diario di viaggio del 27.2.2013
REDUCCIONES JESUITICAS
Anche al Bitty la colazione e' con croissant e "postres" ma non
c'e' il dulce de leche, accidenti!!! Poco male, naturalmente...alle 8 sono in
strada e subito, neanche 20 km, un piccolo problema risolto grazie ad un
gentilissimo camionista (anche molto giovane, devo dire..): mentre corro si
stacca una delle taniche laterali (non ditemi che sono sbadato, non era mai
successo in 40 mila kilometri!!!!); mi fermo per fare una foto alle coltivazioni di
agrumi
che sono tipiche della zona, anche se non sono proprio venete, eh... ed il camionista si ferma e mi porta la tanica nera in ferro, tutta ammaccata, dicendomi che l’avevo persa un due kilometri prima: mi e’ andata proprio bene!!
che sono tipiche della zona, anche se non sono proprio venete, eh... ed il camionista si ferma e mi porta la tanica nera in ferro, tutta ammaccata, dicendomi che l’avevo persa un due kilometri prima: mi e’ andata proprio bene!!
Continuo ad andare in una bella strada, la ruta 14, a doppia corsia e doppia
carreggiata (separate anche da 40 mt. di fossato verde); ricordo di averla
fatta nel 2006 ma non ricordavo fosse cosi’ larga e ben tenuta. E sempre del
2006 mi assalgono i ricordi quando trovo il cartello della Reduccion Jesuitica
di La Cruz e del suo Reloy del sol (la meridiana) del 1730. Ero passato dritto
ma poi mi fermo, mi giro, e faccio i tre km sulla destra che mi separano dal
piccolo villaggio: niente e’ cambiato, le stesse case base
, lo stesso ospedale dedicato a San Antonio da Padova
, la “parrochiale” con una delle piu’ vecchie sculture realizzate dai Guarani’ col cocillo (il coltello)
, la meridiana in pietra del 1730,
lo spazio un tempo occupato dalla "mision" che e' ora trasformato in una grande piazza alberata
: non c’e’ piu’ la vecchia signora a fare da guida ma la giovane Andrea, di chiare origine indios, simpática e orgogliosa che un italiano si sia fermato al suo pueblo, mi accoglie con un gran sorriso. Arriva anche il Sig. Lima , della locale emittente radio, che mi regala un adesivo da attaccare sulla moto, mi fa alcune foto e poi mi ricorda i suoi ascendenti italiani per parte di madre. Piu' avanti incontro anche la reduccion de Santo Tome
, piu' verso le cataratas de Iguazu' incontrero' San Ignacio con ancora rovine e altre reducciones sono nella parte ora brasiliana di quella che era la provincia spagnola di Misiones
, lo stesso ospedale dedicato a San Antonio da Padova
, la “parrochiale” con una delle piu’ vecchie sculture realizzate dai Guarani’ col cocillo (il coltello)
, la meridiana in pietra del 1730,
lo spazio un tempo occupato dalla "mision" che e' ora trasformato in una grande piazza alberata
: non c’e’ piu’ la vecchia signora a fare da guida ma la giovane Andrea, di chiare origine indios, simpática e orgogliosa che un italiano si sia fermato al suo pueblo, mi accoglie con un gran sorriso. Arriva anche il Sig. Lima , della locale emittente radio, che mi regala un adesivo da attaccare sulla moto, mi fa alcune foto e poi mi ricorda i suoi ascendenti italiani per parte di madre. Piu' avanti incontro anche la reduccion de Santo Tome
, piu' verso le cataratas de Iguazu' incontrero' San Ignacio con ancora rovine e altre reducciones sono nella parte ora brasiliana di quella che era la provincia spagnola di Misiones
Ancora un 200 km di bella strada, le rutas 120 e 12, incrociando sempre
piu’ spesso i tanti camión carichi di madera (legno), raccolto dai numerosi e
rigogliosi boschi di pino piantati appositamente, e arrivo a Ituzaingo’, il
paese dove vive Enrico Tasinato (che molti sicuramente ricorderanno) cugino di
mia moglie Anna, emigrato come agrónomo qui in Argentina 14 anni fa, in
compagnia di Anna, farmacista bella e simpática, nata e
cresciuta invece proprio qui a Ituzaingo’.
Dopo la visita al suo "campo", una proprieta' di “soli” 1000 ettari (in
Italia sarebbero 2700 campi veneti, un appezzamento molto grande mentre qui, con la enormita' di distanze che si ritrovano e' un piccolo appezzamento), ma con un estero e due boschi "nativi", cioe' autoctoni, oltre a due
case
(ci sono anche scimmie, jacare’ – i caimani- di oltre 4 metri, capibara, serpenti velenosi e non) e la lezione di tango argentino del mercoledi andiamo a cenare insieme in un ristorante típico: mi faccio un buon capu’ alla portuguesa (pesce di fiume, visto che siamo sulle rive del Parana’) e poi tutti a nanna. Domani Enrico (che ha anche acquistato una bella serie di macchine agricole (per la semina, il diserbo, la mietitura, etc etc ) si e' preso una giornata di liberta' per restare con me e accompagnarmi a veder delle cose molto particolari.Piacevole incontro quello con Voi, cari Anna ed Enrico!!
(ci sono anche scimmie, jacare’ – i caimani- di oltre 4 metri, capibara, serpenti velenosi e non) e la lezione di tango argentino del mercoledi andiamo a cenare insieme in un ristorante típico: mi faccio un buon capu’ alla portuguesa (pesce di fiume, visto che siamo sulle rive del Parana’) e poi tutti a nanna. Domani Enrico (che ha anche acquistato una bella serie di macchine agricole (per la semina, il diserbo, la mietitura, etc etc ) si e' preso una giornata di liberta' per restare con me e accompagnarmi a veder delle cose molto particolari.Piacevole incontro quello con Voi, cari Anna ed Enrico!!
ciaoooo maurizio sono mauro munegato salutami tanto enrico e buon divertimento,occhi sempre aperti,un abbraccio...........
RispondiEliminacerto che trovare un...trova(robe)taniche perdute non è da tutti!!!
RispondiEliminaE nel tuo giro in giro stai tirando una specie di filo di Arianna, stai "infilando" una sequenza continua, in tutto il viaggio, di italiani o loro discendenti sparsi x tutto il pianeta. Ti danno volentieri una mano, ma tu gli porti una ventata d'Italia.
ciao Roby