diario di viaggio del 26.3.2013
LE DONNE DELLE ANDE
La Bolivia e' un'ora indietro rispetto al Cile e quando io parto credendo siano le sette e mezzo in realta' non trovo quasi nessuno per le strade; sono le stesse che ho percordo ieri, solo a ritroso, ma la differenza e' proprio notevole: sembra quasi una citta' normale!!!.
Mi fermo appena fuori citta' per un rifornimento e per fare colazione e poi riparto lungo la strada che percorre l'altipiano boliviano fino al confine con il Peru'; quanto differenza con le grandi estensioni coltivate che si vedevano in Argentina, in Brasile e anche in Cile; qui ogni metro coltivato viene strappato alla terra dissodandolo con l'asinello o i buoi ed i trattori sono molto molto rari; gli appezzamenti sono piccoli e servono per il sostentamento della famiglia: poco viene rivenduto ad aziende o al mercato!
Molte invece le piccole greggi, poche decine di unita di pecore, di alpaca, di mucche; le case sono in mezzo alla terra, coltivata o meno, ma sono sparse su tutto il territorio e davanti ai cortili sterrati vivono galline, oche, maiali (sarebbe meglio dire maialini, vista la stazza minuscola...).
Pochi kilometri oltre il rifornimento comincio a vedere in lontananza la scura massa del lago Titicaca, il lago piu' alto del mondo, ben oltre i 3500 mt, e questo significa che sto' viaggiando continuamente ad una quota compresa tra i 3400 ed i 4000 mt; come gia' detto Quadrotta sembra non risentirne affatto e la velocita' di crociera si mantiene costante sui 100 km/h.
Buona parte del lavoro dei campi e soprattutto il guardare le bestie e' affidato alle donne, donne boliviane (ma sara' lo stesso anche in Peru') vestite normalmente con gli abiti tradizionali: gonnellone colorato lungo fino al polpaccio, camicetta e sopra un bel magione pesante, scialle o coperta sopra le spalle, una bella striscia di stoffa pesante coloratissima (il blu, il fucsia ed il verde i colori dominanti) che ha la stessa funzione della borsa ma viene portata sulle spalle e sulla schiena (nella striscia di stoffa, a seconda dei momenti o delle situazioni, possono trovare posto ortaggi, animali, vestiario, cibo,qualsiasi cosa da portare al mercato...).
Il lago e' ormai una costante dell'andare ed e' veramente grande (quando arrivo a Puno non si vede la sponda dall'altra parte; poche decine di km prima dell'ingresso nella citta' il solito posto di blocco congiunto di polizia caminera e aduana dove vengo immancabilmente fermato, richiesta di documenti e mezzo minuto dopo subbissato di domande riguardo aQuadrotta e al viaggio: mai una richiesta di denaro o contestazione di qualche irregolarita' (che invece spesso commetto in queste strade cosi' deserte e... rovinate).
Puno, ancorche' posta a 3700 mt di quota e' una grande citta', con traffico caotico e multicolore, con saliscendi incredibili nelle "calles" del centro storico.
Trovo alloggio al Quechuas Backpackers, a due quadra da Plaza de Armas, in un edificio a cinque piani; io saro' alloggiato al qaurto piano e il portare le due borse su per le scale mi fa' ansimare parecchio e anche un po' girare la testa (poca cosa comunque...).
La cena e' con il mangiare tipico di queste zone: pollo fritto con papas e arroz (il riso bianco).
Domani ancora Peru' con l'arrivo allla mitica Cuzco e l'organizzazione del tour a Macchu Picchu.
Mamma mia quanto e' dura la vita del motociclista!!!!
LE DONNE DELLE ANDE
La Bolivia e' un'ora indietro rispetto al Cile e quando io parto credendo siano le sette e mezzo in realta' non trovo quasi nessuno per le strade; sono le stesse che ho percordo ieri, solo a ritroso, ma la differenza e' proprio notevole: sembra quasi una citta' normale!!!.
Mi fermo appena fuori citta' per un rifornimento e per fare colazione e poi riparto lungo la strada che percorre l'altipiano boliviano fino al confine con il Peru'; quanto differenza con le grandi estensioni coltivate che si vedevano in Argentina, in Brasile e anche in Cile; qui ogni metro coltivato viene strappato alla terra dissodandolo con l'asinello o i buoi ed i trattori sono molto molto rari; gli appezzamenti sono piccoli e servono per il sostentamento della famiglia: poco viene rivenduto ad aziende o al mercato!
Molte invece le piccole greggi, poche decine di unita di pecore, di alpaca, di mucche; le case sono in mezzo alla terra, coltivata o meno, ma sono sparse su tutto il territorio e davanti ai cortili sterrati vivono galline, oche, maiali (sarebbe meglio dire maialini, vista la stazza minuscola...).
Pochi kilometri oltre il rifornimento comincio a vedere in lontananza la scura massa del lago Titicaca, il lago piu' alto del mondo, ben oltre i 3500 mt, e questo significa che sto' viaggiando continuamente ad una quota compresa tra i 3400 ed i 4000 mt; come gia' detto Quadrotta sembra non risentirne affatto e la velocita' di crociera si mantiene costante sui 100 km/h.
Buona parte del lavoro dei campi e soprattutto il guardare le bestie e' affidato alle donne, donne boliviane (ma sara' lo stesso anche in Peru') vestite normalmente con gli abiti tradizionali: gonnellone colorato lungo fino al polpaccio, camicetta e sopra un bel magione pesante, scialle o coperta sopra le spalle, una bella striscia di stoffa pesante coloratissima (il blu, il fucsia ed il verde i colori dominanti) che ha la stessa funzione della borsa ma viene portata sulle spalle e sulla schiena (nella striscia di stoffa, a seconda dei momenti o delle situazioni, possono trovare posto ortaggi, animali, vestiario, cibo,qualsiasi cosa da portare al mercato...).
Il lago e' ormai una costante dell'andare ed e' veramente grande (quando arrivo a Puno non si vede la sponda dall'altra parte; poche decine di km prima dell'ingresso nella citta' il solito posto di blocco congiunto di polizia caminera e aduana dove vengo immancabilmente fermato, richiesta di documenti e mezzo minuto dopo subbissato di domande riguardo aQuadrotta e al viaggio: mai una richiesta di denaro o contestazione di qualche irregolarita' (che invece spesso commetto in queste strade cosi' deserte e... rovinate).
Puno, ancorche' posta a 3700 mt di quota e' una grande citta', con traffico caotico e multicolore, con saliscendi incredibili nelle "calles" del centro storico.
Trovo alloggio al Quechuas Backpackers, a due quadra da Plaza de Armas, in un edificio a cinque piani; io saro' alloggiato al qaurto piano e il portare le due borse su per le scale mi fa' ansimare parecchio e anche un po' girare la testa (poca cosa comunque...).
La cena e' con il mangiare tipico di queste zone: pollo fritto con papas e arroz (il riso bianco).
Domani ancora Peru' con l'arrivo allla mitica Cuzco e l'organizzazione del tour a Macchu Picchu.
Mamma mia quanto e' dura la vita del motociclista!!!!
camang...
RispondiElimina...dura ma bella ed emozionante!!!
RispondiEliminabuona continuazione.
Roby