò tutta per non deluderVi.....basta che i me fassa partire, porca vacca!!!!!
Ciao ciao. Maurizio.

venerdì 5 ottobre 2012

Falsa partenza ? Squalificato.....o no?

Falsa partenza? Squalificato....o no?
Ciao a tutti. Come state? Bene? Bene, sono contento!
Ieri mattina 4 ottobre 2012 c'è stata la partenza del All Around The World, solo che è stata una ....falsa partenza.
Ma andiamo per ordine.
Circa un mese fa uno pseudo regista americano pubblica su Facebook un suo film che ridicolizza Maometto: da quel momento in tutto il mondo islamico si scatena una serie di violenze contro gli occidentali che portano a diverse manifestazioni di piazza e all'uccisione dell'Ambasciatore americano in Libia. Da quel momento cominciano anche per me i problemi in quanto il Ministero degli esteri e le varie ambasciate italiane in Libia, Egitto e Sudan mi "consigliano" di non entrare nei paesi arabi che dovrò attraversare, a rischio anche della vita. Per giorni mi tengono aggiornato di quanto succede e alla fine viene presa una decisione: spostare la moto in aereo ad Addis Abeba e da lì cominciare il viaggio.
Ormai però siamo arrivati al 2 ottobre, due giorni prima della partenza: avvisare tutti era impossibile ed ecco quindi l'idea della "falsa partenza" (forse meglio dire una partenza virtuale) andata in scena giovedi in piazza della chiesa a Pontelongo.
Impossibile per me descrivere il pieno di emozioni che ho fatto ieri mattina: non mi commuovo facilmente ma quando ho cominciato il discorso per salutare tutti convenuti non sono più riuscito a parlare e la commozione è stata veramente grande. Dire tutto quello che è successo è troppo lungo ma una sola cosa mi sento veramente di dire: GRAZIE.
Grazie a chi era presente e a tutti quelli che pur non essendoci mi sono stati vicini con gli sms; grazie a Marino, Luca e Francesco che sono partiti dal Piemonte per organizzare il rinfresco, grazie a d Alessandro e a tutto il gruppo Emergency di Padova splendidi organizzatori e "amici", grazie agli amici d'infanzia per la simpatica presenza, grazie a Ivano e grazie a Giorgio dei Lyon's, grazie ai bambini delle scuole di Pontelongo dove ho insegnato per tanti anni, grazie al Parroco don Aldo per la benedizione e l'ospitalità, grazie ai tanti paesani che non mi hanno fatto mancare il loro affetto, grazie ai conoscenti vecchi e nuovi che erano là a ....compartecipare la mia emozione, grazie a Giorgio che se ne è andato via piangendo e mi ha fatto piangere di nuovo, grazie ad Anna (il mio amore che mi è stata sempre vicina), grazie a tutti Voi, sperando di non dimenticare nessuno.
Ora sono a casa e stò aspettando con ansia che mi dicano quando devo imbarcare la moto sull'aereo (spero all'inizio della prossima settimana) e.... mi stò godendo il carico di emozioni introitate ieri.
Vi terrò informati.
Ciao ciao. Maurizio.