diario di viaggio del 26.2.2013
VENETI VENETI VENETI
Parto da Buenos Aires dopo la
solita suntuosa colazione; la giornata e' bella, ne' calda ne' fredda, si sta' proprio bene. Il gran traffico e qualche errore nel prendere "l'acceso norte" - quello che permette di arrivare ai due fantastici ponti
che superano l'enorme estuario del Rio de la Plata (Rio Parana' + Rio Uruguay) - mi fanno uscire dalla metropoli di quasi 14 milioni di abitanti verso le 10 del mattino; mi fermo per le foto di rito e poi vado veloce a nord lungo la ruta 9. Il paesaggio e' enormemente cambiato rispetto alla Patagonia e alla Pampa successiva; qui siamo nella provincia di Entrerios e su tutto domina l'acqua. Oltre ai due grandi fiumi e a tutta una serie di affluenti piccoli o grandi (gli arroyos) vi sono enormi riserva di acqua dolce data dagli "estero", grandi risorgive che quando arrivero' nella zona di Corrientes e Misiones daranno vita a veri e propri grandissimi laghi.
che superano l'enorme estuario del Rio de la Plata (Rio Parana' + Rio Uruguay) - mi fanno uscire dalla metropoli di quasi 14 milioni di abitanti verso le 10 del mattino; mi fermo per le foto di rito e poi vado veloce a nord lungo la ruta 9. Il paesaggio e' enormemente cambiato rispetto alla Patagonia e alla Pampa successiva; qui siamo nella provincia di Entrerios e su tutto domina l'acqua. Oltre ai due grandi fiumi e a tutta una serie di affluenti piccoli o grandi (gli arroyos) vi sono enormi riserva di acqua dolce data dagli "estero", grandi risorgive che quando arrivero' nella zona di Corrientes e Misiones daranno vita a veri e propri grandissimi laghi.
Il paesaggio, con tutta questa acqua, e' verdissimo e molto numerose sono
le estancias (le estensioni di ognuna sono molto ma molto piu' piccole di
quelle patagoniche ma molto molto piu' grandi di una normale fattoria in
Italia); qui ci sono molti allevamenti di bovini (diverse razze di cui io non
so' il nome ma che si distinguono facilmente per il colore del mantello: quasi
nero, marrone, crema, bianco), di Ovejas (pecore), di cavalli (veramente tanti)
e tutti gli animali sono liberi di brucare e bere in grandissimi spazi: non e'
raro vederli immersi fino a meta' gamba o piu' negli stagni o nei torrenti.
Continuo ad andare fino alle 4 e, prese informazioni ad un distributore (su
internet non avevo trovato niente) decido per un alojamiento a Chajari, piccoli
cittadina di quasi 40 mila abitanti, che si rivelera' scelta particolarmente
felice; infatti, oltre a trovare l 'hotel Bitty ad un prezzo piu' che buono
vengo a sapere (e ne avro' piena dimostrazione di li' a poco), che questa zona
e' stata completamente "modellata" dall'emigrazione italiana e veneta
in particolare. Qui sono arrivati in due tre ondate successive (la prima querlla "famosa" del 1875-76, poi nei due dopoguerra) e qui hanno duramente lavorato la terra per rendere ora questa provincia una se non "la" migliore dal punto di vista del reddito pro capite in Argentina.
Al distributore mi fa benzina il Sig. Stivanello (il cognome non lascia
dubbi) ma appena riesco a sistemarmi in camera arriva Carlos Rossi (di origine vicentina, lavora come reporter esterno per una emittente locale) che mi chiede una intervista per la radio e come la notizia si
diffonde e' un pellegrinaggio di persone di origine veneta
che vengono ad incontrare "el veneto" che sta "haciendo la vuelta al mundo"; in mezzo anche una nuova intervista, questa volta alla televisione. Mi piace ricordare il Sig. Remigio Vergerio (nativo di Camposampiero, ora 82 enne, che dal 1950 vive in argentina ) che, saputo del mio arrivo mentre si stava levando un dente, non pone tempo in mezzo e arriva all'hotel in auto con ancora il cotone in bocca: simpatico e lucidissimo nei suoi racconti finalmente nella lingua che lo ha visto crescere!!
che vengono ad incontrare "el veneto" che sta "haciendo la vuelta al mundo"; in mezzo anche una nuova intervista, questa volta alla televisione. Mi piace ricordare il Sig. Remigio Vergerio (nativo di Camposampiero, ora 82 enne, che dal 1950 vive in argentina ) che, saputo del mio arrivo mentre si stava levando un dente, non pone tempo in mezzo e arriva all'hotel in auto con ancora il cotone in bocca: simpatico e lucidissimo nei suoi racconti finalmente nella lingua che lo ha visto crescere!!
Dai vari incontri che si succedono riusciro' a cavarmela solo dopo le 9 di
sera....e per di piu' ho addosso febbre e raffreddore!!! Due belle aspirine, un Aulin e speriamo bene per
domani.
Ciao Maurizio sono Diego Turi, ci siamo trovati sulla Libertador.
RispondiEliminaBuon viaggio.
Sono Silva na Vergerio la figlia di Remigio. Siammo leggendo l'internete e cerchiamo IL tuo blog. Adesso Remigio e 85 anni e ricorda la tua visita in Chajari. Saluting dalla Argentina
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