diario di viaggio del 22.3.2013
CHANARAL
All'Alpe Sport dei fratelli Dal Bosco aprono alle 8.30 e puntuale come un
orologio svizzero mi presento al portone per prendere Quadrotta; ho gia' fatto
colazione in compagnia di Paulo Schettini (origini napoletane), ragazzo
brasiliano di Rio de Janeiro che lavora all'hostel e con la pancia piena parto
in direzione nord; pochi km dopo La Serena mi fermo per fare benzina e
rabboccare un po' d'olio (la vite continua a perdere un po'). E' una giornata
nuvolosa e quando mi inerpico su per le basse colline trovo ancora un po' di
nebbiolina: mi bagno ma mi asciugo subito dopo quando esce il sole.
. Sto percorrendo la ruta 5 (la Via Panamericana come dicono i cileni) che
si snoda tra mare e deserto; si percorrono lunghi tratti senza incontrare
abitazioni o costruzioni di sorta; in compenso i paesaggi sono bellissimi, sia
che di fianco a sinistra ci sia il mare sia che si volga lo sguardo a dx verso
il deserto: dopo uno dei tre rifornimenti giornalieri decido di abbandonare
momentaneamente la strada asfaltata per percorrere una bella sterratona
che va
verso le montagne e da lassu' mi guardo con calma ed in assoluto eremitaggio il
bel panorama della costa del pacifico.
Ritorno sulla strada e velocemente corro verso la meta di giornata,
Chanaral, cittadina con porto come le molte che accolgono le navi che caricano
la principale ricchezza estratta dalle miniere cilene: el cobre (il rame). Sono
a meno di 100 km di distanza e gia' pregusto di arrivare presto e fare le cose
con calma quando cominciano i lavori sulla strada; mi fermano per 4 volte (e
ogni volta si resta fermi per almeno 20 minuti) e cosi' mi metto a chiaccherare
di volta in volta con un pescatore di frodo, con un gelataio col suo
carrettino,
con un carabineros, con uno degli addetti alla manutenzione delle
strade.
Non offre davvero molto Chanaral
dal punto di vista dell'alojamiento, solo
due hostal, ed essendo in moto devo propendere per quello con estacionamiento
incluido; purtroppo non e' messo davvero ben in arnese e per di piu' non
funziona neanche Wi-Fi (se abbia mai funzionato non lo so'...) ma una bella
doccia in un bagno maleodorante me la faccio lo stesso; poi vado al
supermercato e compro tutto il necessario per la carbonara: oggi e' venerdi,
dovrei mangiare di magro ma ... ne ho tanta voglia!!!
Ciao, certo che con le foto abbiamo un'idea più esatta di quello che vedi, anche se il tuo racconto è più che esaudiente! Quando ho tempo cerco su google le foto delle strade che stai attraversando o che attraverserai; in Africa e in Australia c'era la possibilità di guardarsi intorno come se fossi fermo in sella a Quadrotta anche in mezzo al nulla, cosa che non è possibile in America latina, se non nelle grandi città.
RispondiEliminamuso sempre a nord, e che la strada ti sia amica.
Roby
Caro Maurizio, sono felice di sapere che la tua avventura continua. La mia proverbiale pigrizia, unita ai molti impegni che mi sono assunto in questi ultimi mesi, hanno diradato le mie capatine al tuo blog.
RispondiEliminaForza Picio, aspettiamo con ansia il tuo ritorno per parlare direttamente di questa avventura che ha dell'incredibile.
Un abbraccio, adriano burattin