Diario di viaggio del 28.29 novembre
28.11
E' l'ultimo giorno a Durban, l'ultimo giorno in Africa; già, l'Africa....questo continente che doveva rappresentare la parte più difficile del viaggio e che invece mi ha mostrato la parte migliore di sé.
Rispetto a come me l'aspettavo, a come lo ricordavo, è stato tutto più facile: ho trovato la benzina con facilità quasi sempre, ho cambiato i soldi con regolarità, ho mangiato e dormito senza difficoltà; per contro è rimasto il continente che ricordavo per quel che riguarda le enormi contraddizioni sociali, per i paesaggi fantastici,per gli incontri emozionanti (animali, etnie, singole persone) e per le altrettanto spiacevoli situazioni che non cambieranno forse mai (i reietti lungo le strade, i ladri, l'incapacità di prevedere,le lotte tribali per il potere, etc etc ).
Da oggi tutto questo passerà dal "vissuto quotidiano" alla "sfera dei ricordi": una nuova pagina si stà aprendo e sono ormai proiettato con tutto me stesso verso questa nuova dimensione che si chiama Australia.
Al mattino, dopo una telefonata prestissimo, ci rechiamo alla sede della Emirates (un po' fuori città, verso nord) e comperiamo il biglietto per Perth (la transazione con carta di credito della sera prima non aveva avuto esito positivo); tornando ci fermiamo dal bravo Dickey Manicam (lo spedizioniere già conosciuto il giorno dopo il mio arrivo) e ritiriamo il Carnet della moto con cui sdoganarla in Australia; comperiamo anche del Billtong (la carne secca affumicata usata dai Boeri, speriamo che l'immigrazione australiana me la faccia passare!!!) e ci concediamo poi un buon lunch per l'ultima volta in casa Boaga; prepariamo le valigie e verso le 15 partiamo in direzione dell'aereoporto. Al mattino,prima che andassero al lavoro, avevamo salutato Enrico Junior e Rosemary, che con la Sua commozione...aveva fatto commuovere anche noi): ora al King Shaka International capita lo stesso con Enrico ed è con il groppo alla gola che lo salutiamo. Sarà difficile, anche nei mesi futuri, dimenticare la calda e semplice ospitalità ricevuta, discreta e presente nello stesso tempo: ci hanno aperto le porte della loro casa come fossimo vecchi amici e questo resterà per molto tempo nei nostri cuori.
Prendiamo il volo EK 776 alle 18.45 e scopriamo con sorpresa che...anche quadrotta viaggia con lo stesso volo: bella cosa!!!!
Ci aspettano 9 lunghe ore di volo, anche se sono di notte: speriamo almeno di riuscire a dormire un po'...
29.11
Appena scesi a Dubai (ore 4.50 locali) ci fiondiamo su 2 poltrone allungabili e cerchiamo di recuperare un po' del sonno perso: in aereo, strapieno, non c'è stato verso....
Poi viene il momento che vorremmo non arrivasse mai, con Anna che deve avviarsi al gate C29 per andare a Venezia ed io al B12 per Perth. Un lungo abbraccio, un bacione grosso grosso, qualche lacrima e poi ci allontaniamo velocemente per non prolungare la pena del distacco. Ci diamo appuntamento ….il prima possibile (magari anche in Australia o ….in Patagonia, vedremo) ma è veramente dura.
In aereo faccio conoscenza con Stewart, australiano di Perth, che stà tornando per il terzo matrimonio di suo papà (!) e che lavora come tecnico in una base petrolifera a Cuba; in realtà è anche Lui un motociclista, che stà lavorando per sistemare la yamaha 1200 con cui due anni fa ha iniziato il giro del mondo. La moto adesso è ferma in Spagna e appena raggranellati i soldi si riparte...a ghe né de xente mata pal mondo, ah....
Arrivo a Pert e trovo altri due matti; Stefano e Annamaria sono nella stessa situazione di Stewart ma al contrario: sono italiani e stanno lavorando a Perth per racimolare i soldi necessari a continuare il viaggio con le due Kawasaki che li ha portato fin qua...
Sarò loro ospite fino all'arrivo e sdoganamento di Quadrotta.
28.11
E' l'ultimo giorno a Durban, l'ultimo giorno in Africa; già, l'Africa....questo continente che doveva rappresentare la parte più difficile del viaggio e che invece mi ha mostrato la parte migliore di sé.
Rispetto a come me l'aspettavo, a come lo ricordavo, è stato tutto più facile: ho trovato la benzina con facilità quasi sempre, ho cambiato i soldi con regolarità, ho mangiato e dormito senza difficoltà; per contro è rimasto il continente che ricordavo per quel che riguarda le enormi contraddizioni sociali, per i paesaggi fantastici,per gli incontri emozionanti (animali, etnie, singole persone) e per le altrettanto spiacevoli situazioni che non cambieranno forse mai (i reietti lungo le strade, i ladri, l'incapacità di prevedere,le lotte tribali per il potere, etc etc ).
Da oggi tutto questo passerà dal "vissuto quotidiano" alla "sfera dei ricordi": una nuova pagina si stà aprendo e sono ormai proiettato con tutto me stesso verso questa nuova dimensione che si chiama Australia.
Al mattino, dopo una telefonata prestissimo, ci rechiamo alla sede della Emirates (un po' fuori città, verso nord) e comperiamo il biglietto per Perth (la transazione con carta di credito della sera prima non aveva avuto esito positivo); tornando ci fermiamo dal bravo Dickey Manicam (lo spedizioniere già conosciuto il giorno dopo il mio arrivo) e ritiriamo il Carnet della moto con cui sdoganarla in Australia; comperiamo anche del Billtong (la carne secca affumicata usata dai Boeri, speriamo che l'immigrazione australiana me la faccia passare!!!) e ci concediamo poi un buon lunch per l'ultima volta in casa Boaga; prepariamo le valigie e verso le 15 partiamo in direzione dell'aereoporto. Al mattino,prima che andassero al lavoro, avevamo salutato Enrico Junior e Rosemary, che con la Sua commozione...aveva fatto commuovere anche noi): ora al King Shaka International capita lo stesso con Enrico ed è con il groppo alla gola che lo salutiamo. Sarà difficile, anche nei mesi futuri, dimenticare la calda e semplice ospitalità ricevuta, discreta e presente nello stesso tempo: ci hanno aperto le porte della loro casa come fossimo vecchi amici e questo resterà per molto tempo nei nostri cuori.
Prendiamo il volo EK 776 alle 18.45 e scopriamo con sorpresa che...anche quadrotta viaggia con lo stesso volo: bella cosa!!!!
Ci aspettano 9 lunghe ore di volo, anche se sono di notte: speriamo almeno di riuscire a dormire un po'...
29.11
Appena scesi a Dubai (ore 4.50 locali) ci fiondiamo su 2 poltrone allungabili e cerchiamo di recuperare un po' del sonno perso: in aereo, strapieno, non c'è stato verso....
Poi viene il momento che vorremmo non arrivasse mai, con Anna che deve avviarsi al gate C29 per andare a Venezia ed io al B12 per Perth. Un lungo abbraccio, un bacione grosso grosso, qualche lacrima e poi ci allontaniamo velocemente per non prolungare la pena del distacco. Ci diamo appuntamento ….il prima possibile (magari anche in Australia o ….in Patagonia, vedremo) ma è veramente dura.
In aereo faccio conoscenza con Stewart, australiano di Perth, che stà tornando per il terzo matrimonio di suo papà (!) e che lavora come tecnico in una base petrolifera a Cuba; in realtà è anche Lui un motociclista, che stà lavorando per sistemare la yamaha 1200 con cui due anni fa ha iniziato il giro del mondo. La moto adesso è ferma in Spagna e appena raggranellati i soldi si riparte...a ghe né de xente mata pal mondo, ah....
Arrivo a Pert e trovo altri due matti; Stefano e Annamaria sono nella stessa situazione di Stewart ma al contrario: sono italiani e stanno lavorando a Perth per racimolare i soldi necessari a continuare il viaggio con le due Kawasaki che li ha portato fin qua...
Sarò loro ospite fino all'arrivo e sdoganamento di Quadrotta.
:'( ecco la lacrimetta pure mi è scesa.... I tuoi post sono "capitoli di un romanzo d'avventura - una storia vera" anzi.. ti dirò... mentalmente me lo sono impresso in testa questo titolo. Ma quanto vi voglio bene? infinitamente! Buah!!!!!!!!!!!!!!!! devo andare a trovare Anna.. sniff sniff. Maurizio grazie per renderci partecipi dei tuoi mille sentimenti ed avventure... e di incontri... fantastico. Un abbraccio che arrivi da qui all'Australia e ritorno.
RispondiElimina