Diario di viaggio del 21.22.23/11
21/11
E', per me, il grande giorno !
Salvo inconvenienti oggi concluderò la tappa africana di questo sogno lungo un anno.
I saluti con Lucio sono calorosi, quasi fossimo due vecchi amici (ed è proprio così che sento il rapporto con Lucio), ma la meta è proprio lì, a poche centinaia di kilometri, e quindi....via, Durban stò arrivando!!!
Incredibilmente, dopo 6-7 giorni di sole torrido e caldo soffocante, stamattina c'è nebbia e, quando si dirada, appare un cielo grigio e nuvoloso. Mano a mano che mi avvicino a Durban le nuvole si fanno sempre più nere e minacciose e comincia a scendere una pioggerellina leggera e fina che mi accompagnerà fino all'oceano. La strada, dopo una cinquantina di km iniziali di lavori in corso, diventa a due corsie per senso di marcia, ma soprattutto diventa...a pagamento, porca vacca.
Non faccio benzina lungo la strada ma decido di utilizzare quella delle due taniche: secondo i miei calcoli dovrebbero essere sufficienti per arrivare al termine della tappa (quando imbarcherò dovranno essere vuote, così come il serbatoio: in aereo non si può portare carburante, ovviamente..).
Durban è una città di quasi 4-5 milioni di abitanti e trovare 5, Coedmore Avenue, senza indicazioni precise (e senza GPS...) non sarà per niente facile. L'indirizzo soprarriportato è quello di Enrico Boaga, pontelongano da 45 anni in Sudafrica, che sarà il mio nume tutelare in questi giorni nel Kwazulu-Natal (lo stato di cui fa parte Durban e di cui è capitale Pietermaritzburg, cittadina di 500.000 che ho attraversato per arrivare fin qui).
Sono fortunato e (aiutato dai consigli dall'Italia dell'amica Stefania, nipote di Enrico) con 2 sole richieste di informazioni arrivo a destinazione. La zona dove arrivo è in realtà un quartiere residenziale a ridosso di Yellow wood Park (un parco naturale all'interno della città, con parecchie specie di animali selvatici in libertà) e la villetta dell'ex pontelongano è bella e spaziosa.
Dopo i naturali abbracci, saluti, chiacchere varie, Enrico mi sistema nella stanza degli ospiti e mi presenta la moglie Rosemary ed il figlio Enrico Jr di ritorno dal lavoro.
Programmiamo le attività per il giorno dopo, ci concediamo una bella bisteccona (Enrico è un ottimo cuoco..) e, dopo una rapida puntata al computer mi butto sul letto e mi addormento di brutto: giornata lunga, stancante ma....gratificante. La meta tanto agognata è stata raggiunta; confesso che mi aspettavo di incontrare maggiori difficoltà, qualche problema in più, maggiori contrarietà. Tutto invece è filato liscio e di questo io sono …...ovviamente felice!!!!
22.11
Primo giorno a Durban. Vista dalla collina di Yellow wood Park la città appare immensa e lontana.
Ci alziamo tutti presto (Rosemary e Enrico per recarsi al lavoro alle 7) e dopo colazione Enrico mi accompagna col suo pick up Isuzu fin dallo spedizioniere consigliatomi da Alessandro di INTERWORLD.
Dickey Manicam (all'apparenza di origine indiane) è un impiegato capace e gentile; in pochi momenti inquadra la situazione, fa le fotocopie dei documenti necessari e, dopo 2 telefonate in dogana, tutto è pronto: domattina consegna al recinto doganale ed entro i primi giorni della prossima settimana (in mezzo ci sono il sabato e la domenica, purtroppo..) la spedizione con cargo della Emirates, via Dubai.
Al ritorno andiamo al Pavilion, un grande (anzi tanto grande) e bello centro commerciale a sud della città: negozi raffinati, di tutti i tipi, con prezzi, per noi europei, molto abbordabili. Ne approfitto anche per comperare una maglietta della nazionale di rugby sudafricana da regalare al figlio dell'amico Adriano.
Al rientro a casa nel primo pomeriggio mi sistemo tutta la roba da spedire con la moto e lavo giacca e pantaloni da moto, gli stivali ed il casco: domattina deve essere tutto pronto.
Enrico Boaga ha 74 anni, è pensionato ma è un vulcano di iniziative e attività: gioca regolarmente a Golf tutte le settimane, e poi a Badminton, a Tirassegno e va a pescare con la sua barca nella baia di Durban (ed in tutte queste attività è membro attivo del circolo o del club).
La sera esco con Lui e vado all'annuale riunione del circolo del Badminton e dopo scambiamo anche qualche colpo sottorete (ma non c'è competizione, troppo forte Lui per me...)
Anche in questa occasione a letto ci vado molto volentieri e ...stanco.
23.11
Alle 8 carico la moto e seguo il pick up di Enrico lungo i 50 km della N2 in direzione del cargo terminal del King Shaka International Airport e del recinto doganale della Menzies Air. Ho lasciato in stanza le due sacche nere della OJ (quella con il materiale da campeggio e quella del mio abbigliamento); tutto il resto è caricato e sistemato sulla mia Quadrotta. Il solerte Yegan ci fa entrare nel recinto e arriva anche il ragazzo che si occuperà di costruire la cassa in legno per il trasporto; do un ultimo saluto alla mia fedele compagna di viaggio (ed anche un ….bacetto) ed esco dalla Menzies. Tra pochi giorni, spero, verrà spedita ed io potrò finalmente riprendere l'All Around The World: sono fermo da soli 2 giorni e già vorrei ripartire. Guidare è ormai diventata come una droga!!!
Altro centro commerciale, il Gateway, ancora più grande del precedente, con al centro una enorme parete di arrampicata (free climbing) e al fianco una grande piscina con onda artificiale per provare il surf (entrambi frequentati da classi di studenti e studentesse "multicolori": il Sudafrica è la nazione arcobaleno per la grande varietà dei colori della pelle dei suoi abitanti: bianchi, neri,indiani,coloured, meticci e tutti gli ...incroci possibili) e altra passeggiata per capire merci e costi.
Sulla via del ritorno ci fermiamo da alcuni amici italiani di Enrico; scoprirò così che qui la comunità italiana conta quasi 10.000 unità. Poi spesa e benzina.
Quando arriviamo a casa ritroviamo anche la moglie Rosemary al ritorno dal lavoro: è una simpatica sudafricana di origine irlandese che ha vissuto per più di 12 anni con la madre di Enrico, la quale, parlando solo veneto, Le ha insegnato molti termini ed è ora incredibile sentirla esprimersi (e a volte imprecare...) in Veneto quando poi non sa una parola di italiano.
21/11
E', per me, il grande giorno !
Salvo inconvenienti oggi concluderò la tappa africana di questo sogno lungo un anno.
I saluti con Lucio sono calorosi, quasi fossimo due vecchi amici (ed è proprio così che sento il rapporto con Lucio), ma la meta è proprio lì, a poche centinaia di kilometri, e quindi....via, Durban stò arrivando!!!
Incredibilmente, dopo 6-7 giorni di sole torrido e caldo soffocante, stamattina c'è nebbia e, quando si dirada, appare un cielo grigio e nuvoloso. Mano a mano che mi avvicino a Durban le nuvole si fanno sempre più nere e minacciose e comincia a scendere una pioggerellina leggera e fina che mi accompagnerà fino all'oceano. La strada, dopo una cinquantina di km iniziali di lavori in corso, diventa a due corsie per senso di marcia, ma soprattutto diventa...a pagamento, porca vacca.
Non faccio benzina lungo la strada ma decido di utilizzare quella delle due taniche: secondo i miei calcoli dovrebbero essere sufficienti per arrivare al termine della tappa (quando imbarcherò dovranno essere vuote, così come il serbatoio: in aereo non si può portare carburante, ovviamente..).
Durban è una città di quasi 4-5 milioni di abitanti e trovare 5, Coedmore Avenue, senza indicazioni precise (e senza GPS...) non sarà per niente facile. L'indirizzo soprarriportato è quello di Enrico Boaga, pontelongano da 45 anni in Sudafrica, che sarà il mio nume tutelare in questi giorni nel Kwazulu-Natal (lo stato di cui fa parte Durban e di cui è capitale Pietermaritzburg, cittadina di 500.000 che ho attraversato per arrivare fin qui).
Sono fortunato e (aiutato dai consigli dall'Italia dell'amica Stefania, nipote di Enrico) con 2 sole richieste di informazioni arrivo a destinazione. La zona dove arrivo è in realtà un quartiere residenziale a ridosso di Yellow wood Park (un parco naturale all'interno della città, con parecchie specie di animali selvatici in libertà) e la villetta dell'ex pontelongano è bella e spaziosa.
Dopo i naturali abbracci, saluti, chiacchere varie, Enrico mi sistema nella stanza degli ospiti e mi presenta la moglie Rosemary ed il figlio Enrico Jr di ritorno dal lavoro.
Programmiamo le attività per il giorno dopo, ci concediamo una bella bisteccona (Enrico è un ottimo cuoco..) e, dopo una rapida puntata al computer mi butto sul letto e mi addormento di brutto: giornata lunga, stancante ma....gratificante. La meta tanto agognata è stata raggiunta; confesso che mi aspettavo di incontrare maggiori difficoltà, qualche problema in più, maggiori contrarietà. Tutto invece è filato liscio e di questo io sono …...ovviamente felice!!!!
22.11
Primo giorno a Durban. Vista dalla collina di Yellow wood Park la città appare immensa e lontana.
Ci alziamo tutti presto (Rosemary e Enrico per recarsi al lavoro alle 7) e dopo colazione Enrico mi accompagna col suo pick up Isuzu fin dallo spedizioniere consigliatomi da Alessandro di INTERWORLD.
Dickey Manicam (all'apparenza di origine indiane) è un impiegato capace e gentile; in pochi momenti inquadra la situazione, fa le fotocopie dei documenti necessari e, dopo 2 telefonate in dogana, tutto è pronto: domattina consegna al recinto doganale ed entro i primi giorni della prossima settimana (in mezzo ci sono il sabato e la domenica, purtroppo..) la spedizione con cargo della Emirates, via Dubai.
Al ritorno andiamo al Pavilion, un grande (anzi tanto grande) e bello centro commerciale a sud della città: negozi raffinati, di tutti i tipi, con prezzi, per noi europei, molto abbordabili. Ne approfitto anche per comperare una maglietta della nazionale di rugby sudafricana da regalare al figlio dell'amico Adriano.
Al rientro a casa nel primo pomeriggio mi sistemo tutta la roba da spedire con la moto e lavo giacca e pantaloni da moto, gli stivali ed il casco: domattina deve essere tutto pronto.
Enrico Boaga ha 74 anni, è pensionato ma è un vulcano di iniziative e attività: gioca regolarmente a Golf tutte le settimane, e poi a Badminton, a Tirassegno e va a pescare con la sua barca nella baia di Durban (ed in tutte queste attività è membro attivo del circolo o del club).
La sera esco con Lui e vado all'annuale riunione del circolo del Badminton e dopo scambiamo anche qualche colpo sottorete (ma non c'è competizione, troppo forte Lui per me...)
Anche in questa occasione a letto ci vado molto volentieri e ...stanco.
23.11
Alle 8 carico la moto e seguo il pick up di Enrico lungo i 50 km della N2 in direzione del cargo terminal del King Shaka International Airport e del recinto doganale della Menzies Air. Ho lasciato in stanza le due sacche nere della OJ (quella con il materiale da campeggio e quella del mio abbigliamento); tutto il resto è caricato e sistemato sulla mia Quadrotta. Il solerte Yegan ci fa entrare nel recinto e arriva anche il ragazzo che si occuperà di costruire la cassa in legno per il trasporto; do un ultimo saluto alla mia fedele compagna di viaggio (ed anche un ….bacetto) ed esco dalla Menzies. Tra pochi giorni, spero, verrà spedita ed io potrò finalmente riprendere l'All Around The World: sono fermo da soli 2 giorni e già vorrei ripartire. Guidare è ormai diventata come una droga!!!
Altro centro commerciale, il Gateway, ancora più grande del precedente, con al centro una enorme parete di arrampicata (free climbing) e al fianco una grande piscina con onda artificiale per provare il surf (entrambi frequentati da classi di studenti e studentesse "multicolori": il Sudafrica è la nazione arcobaleno per la grande varietà dei colori della pelle dei suoi abitanti: bianchi, neri,indiani,coloured, meticci e tutti gli ...incroci possibili) e altra passeggiata per capire merci e costi.
Sulla via del ritorno ci fermiamo da alcuni amici italiani di Enrico; scoprirò così che qui la comunità italiana conta quasi 10.000 unità. Poi spesa e benzina.
Quando arriviamo a casa ritroviamo anche la moglie Rosemary al ritorno dal lavoro: è una simpatica sudafricana di origine irlandese che ha vissuto per più di 12 anni con la madre di Enrico, la quale, parlando solo veneto, Le ha insegnato molti termini ed è ora incredibile sentirla esprimersi (e a volte imprecare...) in Veneto quando poi non sa una parola di italiano.
^_^ Bellissimo! Il tuo viaggio è tempestato di incontri straordinari! che bello sentirti dire dell'amicizia di Lucio. Di Enrico.. della sua famiglia ^_^. Mi pare di vedere tutte queste persone che incontri e delle razze che vivono insieme creando comunità. Che sospiri mi fai fare... E poi... Quadrotta.... sei la sua portavoce.... chissà cos'altro direbbe.. lei che deve affrontare tutte quelle strade così diverse.... e si deve prendere cura di te. Meraviglioso! grazie Maurizio. un abbraccio e buona continuazione. Noi rimaniamo in attesa dei tuoi racconti entusiasmanti...Sabry
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaUn abbraccio a Richetto anche da parte di mia Mamma Meri. Confermò il vulcano che motiva la sua eterna anima adolescente!!!! Speriamo un un trasbordo di quadrotta senza problemi..ps non avevo capito che saltava capetown. Ciao mauri Nicola n.
Ciao Maurizio,
RispondiEliminaprima o dopo ea finiso ea casa...il prossimo autunno quando ritorni,fermati per una birra...Intanto un continente è andato.Luca el barba e Sabri
Complimenti Maurizio!! L'Africa è completata e adesso in bocca al lupo per tutto il resto. Ci si risente in Australia. Giusto? non vedo l'ora di leggere i prossimi racconti!! ciao. Francesco Franzolin
RispondiEliminagrande Maurizio, Africa fatta, ora sotto con l'Australia! Controllerò ogni giorno x tenermi al corrente. Buona trasvolata a te e Quadrotta
RispondiEliminaRoby
miticooo!!!
RispondiEliminaciao!
Christian/Go-East
Tutto molto famigliare per me. Soprattutto i c<entri commerciali !
RispondiEliminaBravo Picio !
La tua Africa ci ha fatto sognare ...
Baci, Stefania
Ciao a tutti. Non so' se Vi ho mai ringraziato per i commenti ai post: beh, se non l'ho ancora fatto GRAZIE A TUTTI VOI. E' una gioia sentire che qualcunoi Ti segue, e' gratificante, ti da' una grande carica e quindi....ancora GRAZIE.A Sabrina, al Barba e Sabry, a Nico, a Christian grande viaggiatore, a Roby su tre ruote,a Francesco da via S.Lorenzo,ma questa volta permettetemi un grazie particolare all'amica Stefania, profonda conoscitrice di Durban e senza la quale non sarei qui con Enrico: stefi, an quo semo sta' in centro e go' visto ea paestra dea Virgin. Ea sembra fata aposta par Ti: cossa spetito111??? E in pi' i vende ea casa de fianco a to xio....vedi Ti.
RispondiEliminaMaurissio deto Picio
bellissimooo!! quando leggo i tuoi post mi sembra di essere in viaggio con te!!! continua cosi!!!!!
RispondiEliminaun bacione!:)
sabry (sorella di luca el barba)