diario del giorno 5.3.2013
NULLA DA DIRE
Assolutamente niente di particolare da dire in questa giornata che
trascorre nell'ozio piu' assoluto, come
la precedente segnata dalla pioggia mattutina e da scorci di sole nel
pomeriggio.
Ritorno allora a parlare di questa zona del Brasile, lo stato di Parana',
ma lo stesso potrebbe dirsi per Santa Caterina, Rio Grande do Sul, Mato Grosso
e Mato Grosso do Sul; stati che hanno visto la massiccia emigrazione italiana,
soprattutto del nord (e qui i veneti hanno fatto la parte del leone, purtroppo .... o per fortuna)
e che, proprio per questo, sono diventati gli stati agricoli per eccellenza del
Brasile; stati dove gli italiani hanno lavorato duro e, da buoni risparmiatori
quali sono, hanno messo da parte abbastanza per permettere ai figli di salire
la scala sociale e portarsi ora ai vertici economici e politici, ed essere
riferimento per le altre emigrazioni che nel tempo si sono succedute. Qui
l'italianita' si respira, e' nelle cose quotidiane del vivere (mangiare,
parlare, lavorare, etc etc ) ma soprattutto e' visibile con le mille insegne
che portano nomi italiani o entrando nei negozi o nelle attivita' quotidiane.
Qui io arrivo ad avere un problema alla moto e i ragazzi che se occupano si
chiamano De Lorenzi e Tonelli, il signore che mi aiuta anche nelle traduzioni
si chiama Marasca, la rivendita di pneumatici e' Scopel, il precedente sindaco
della citta' e' Moises Pistore (un nome, una garanzia!!). E la cosa piu'
incredibile e' che sono orgogliosi della loro discendenza e non perdono un
istante a rimarcarla, quasi fosse un marchio di qualita'.
Qui il 60 % della popolazione vanta ascendenza italiana e qui la gente
lavora duro; quando i primi italiani sono arrivati nel secondo dopoguerra dalle
terre vicine di Rio Grande do Sul o Santa Caterina non esistevano le citta',
gli insediamenti non superavano le 2-3000 unita' e il paesaggio era tutto
segnato dal Mato, la boscaglia; gli italiani hanno tagliato, dissodato,
piantato, mietuto costruendosi fama di grandi lavoratori (e grandi
risparmiatori: ancora adesso italiano e' sinonimo di "taccagno",
meglio forse dire "oculato nelle spese"...) e spesso costruito le
famiglie (numerose) sposandosi tra di loro. Ora le cittadine, in continua
crescita, hanno 70-100 mila abitanti e dalle casette piccole a un piano si e'
passati ai grattacieli, ai grandi condomini, alle zone residenziali con
splendide case con piscina e grande giardino.
Ho incontrato alcune di queste persone che hanno vissuto questo momento di
passaggio e che sono orgogliosi di lasciare ai figli un Brasile migliore di
quello che avevano trovato: ne parlero' domani nel prossimo diario; intanto, da
"estraneo", dico che questa zona del Brasile (lo stato del Parana')
e' bellissimo, con tanta acqua, tanto verde (ancora adesso alle ampie zone
coltivate si alternano i boschi autoctoni, bellissimi da vedere e grande
riserva verde), colline ondulate ed un cielo dai mille colori, intensi; e anche
le cittadine, pur crescendo continuamente mantengono quella certa aria
"campagnola" che a me tanto piace.
Da veneto non posso che gioire di questa italianita' cosi' palpabile: aver
potuto incontrare i Marasca, i Pistore, i Correa-Contiero, aver sentito i loro
racconti e l'orgoglio che traspare dalle loro parole per le posizioni sociali raggiunte
mi riempie di gioia e mi sento orgoglioso anch'io di averli conosciuti e
frequentati.
Domani penso di ritornare in Argentina da Enrico ma non ho ancora ricevuto
risposta alla mail che gli ho spedito per avvisarlo: vedremo il da farsi
domattina, sperando anche in condizioni climatiche migliori. Il cugino di Anna
insiste perche' vada a trovarlo ancora e anch'io ne ho voglia, ovviamente (dopo
tanti anni che non ci vediamo..) ma c'e' anche la moto da mettere a posto e
devo sentire dove sono i pezzi in questo momento ( mi sono fatto spedire il
codice di rintracciabilita' della DHL): domani ci saranno un sacco di decisioni
da prendere....
ogni tanto è bello leggere anche qualche lezione di storia!! speriamo che i pezzi arrivino presto!! in bocca al lupo per tutto e come al solito noi facciamo il tifo da qui!! Francesco
RispondiEliminaCiao Francesco e ciao Cristina. Purtroppo i pezzi sono stati trattenuti a Curitiba (600 km da qui) e prima di lunedi non si fara' niente.Spero di ripartire e raccontarVi del nord del Cile che tanto amate.
EliminaGrazie per l'assiduita' con cui mi seguite.Ciao ciao.