Motorbike Adventure Team

Motorbike Adventure Team
Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

domenica 28 ottobre 2012

si torna in Etiopia e si fa subito Africa sul serio



Ciao a tutti.
Sono passati solo 4 giorni ma si è finalmente iniziato a fare sul serio.  L'Africa non è facile (e questo lo sapevo già) ma questi 4 giorni me l'hanno prepotentemente ricordato.


Martedi 23 ottobre 2012
Dopo il bagno di emozioni positive che mi sono fatto al Salam Centre (i saluti alla sera con i “ragazzi” che li lavorano me li porto sempre con me come qualcosa di prezioso) al mattino presto saluto Luca Salerno (il logista che mi ha permesso di arrivare fin qui) e parto in direzione di Gedaref e, se possibile, della frontiera tra Gallabat e Metema (rispettivamente Sudan/Etiopia); arrivo infatti nel primo pomeriggio alla frontiera stessa; anche in questo caso formalità abbastanza veloci e alle cinque del pomeriggio sono già in territorio etiopico. Decido di non continuare oltre e di affidarmi a Dawids, un ragazzo del posto conosciuto alla dogana; mi porta in un hotel “etiopico”, con bagno (oddio....bagno) e doccia (oddio....doccia) all'aperto e la stanza (oddio....stanza) senza armadi, con luce elettrica...volante e con tante qualità di insetti (volanti e non). Però l'ho chiesto io e  non mi tiro indietro adesso solo perchè lo standard non è quello europeo: giù i bagagli dunque e la sistemazione non si rivelerà poi così malvagia: la cena lungo la strada con “tibes” (carne tritata cotta sulle braci al momento davanti a me) e verdura cotta conclude la giornata. Questo viaggio mi stà insegnando a non formalizzarmi e ad accettare le varie situazioni senza preconcetti.







Mercoledi 24 ottobre 2012
Partenza presto per Lalibela e bella strada che si snoda veloce sulle colline e montagne degli Amhara (la popolazione maggioritaria in Etiopia); l'ultima parte, circa 70 km sono di sterrato e tutti i miei dubbi sulle qualità della “Quadrotta” vengono fugati in questo frangente; ho anche il tempo per fermarmi con una simpatica ragazzina, di farle qualche foto e di regalarle penna e matita.


 Però la strada è l'unica al momento transitabile (è anche molto bella, scendendo lungo una ripida scarpata


e risalendo sul versante opposto) e ci sono minibus, camion, 4x4 che sollevano quantità industriali di polvere: non sono proprio un bello spettacolo da vedere quando finalmente raggiungo la città delle chiese rupestri. Trovo una bella sistemazione al Seven Olives (anche ottimo ristorante) e dopo doccia e sistemazione incontro 4 ragazzi di Lanciano (abruzzesi dunque) con i quali ceno e finisco la serata in una Tej Bet (casa del Tej) con musica e balli tradizionali e miele fermentato che ci dà un po' alla testa. La moto non ha ancora avuto problemi e mi stà sorprendendo piacevolmente.
Mi sono dimenticato di dire che la prima parte della strada l'ho soprannominata “the cow shit road” e l'aspetto di Quadrotta e dei miei stivali/pantaloni dopo averla percorsa ne è testimonianza.




Giovedi 25 ottobre 2012
Giornata dedicata alla visita di uno dei luoghi più visitati della terra del negus e dei ras. Quadrotta riposa dopo un rapido controllo a olio, agli spurghi da svuotare e alle viterie.
Lalibela è famosa e deve il suo nome alle chiese fatte costruire da re Lalibela nel 15° o 16° secolo (abbiate pietà, non ricordo bene): in tutto sono 11, con una dislocazione che ricorda Gerusalemme sulle due rive del Giordano; è difficile dire quanto particolare sia vedere questi luoghi di culto scavati nella roccia viva e quanta religiosità permea da queste antichi muri, ricoperti di simboli ed immagini, continuamente frequentate da “priest” (monaci/preti) e pellegrini. Documentare con immagini e foto è arduo perchè bisognerebbe scattare continuamente.




La giornata se ne va velocemente tra le chiese di San Salvatore, quella di Santa Mery, quelle di San Michele, del Golgota e del Calvario fino alla bellissima ed isolata San Giorgio, vero scrigno di basalto.


 Mi accompagna nella visita Danil Fetahi, diacono (e figlio di un prete) che nel pomeriggio mi ospita a casa sua (dove vive con la vecchia madre e la sorella) per farmi assaporare la “cerimonia” del bunna (il caffè): la madre tosta i grani “a mano” su un bacile, li macina tra due pietre e poi li versa nell'acqua bollente di una cuccuma tutta annerita dal fuoco. Il risultato è un caffè forte, intenso come aroma, che si gusta con una specie di ciambella di grano croccante. Molto particolare!!! La cena stasera è da solo al Seven Olives  (dove incontro però un gruppo di “Avventure”).



Venerdi 26 ottobre
Sveglia alle 5.45 partenza senza colazione alle 6.20. Mi aspetta lo sterrato già percorso mercoledì e poi i circa 700 km che mancano ad Addis Abeba. Arrivato sulla strada asfaltata viaggio un po' a rilento, osservando il paesaggio e godendomi la fresca brezza del mattino sull'altipiano etiopico: sarà un errore che pagherò poi, arrivando in capitale quando ormai i raggi del sole sono calati da un pezzo. La strada è facile ma tortuosa, con continui villaggi che rallentano non poco l'andare: la quantità di persone (vestite tradizionalmente con il bianco telo degli Amhara o con sbrindellati abiti occidentali), di asini, di capre, di vacche, di cani che si incontra lungo la strada fa stare sempre con i sensi all'erta perchè gli uni e gli altri non hanno minimamente l'idea delle norme di circolazione (senza parlare degli autisti dei minibus, dei bus, dei carretti, delle biciclette, delle poche auto....). Nelle cittadine poi l”'attrazione” poi sono i Tuk-tuk (i tricicli a motore che qui chiamano “bagiagi” dalla marca BAJAJ, indiana), tutti rigorosamente blu e bianchi, che sfrecciano veloci con 2-3-4 passeggeri e ….più. Per me sono importanti perchè ho imparato che dove ci sono i “bagiagi” c'è la benzina e poi sono ...divertenti.
Il problema di giornata è proprio la benzina con difficoltà di approviggionamento dovuta alla mancanza nei vari distributori incontrati; utilizzo quindi le mie taniche e arrivo solo verso sera a Debre Brihan dove farò il pieno a tutto. L'arrivo a Addis di notte, con migliaia di veicoli per le strade non è proprio il massimo della simpatia ma riesco con due sole richieste di informazioni ad arrivare al Lido Hotel; lì ritrovo Alberto Cardini che mi ospiterà nel nuovo centromassaggi che stà allestendo in pieno centrocittà: sistemazione ideale per me con tanto spazio a disposizione (grazie caro Alberto, per la seconda volta mi sei stato di grande aiuto)



Chiedo scusa ma sono riuscito a far passare dalla chiavetta solo la parte "scritta" e non le foto. Appena possibile vedro' di far arrivare anche quelle. Intanto sono contento anche cosi'. Ciao ciao. e...a presto. Maurizio

5 commenti:

  1. Ciao Maurizio,un mega saluto da Luca el barba e dalla sorella Sabrina...A Pontelongo diluvia e il bacchiglione cresce...tutto nella norma siamo abituati...Insomma il 2+1 motociclo si stà comportando egregiamente...bene.Vai così porta a casa più ricordi che puoi...
    Ciao

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  2. leggendoti pare di essere con te...
    attendiamo le foto, buon viaggio.
    vedrai che il tripode ti sorprenderà!
    roby

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  3. Sabrina (Emergency Padova)30 ottobre 2012 alle ore 00:10

    ma come ho fatto a perdermi questo post? prima non c'era! :-( comunque sia.. l'ho letto con vero e proprio interesse... pieno di particolari, Mauri dovevi fare il cronista! fantastiche le tue descrizioni, sul serio! abbracci. Sabry

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  4. Ciao Maurizio da monica e maurizio ti seguo con assiduità e sono felice che tutto prosegua per il meglio, qui a venezia siamo tutti a mollo!!!!! acqua a piu' non posso beato che che vedi il sole noi se non c'è acqua c'è nebbia , vabbè!!! vedo che la moto si comporta bene , sai il figlio di rolando ha aggiunto un grado in più di istruttore sub salutami tanto l'africa
    ciao a presto ora devo cercare di combinare qualche cosa sul lavoro anche se con la giornata di sole di oggi mi farebbe venir voglia di mollare tutto e andare a passeggiare al mare ( x noi quello di sottomarina!) ciao a presto

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  5. Un abbraccio dovunque tu sia in questo momento...
    Lucio (Campagnola)

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