diario di viaggio del 10.08.2013
UHM, CHE BUONI I PIEROGI
E' piovuto tutta la notte, l'erba del giardino dell'ostello dove e' Quadrotta e' fradicia ed anche il cielo non promette niente di buono; decido di indossare la tuta antipioggia sopra al completo della OJ per percorrere i circa 200 km che mi separano da Varsavia; non prendero' una goccia fino all'arrivo alla periferia della capitale!!
Mi fermo all'ingresso in citta' e chiamo Czarek, l'amico di Rodolfo Lotto di Emergency; come metto il blocco alla moto si scatena un temporale grandioso che mi costringe a ripararmi sotto ad un vicino cavalcavia, proprio tra una filiale della FIAT ed il capannone della Media World (che qui come nel resto d'Europa si chiama Media Markt); continua a piovere anche quando Czarek arriva con la sua rossa auto; decidiamo di avviarci verso il Pepe Hostel in Gdanska, 25, nel quartiere di Zoliborz, non lontano dalla citta' vecchia; scarichiamo il bagaglio, mi lavo e cambio in velocita' e gia' prima di mezzogiorno arriviamo a parcheggiare sotto i bastioni di Stare Miasto, la parte vecchia della citta', in gran parte ricostruita dopo le distruzioni del secondo conflitto mondiale.
C'e' parecchia gente, turisti provenienti da ogni dove (anche molti, moltissimi italiani ed incontro anche due simpatici cilisti bassanesi in procinto di trasferirsi per un bike-tour ai Laghi Masuri, al nord), tanti idiomi per le strade; Czarek e' un simpatico "ragazzo" di 44 anni, che parla un ottimo italiano (ha vissuto per 3 anni nel nostro paese ed ha lavorato per ditte italiane in Polonia) e che si rivela un'ottima guida; decidiamo di concederci un piatto tradizionale polacco in un locale tipico e cosi' assaggio quell'autentica leccornia che sono i Pierogi, sorta di ravioloni giganti ripieni di quel che uno vuole, conditi con burro, lardo,o quant'altro e serviti con una bibita tradizionale ricavata dalla cottura della frutta: il piccolo ma carino ristorante della catena Zapietec, proprio in Piazza del Castello, a pochi metri dalla Colonna di Sigismondo, ci accoglie con le pazienti e carine cameriere vestite con abiti tradizionali.
Ci avviamo poi per Nowy Swiat, la pedonale via dei negozi, del relax (con tanti locali), dello struscio (diremmo noi italiani) ed arrivati in fondo giriamo a Dx e con un sotto passaggio eccoci al monumentale PKiN, il palazzo della Cultura e della Scienza, che con i suoi 231 mt di altezza e' ancora oggi il piu' alto edificio di tutta la Polonia; fu costruito da operai sovietici tra il 1952 ed il 1955 e donato dalla Russia alla Polonia; con un ascensore saliamo alla terrazza al 30mo piano e possiamo, pur nella pioggia che continua ininterrotta a cadere, ammirare uno splendido panorama a 360 gradi della citta': colpisce la grandezza del territorio occupato da Varsavia e la quantita' di verde all'interno della capitale polacca.
Piu' tardi nel pomeriggio andiamo a casa di Czarek, non lontano dall'ostello, al decimo piano di un enorme palazzone stile sovietico,ci facciamo un buon caffe' e chiaccheriamo un po' prima di dirigerci in un altro ristorantino nel mezzo di un parco cittadino per una cena a base di salsiccia e verdure condita con un'ottima birra scura in bottiglia: buonissima!!
Sono proprio contento: ho conosciuto una cara persona, ho visitato una gran bella citta', ho assaporato la tradizionale cucina polacca spendendo cifre irrisorie (per come siamo abituati in Italia). Mi sono anche dimenticato del cibo di strada preso da un chiosco vicino alla piazza della Cattedrale di San Giovanni; una sorta di panino caldo con dentro funghi e pasta di funghi bollenti: costo meno di un euro!!!
UHM, CHE BUONI I PIEROGI
E' piovuto tutta la notte, l'erba del giardino dell'ostello dove e' Quadrotta e' fradicia ed anche il cielo non promette niente di buono; decido di indossare la tuta antipioggia sopra al completo della OJ per percorrere i circa 200 km che mi separano da Varsavia; non prendero' una goccia fino all'arrivo alla periferia della capitale!!
Mi fermo all'ingresso in citta' e chiamo Czarek, l'amico di Rodolfo Lotto di Emergency; come metto il blocco alla moto si scatena un temporale grandioso che mi costringe a ripararmi sotto ad un vicino cavalcavia, proprio tra una filiale della FIAT ed il capannone della Media World (che qui come nel resto d'Europa si chiama Media Markt); continua a piovere anche quando Czarek arriva con la sua rossa auto; decidiamo di avviarci verso il Pepe Hostel in Gdanska, 25, nel quartiere di Zoliborz, non lontano dalla citta' vecchia; scarichiamo il bagaglio, mi lavo e cambio in velocita' e gia' prima di mezzogiorno arriviamo a parcheggiare sotto i bastioni di Stare Miasto, la parte vecchia della citta', in gran parte ricostruita dopo le distruzioni del secondo conflitto mondiale.
C'e' parecchia gente, turisti provenienti da ogni dove (anche molti, moltissimi italiani ed incontro anche due simpatici cilisti bassanesi in procinto di trasferirsi per un bike-tour ai Laghi Masuri, al nord), tanti idiomi per le strade; Czarek e' un simpatico "ragazzo" di 44 anni, che parla un ottimo italiano (ha vissuto per 3 anni nel nostro paese ed ha lavorato per ditte italiane in Polonia) e che si rivela un'ottima guida; decidiamo di concederci un piatto tradizionale polacco in un locale tipico e cosi' assaggio quell'autentica leccornia che sono i Pierogi, sorta di ravioloni giganti ripieni di quel che uno vuole, conditi con burro, lardo,o quant'altro e serviti con una bibita tradizionale ricavata dalla cottura della frutta: il piccolo ma carino ristorante della catena Zapietec, proprio in Piazza del Castello, a pochi metri dalla Colonna di Sigismondo, ci accoglie con le pazienti e carine cameriere vestite con abiti tradizionali.
Ci avviamo poi per Nowy Swiat, la pedonale via dei negozi, del relax (con tanti locali), dello struscio (diremmo noi italiani) ed arrivati in fondo giriamo a Dx e con un sotto passaggio eccoci al monumentale PKiN, il palazzo della Cultura e della Scienza, che con i suoi 231 mt di altezza e' ancora oggi il piu' alto edificio di tutta la Polonia; fu costruito da operai sovietici tra il 1952 ed il 1955 e donato dalla Russia alla Polonia; con un ascensore saliamo alla terrazza al 30mo piano e possiamo, pur nella pioggia che continua ininterrotta a cadere, ammirare uno splendido panorama a 360 gradi della citta': colpisce la grandezza del territorio occupato da Varsavia e la quantita' di verde all'interno della capitale polacca.
Piu' tardi nel pomeriggio andiamo a casa di Czarek, non lontano dall'ostello, al decimo piano di un enorme palazzone stile sovietico,ci facciamo un buon caffe' e chiaccheriamo un po' prima di dirigerci in un altro ristorantino nel mezzo di un parco cittadino per una cena a base di salsiccia e verdure condita con un'ottima birra scura in bottiglia: buonissima!!
Sono proprio contento: ho conosciuto una cara persona, ho visitato una gran bella citta', ho assaporato la tradizionale cucina polacca spendendo cifre irrisorie (per come siamo abituati in Italia). Mi sono anche dimenticato del cibo di strada preso da un chiosco vicino alla piazza della Cattedrale di San Giovanni; una sorta di panino caldo con dentro funghi e pasta di funghi bollenti: costo meno di un euro!!!
E a quanto pare la fortuna di incontrare persone splendide (e che ti fanno pure da cicerone) ti continua a seguire.
RispondiEliminaBellissima sta cosa. ^_^ (in questo caso un grazie anche al nostro Rodolfo)
E.. il buon cibo non manca eh?
Ahhhhhhhh sono proprio contenta!
Proprio si!
Sabry