diario di viaggio del 21.07.2013
FUOCHI ARTIFICIALI
Anche stamattina si ripete il copione gia' visto ieri: sveglia alle 5.30, colazione con caffelatte ed i biscotti italiani, mi ridistendo sul letto e mi ... riaddormento!! Ma insomma, non ho nessuno che mi corre dietro, non ho cose particolari da fare, la moto e' al sicuro nel garage di Igor e non posso fare nulla al momento per sistemarla, sono "in vacanza" e .... mi rilasso!
Solito computer, qualche parola con Katia e Mike, alcuni scambi di battute col simpatico Evghenij (l'amministratore-padrone dell'Ostello; a proposito, l'ostello e' molto piccolo, solo 10 postiletto, e' inserito come detto in un vecchio e anche mal ridotto palazzone di ulitsa Serova, 25, ma all'interno e' incredibilmente messo benissimo, con mobili nuovi e molto funzionali, con accessori elettronici e di cucina di primissimo piano, pulito e bello da vedere) e poi nel primo pomeriggio ancora a piedi via per un altro percorso cittadino; non ho una guida con me, non chiedo indicazioni a nessuno, mi affido alla mia curiosita', al mio senso dell'orientamento, al mio ... naso; dalla ulitsa 8 Markta decido di entrare al Parco dell'Arboretum e di sedermi su una panchina per dedicarmi ad uno dei miei passatempi preferiti: cercare di restare spettatore "invisibile" dell'umanita' varia che mi passa davanti. E devo dire che di umanita' ne passa veramente molta, di tutti i tipi ed estrazioni sociali; come gia' a Vladivostok e Irkutsk devo intanto notare la grande quantita' di belle ragazze (e non dico di piu') e devo anche annotare che qui, piu' che in altri paesi, la minigonna (ma proprio mini mini, eh...) e gli short con mezza culatta fuori continuano ad imperare; poi incredibili mise con giallo, verde e arancione fosforescenti, vecchie gonne a fiorami lunghe fino a terra accoppiate con top senza spalline (o con spalline finissime) e dalle scollature vertiginose, quasi tutte su autentici trampoli di tacchi altissimi, insomma, difficile non notarle...
Vecchie signore con cappellacci in testa che danno da mangiare a torme di colombi, uomini a torso nudo, con lunghi capelli e "mustacchi" arricciati, giovani rampanti con jeans attillati e camicia bianca aperta sul petto, anziani signori con il bastone da passeggio ed un libro sotto il braccio: di tutto e di piu'...
Ma la cosa che piu' si nota, la maggiore differenza rispetto all'Italia e' l'incredibile quantita' di bambini piccoli; tanti, scatenati e indipendenti o attaccati alle gonne delle giovani mamme ma ... tanti; e le mamme sono giovanissime, spesso poco piu' di bambine, spesso senza un marito al fianco, spesso insofferenti di questa situazione di essere mamme (o almeno a me cosi' sembra).
Lascio il mio posto di osservazione e mi avvio verso il lungofiume, imbattendomi nella bellissima ristrutturazione di uno dei due palazzi imperiali degli Zar, rilucente di un bel giallo alle pareti che contrastano con il verde intenso dei tetti in rame; non posso fare a meno di scattare decine di foto; dietro, subito dopo l'incrocio con la Ul. Malisheva (улица Малышева), comincia uno dei meravigliosi lungo fiumi incorniciati da aiole fiorite, che continua fino a Prospect Lenina e poi, passando dall'altra parte sopra uno dei numerosi ponti pedonali (anche qui, come in altre parti del mondo, mi vengono in mente Roma e Praga, con lucchetti e nastrini colorati attaccati ai parapetti di ferro), si arriva alla Church on the Blood, il monastero visitato ogni anno da migliaia di persone, dove sono sepolti i corpi dello Zar Nicola II e della famiglia imperiale, trucidati nel 1917.
Sono di fronte al City Pond e anche qui, attorniato da musicisti e dallo struscio cittadino, mi concedo qualche minuto di relax su una panchina; anche perche' ho incontrato Mike e Katia che, dovendo partire con il Transiberian Express delle 4 della notte, stanno bighellonando per la citta' in attesa dell'orario di partenza; i due venticinquenni mi sono simpatici ed invidio loro che cosi' giovani gia' stanno facendo esperienze importanti e di conoscenza: good luck ragazzi, chissa' che non ci si reincontri, magari a Pontelongo, in futuro..
E'ormai sera (quasi mezzanotte) quando, dopo una piccola cena in un "кафе" (la traduzione letterale sarebbe caffe' ma in realta' sono piccoli ristorantini), sto rientrando all'ostello e mi imbatto in uno spettacolo di fuochi artificiali lungo il fiume; mi ricordano molto la mia Pontelongo quando alla fine del Maggio Pontelongano tutti aspettano i fuochi che si riflettono sulle acque del Bacchiglione; peccato che proprio sul piu' bello arrivi un potente scroscio di pioggia che fa allontanare molta della gente assiepata ad ammirarli.
Domani si va in officina e speriamo di avere solo liete sorprese....
FUOCHI ARTIFICIALI
Anche stamattina si ripete il copione gia' visto ieri: sveglia alle 5.30, colazione con caffelatte ed i biscotti italiani, mi ridistendo sul letto e mi ... riaddormento!! Ma insomma, non ho nessuno che mi corre dietro, non ho cose particolari da fare, la moto e' al sicuro nel garage di Igor e non posso fare nulla al momento per sistemarla, sono "in vacanza" e .... mi rilasso!
Solito computer, qualche parola con Katia e Mike, alcuni scambi di battute col simpatico Evghenij (l'amministratore-padrone dell'Ostello; a proposito, l'ostello e' molto piccolo, solo 10 postiletto, e' inserito come detto in un vecchio e anche mal ridotto palazzone di ulitsa Serova, 25, ma all'interno e' incredibilmente messo benissimo, con mobili nuovi e molto funzionali, con accessori elettronici e di cucina di primissimo piano, pulito e bello da vedere) e poi nel primo pomeriggio ancora a piedi via per un altro percorso cittadino; non ho una guida con me, non chiedo indicazioni a nessuno, mi affido alla mia curiosita', al mio senso dell'orientamento, al mio ... naso; dalla ulitsa 8 Markta decido di entrare al Parco dell'Arboretum e di sedermi su una panchina per dedicarmi ad uno dei miei passatempi preferiti: cercare di restare spettatore "invisibile" dell'umanita' varia che mi passa davanti. E devo dire che di umanita' ne passa veramente molta, di tutti i tipi ed estrazioni sociali; come gia' a Vladivostok e Irkutsk devo intanto notare la grande quantita' di belle ragazze (e non dico di piu') e devo anche annotare che qui, piu' che in altri paesi, la minigonna (ma proprio mini mini, eh...) e gli short con mezza culatta fuori continuano ad imperare; poi incredibili mise con giallo, verde e arancione fosforescenti, vecchie gonne a fiorami lunghe fino a terra accoppiate con top senza spalline (o con spalline finissime) e dalle scollature vertiginose, quasi tutte su autentici trampoli di tacchi altissimi, insomma, difficile non notarle...
Vecchie signore con cappellacci in testa che danno da mangiare a torme di colombi, uomini a torso nudo, con lunghi capelli e "mustacchi" arricciati, giovani rampanti con jeans attillati e camicia bianca aperta sul petto, anziani signori con il bastone da passeggio ed un libro sotto il braccio: di tutto e di piu'...
Ma la cosa che piu' si nota, la maggiore differenza rispetto all'Italia e' l'incredibile quantita' di bambini piccoli; tanti, scatenati e indipendenti o attaccati alle gonne delle giovani mamme ma ... tanti; e le mamme sono giovanissime, spesso poco piu' di bambine, spesso senza un marito al fianco, spesso insofferenti di questa situazione di essere mamme (o almeno a me cosi' sembra).
Lascio il mio posto di osservazione e mi avvio verso il lungofiume, imbattendomi nella bellissima ristrutturazione di uno dei due palazzi imperiali degli Zar, rilucente di un bel giallo alle pareti che contrastano con il verde intenso dei tetti in rame; non posso fare a meno di scattare decine di foto; dietro, subito dopo l'incrocio con la Ul. Malisheva (улица Малышева), comincia uno dei meravigliosi lungo fiumi incorniciati da aiole fiorite, che continua fino a Prospect Lenina e poi, passando dall'altra parte sopra uno dei numerosi ponti pedonali (anche qui, come in altre parti del mondo, mi vengono in mente Roma e Praga, con lucchetti e nastrini colorati attaccati ai parapetti di ferro), si arriva alla Church on the Blood, il monastero visitato ogni anno da migliaia di persone, dove sono sepolti i corpi dello Zar Nicola II e della famiglia imperiale, trucidati nel 1917.
Sono di fronte al City Pond e anche qui, attorniato da musicisti e dallo struscio cittadino, mi concedo qualche minuto di relax su una panchina; anche perche' ho incontrato Mike e Katia che, dovendo partire con il Transiberian Express delle 4 della notte, stanno bighellonando per la citta' in attesa dell'orario di partenza; i due venticinquenni mi sono simpatici ed invidio loro che cosi' giovani gia' stanno facendo esperienze importanti e di conoscenza: good luck ragazzi, chissa' che non ci si reincontri, magari a Pontelongo, in futuro..
E'ormai sera (quasi mezzanotte) quando, dopo una piccola cena in un "кафе" (la traduzione letterale sarebbe caffe' ma in realta' sono piccoli ristorantini), sto rientrando all'ostello e mi imbatto in uno spettacolo di fuochi artificiali lungo il fiume; mi ricordano molto la mia Pontelongo quando alla fine del Maggio Pontelongano tutti aspettano i fuochi che si riflettono sulle acque del Bacchiglione; peccato che proprio sul piu' bello arrivi un potente scroscio di pioggia che fa allontanare molta della gente assiepata ad ammirarli.
Domani si va in officina e speriamo di avere solo liete sorprese....
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