Diario di viaggio del 8.2.2013
DI NUOVO IN CILE
Alla fine saranno poco più di 300 i m
e alle 13 circa, passata la frontiera argentin-cilena di Dorotea,
sono a Puerto Natales, affacciata sul golfo Almirante Montt che
sbocca poi nello stretto di Magellano e quindi in Oceano Pacifico.
Stanotte, anzi stamattina fino a poco
prima di partire, è piovuto e moto e strada sono ancora bagnati;
sono però molto fortunato e non beccherò neanche una goccia di
pioggia lungo tutta la strada.
Percorro uno degli ultimi tratti (o
meglio, dei primi tratti, visto che comincia ufficialmente a pochi km
da qui) della Ruta Quareta e poi devio “a la derecha” sulla ruta
provincial n° 250 per Rio Turbio; fino a pochi anni fa Rio Turbio
era un minuscolo villaggio (non sempre segnato sulle carte) di poche
centinaia di abitanti ((per lo più indios mapuche) ed ora, con la
scoperta di immensi giacimenti di carbone e di altri minerali e con
l'autarchia vigente (niente importazioni inA rgentina da paesi non
sudamericani), ha visto affluire migliaia di operai e tecnici e
ingegneri ed è una città
dove si può trovare di tutto (e dove il
contrabbando, soprattutto di materiali elettronici, la fa da
padrone).
Veloci le frontiere, come detto, e dopo
pochi km appare la baia su cui sta mollemente adagiata Puerto
Natales;
mano a mano che ci si avvicina la cosa che più colpisce
sono i colori delle case: sono piccole e basse, costruite in legno e
con il tetto rigorosamente in lamiera, ma i colori sono sgargianti
come quelle di Burano, per dare l'idea. Stanno ormai prendendo piede
anche altri criteri costruttivi,con la pietra ed il mattone, ci sono
belle villette nuove ma le vecchie case emanano un fascino tutto
particolare a queste latitudini.
Ce ne sono molte di disabitate, se
Vi interessa....
La vicinanza con quella meraviglia
della natura che è il Parco Nazionale delle Torri del Paine richiama
ormai visitatori da ogni parte del mondo e Natales ne ha beneficiato
alla grande, diventando la naturale base di partenza per qualsivoglia
attività, che sia il trekking o la cavalcata, il rafting o il quad.
Il Singing Lamb Backpacker è piccolo e
simpatico
e Octavio,texano di origine messicana ma biondo e con i
baffi, alla reception è prodigo di consigli utili suiluoghi della
cittadina e su come organizzare il soggiorno alle Torri.
Nel pomeriggio vado anche al pittoresco
Indigo Hotel per portare il Catalogo della Capehorn come mi avevano
chiesto gli amici Mirella e Gilberto.
Domani si va al Parco.
un messicano biondo.... deve avere un viso simpatico ^_^ Non ti fai mancare nulla eh? Deve essere bello vedere questa moltitudine di colori sgargianti ^_^ casette disabitate eh? e come mai? che peccato :-(
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