diario di viaggio del 6.5.2013
DAL BRASILE ALL'ARGENTINA
Alle 7.30 ho gia' fatto la solita abbondante colazione, mi sono lavato ed ho preparato la borsa e tutto il resto: potrei partire in cinque minuti.
Devo invece smanettare per un bel po' sul computer nella hall del Capri Hotel per capire dove cavolo sono adesso i pezzi di ricambio, sentire Enrico se ha visto la mail, accordarmi con Anna, cercare il contatto con Arthur Marasca per farmi aiutare.
Il tempo come sempre vola quando sono al netbook e circa alle nove e mezzo Arthur arriva col suo pick up Wolkswagen e carichiamo la mia roba sul cassone; le partenze da Medianeira verso Foz do Iguacu con l'omnibus (qui lo chiamano cosi') si succedono ogni ora e cosi' Arthur mi propone di andare a conoscere di persona il precedente "prefeito" di Medianeira che porta il mio stesso cognome; Moises Pistore ha 74 anni ed e' nato in Brasile, mentre il papa' era arrivato piccolo col nonno da un non meglio precisato paese del padovano (io credo Arre); e' alto, segaligno, e dimostra si e no sessant'anni.
Ora e' ovviamente in pensione ma ha lavorato tanto in queste zone nel settore agricolo; qui lui e' arrivato nel 1969 proveniente dallo stato di Rio Grande do Sul e si e' costruita una solida posizione economica; lo incontro nel giardino del club sportivo che il figlio gestisce in Medianeira ed e' per me strano sentirlo parlare in un dialetto veneto "antico" (che noi abbiamo ormai dimenticato) inframezzato con qualche parola di portoghese: simpaticissimo. Ma Lui proprio e' simpatico, con gli aneddoti della vita dura dei primi tempi a cui ogni tanto intervalla qualche barzelletta (e li' comincia a ridere ancora prima di raccontarla: che dire e' coinvolgente!!); e' molto lucido e l'amico Arthur supporta il racconto con ampi cenni di assenso con la testa. Traspare dal narrare una sorta di prezioso orgoglio di essere italiani, di riconoscenza verso genitori e nonni per l'educazione ed i valori ricevuti (e che loro hanno cercato di trasmettere ai rispettivi figli), una sorta di velata razzista visione della societa' brasiliana che si rivela con le battute sui "neri" che incarnano quanto di male sta nella societa'....
Lascio a malincuore i due nuovi amici (mi strappano a forza la promessa di ritornare nel fine settimana per un "churrasco"; ho resistito, ho resistito ma poi ho dovuto cedere alle pressanti richieste...he he he he ...) e Arthur mi accompagna a prendere l'onibus per Foz; alla stazione rodoviaria della citta' brasiliana
(300 mila persone, altre 300 mila sono a Ciudad del Este sulla riva paraguagia e 80-90 mila a Puerto Iguazu, la terza parte della Triple Frontera) sono costretto a prendermi un taxi per superare i 15 km che mi separano dalla stazione degli onibus di Puerto Iguazu, comprese le due frontiere ed il ponte Tancredo Neves. Infine qui prendo il biglietto con il Cruceiro del Norte che mi portera' a Puerto Rico dove trovero' Enrico, Anna e l'amico Sergio, che sono venuti a prendermi. Andiamo a vedere la "gruta india",
bellissimo posto vicino a una cascata
e poi ritorniamo verso Ituzaingo; ci fermiamo a Posadas, passiamo per la costanera del Parana "mirando" l'impressionante skyline delle luci di Encarnacion (Paraguay), prendiamo un piatto di "rava" (calamari impanati) acccompagnato da un'ottima Patagonia Amber Lager e ritorniamo alla loro casa che sono ormai le 2 di notte. Lunga ma piacevole giornata...
DAL BRASILE ALL'ARGENTINA
Alle 7.30 ho gia' fatto la solita abbondante colazione, mi sono lavato ed ho preparato la borsa e tutto il resto: potrei partire in cinque minuti.
Devo invece smanettare per un bel po' sul computer nella hall del Capri Hotel per capire dove cavolo sono adesso i pezzi di ricambio, sentire Enrico se ha visto la mail, accordarmi con Anna, cercare il contatto con Arthur Marasca per farmi aiutare.
Il tempo come sempre vola quando sono al netbook e circa alle nove e mezzo Arthur arriva col suo pick up Wolkswagen e carichiamo la mia roba sul cassone; le partenze da Medianeira verso Foz do Iguacu con l'omnibus (qui lo chiamano cosi') si succedono ogni ora e cosi' Arthur mi propone di andare a conoscere di persona il precedente "prefeito" di Medianeira che porta il mio stesso cognome; Moises Pistore ha 74 anni ed e' nato in Brasile, mentre il papa' era arrivato piccolo col nonno da un non meglio precisato paese del padovano (io credo Arre); e' alto, segaligno, e dimostra si e no sessant'anni.
Ora e' ovviamente in pensione ma ha lavorato tanto in queste zone nel settore agricolo; qui lui e' arrivato nel 1969 proveniente dallo stato di Rio Grande do Sul e si e' costruita una solida posizione economica; lo incontro nel giardino del club sportivo che il figlio gestisce in Medianeira ed e' per me strano sentirlo parlare in un dialetto veneto "antico" (che noi abbiamo ormai dimenticato) inframezzato con qualche parola di portoghese: simpaticissimo. Ma Lui proprio e' simpatico, con gli aneddoti della vita dura dei primi tempi a cui ogni tanto intervalla qualche barzelletta (e li' comincia a ridere ancora prima di raccontarla: che dire e' coinvolgente!!); e' molto lucido e l'amico Arthur supporta il racconto con ampi cenni di assenso con la testa. Traspare dal narrare una sorta di prezioso orgoglio di essere italiani, di riconoscenza verso genitori e nonni per l'educazione ed i valori ricevuti (e che loro hanno cercato di trasmettere ai rispettivi figli), una sorta di velata razzista visione della societa' brasiliana che si rivela con le battute sui "neri" che incarnano quanto di male sta nella societa'....
Lascio a malincuore i due nuovi amici (mi strappano a forza la promessa di ritornare nel fine settimana per un "churrasco"; ho resistito, ho resistito ma poi ho dovuto cedere alle pressanti richieste...he he he he ...) e Arthur mi accompagna a prendere l'onibus per Foz; alla stazione rodoviaria della citta' brasiliana
(300 mila persone, altre 300 mila sono a Ciudad del Este sulla riva paraguagia e 80-90 mila a Puerto Iguazu, la terza parte della Triple Frontera) sono costretto a prendermi un taxi per superare i 15 km che mi separano dalla stazione degli onibus di Puerto Iguazu, comprese le due frontiere ed il ponte Tancredo Neves. Infine qui prendo il biglietto con il Cruceiro del Norte che mi portera' a Puerto Rico dove trovero' Enrico, Anna e l'amico Sergio, che sono venuti a prendermi. Andiamo a vedere la "gruta india",
bellissimo posto vicino a una cascata
e poi ritorniamo verso Ituzaingo; ci fermiamo a Posadas, passiamo per la costanera del Parana "mirando" l'impressionante skyline delle luci di Encarnacion (Paraguay), prendiamo un piatto di "rava" (calamari impanati) acccompagnato da un'ottima Patagonia Amber Lager e ritorniamo alla loro casa che sono ormai le 2 di notte. Lunga ma piacevole giornata...
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