diario di viaggio del 13.6.2013
CHEA SCHICIONA DEA CHOI
Dobbiamo aspettare di metterci in contatto con Wendy Choi per sapere come sono andate le cose con custom, spedizionieri e DBS (la compagnia che gestisce il traghetto da DongHae a Vladivostok); sappiamo che il suo compito e' arduo, difficile se non quasi impossibile ma questa signora (che non conosciamo, che non abbiamo mai visto e che e' diventata la nostra "fatina buona") ha dimostrato di saperci fare, di avere capacita' e cuore e noi ... speriamo.
Ci alziamo come sempre prestissimo (il fuso orario ... e forse la tensione, continuano a colpire) e decidiamo di andare a vedere il quartiere tradizionale di Bukchon prima che arrivino le frotte di turisti portati dai torpedoni (come dicevano a Roma); molto belli, caratteristici, pieni di atmosfera i vicoli su cui si affacciano case dal tetto ricurvo formato da tegole nere di maiolica tenute ferme da malta bianca a vista (il tutto sostenuto da legno di pino); i portoni, gli scuri, i davanzali anch'essi in legno di pino lavorato e le pareti bianche danno una eleganza arcaica a questa piccola gemma antica incastonata tra i grattacieli del secondo centro urbano al mondo dopo Tokio.
Siamo proprio a meta' strada tra due dei tre palazzi imperiali della citta' e decidiamo di andarli a visitare entrambi. Prima pero', sono ormai le nove e mezzo, ci mettiamo in contatto con Wendy la quale ci dice che purtroppo le cose sono ancora in alto mare perche' manca il airwaybill (il "biglietto di viaggio" della merce) della seconda moto e senza non si puo' fare assolutamente niente; ho richiesto questo documento ancora ieri sera (le dieci del mattino in Italia) all'agente della Interworld ma evidentemente o se lo e' dimenticato o ... se lo e' dimenticato (non voglio pensare altro!!!) e quindi ancora mail da un Nescafe' bar del centro: qualcuno di Voi ha detto ansia, ansia, ansia... io dico stress, stress. stress... Sono le 4 del mattino in Italia e non ci aspettiamo risposte ma almeno appena al lavoro spediranno il documento sia a noi che a Wendy direttamente!!!
Changdeokgung e' il piu' a est dei due e quindi questo complesso del medioevo che ha superato ben due incendi e diverse altre calamita' e' detto palazzo orientale; e' bellissimo, ricco di verde e ben inserito nell'ambiente esterno; grandi portali di ingresso, sale per accogliere ospiti riccamente colorate e dai pavimenti in legno laccato, soffitti in legno dipinti di verde, rosso, azzurro, oro che richiamano continuamente l'occhio, ampi viali e grandi piazze cintate da costruzioni per eunuchi, cortigiane, cuochi e tutto il corollario di ogni corte che si rispetti. Perdiamo (si fa per dire) molto tempo aggirandoci tra i padiglioni, aspettandoci sempre di veder comparire da un momento all'altro personaggi in babbucce nere, vesti di seta colorate, barbette nere a punta e cappellino ricamato d'oro.
Dopo un frugale pasto in un piccolo ristorante (oddio .... proprio ristorante e' un po' troppo altisonante) ci spostiamo lungo la grande arteria di Yungok-ro (a piedi, ovviamente) ed arriviamo al secondo e piu' grande dei palazzi che hanno visto le giornaliere scene di vita degli ultimi sovrani coreani;
Gyeongbokgung e' situato proprio in fronte alla piu' grande e famosa piazza di Seoul, quella con la grande statua di King Sejong sotto cui si trova un famoso museo, e oltre ad essere altrettanto bello e sfarzoso di Changdeokgung ha la particolarita' di ospitare ogni ora al portone principale il cambio della guardia imperiale: uno spettacolo di colori, di costumi d'epoca medioevale, di armi antiche (lance, archi e frecce, spade), di coreografiche evoluzioni che, similmente a quanto accade a Londra, ad Atene, ad Ottawa, a Santiago, hanno lo scopo di ricordare si' vecchie tradizioni ma anche di attirare frotte di turisti con macchine fotografiche e videocamere; dobbiamo pero' dire che il tutto risulta coreografico ma anche coinvolgente ed i due drappelli (di una trentina di personaggi ciascuno) che si scambiano posti e consegne con movimenti antichi ritmati dalla banda di ottoni e tamburi risultano particolarmente ricchi di atmosfera.
Tra una evoluzione e l'altra e tra un palazzo e l'altro abbiamo modo di concordare con la Sig.ra Choi di incontrarci in serata verso le 9.30 ad una fermata della metro e li' sapremo con certezza cosa ci aspetta.
Lascio a Voi immaginare quale e' lo stato d'animo; io mi metto in contatto con Anna al rientro in ostello e vengo a sapere che, non avendo l'agente della Interworld spedito l'airwaybill anche a Wendy, se ne e' dovuto occupare Lei: Santa Anna ...da Ciosa, per fortuna che ci sei!!!
Non mi dilungo oltre; alle nove e mezzo ci incontriamo con questa coreana piccolina, sui 30-35 anni, minuta ma energica, che con il suo ufficio portatile (con il Samsung Galaxi fa praticamente tutto) ci si presenta davanti con due fogli ben compilati dove c'e' la risposta a tutte le innumerevoli domande che ci eravamo preparati: morale della favola Wendy ha risolto tutti i problemi e, se domani non sorgeranno nuove difficolta' sconosciute al momento attuale, tutto e' stato sistemato e .... siamo salvi, si va in Russia con le nostre moto e la DBS ha accettato la nostra prenotazione.
A Pontelongo si dice talvolta (o dicevamo noi vecchietti, vero Almer...) "chea schiciona dea Cioi" ma stavolta la signora Choi si e' rivelata veramente eccezionale e la sua "bacchetta Magica" ha operato un miracolo che solo due giorni fa sembrava assolutamente impossibile: sagacia, conoscenza del mestiere, volonta', impegno nel lavoro, queste le sue doti e .... dopo tutto questo (ah, tra l'altro ha anticipato tutti i soldi di sdoganamento, assicurazione moto, prenotazione traghetto, spese per custom, movimentazione moto,etc etc) la cifra che ci ha chiesto per la sua prestazione e' assolutamente ridicola.
Ancora una bella persona, incontrata in una situazione realmente difficile (adesso posso dirlo: pensavo veramente che il viaggio fosse finito!!!) e che rende me particolarmente fortunato (ho i due portafortuna di Patrizia e del Sig. Pizzo che non mi abbandonano mai, eh !!!!) ed il viaggio un tesoro di esperienze inestimabili.....
Stanotte arriva la seconda moto ( come sempre...speremo ben) e domani andiamo a prendercele tutte e due;
poi trasferimento stradale a Donhae (circa 300 km) e quindi traghetto per Vladivostok di domenica alle 14;
non siamo ancora partiti ma ... vediamo luce all'orizzonte!!
CHEA SCHICIONA DEA CHOI
Dobbiamo aspettare di metterci in contatto con Wendy Choi per sapere come sono andate le cose con custom, spedizionieri e DBS (la compagnia che gestisce il traghetto da DongHae a Vladivostok); sappiamo che il suo compito e' arduo, difficile se non quasi impossibile ma questa signora (che non conosciamo, che non abbiamo mai visto e che e' diventata la nostra "fatina buona") ha dimostrato di saperci fare, di avere capacita' e cuore e noi ... speriamo.
Ci alziamo come sempre prestissimo (il fuso orario ... e forse la tensione, continuano a colpire) e decidiamo di andare a vedere il quartiere tradizionale di Bukchon prima che arrivino le frotte di turisti portati dai torpedoni (come dicevano a Roma); molto belli, caratteristici, pieni di atmosfera i vicoli su cui si affacciano case dal tetto ricurvo formato da tegole nere di maiolica tenute ferme da malta bianca a vista (il tutto sostenuto da legno di pino); i portoni, gli scuri, i davanzali anch'essi in legno di pino lavorato e le pareti bianche danno una eleganza arcaica a questa piccola gemma antica incastonata tra i grattacieli del secondo centro urbano al mondo dopo Tokio.
Siamo proprio a meta' strada tra due dei tre palazzi imperiali della citta' e decidiamo di andarli a visitare entrambi. Prima pero', sono ormai le nove e mezzo, ci mettiamo in contatto con Wendy la quale ci dice che purtroppo le cose sono ancora in alto mare perche' manca il airwaybill (il "biglietto di viaggio" della merce) della seconda moto e senza non si puo' fare assolutamente niente; ho richiesto questo documento ancora ieri sera (le dieci del mattino in Italia) all'agente della Interworld ma evidentemente o se lo e' dimenticato o ... se lo e' dimenticato (non voglio pensare altro!!!) e quindi ancora mail da un Nescafe' bar del centro: qualcuno di Voi ha detto ansia, ansia, ansia... io dico stress, stress. stress... Sono le 4 del mattino in Italia e non ci aspettiamo risposte ma almeno appena al lavoro spediranno il documento sia a noi che a Wendy direttamente!!!
Changdeokgung e' il piu' a est dei due e quindi questo complesso del medioevo che ha superato ben due incendi e diverse altre calamita' e' detto palazzo orientale; e' bellissimo, ricco di verde e ben inserito nell'ambiente esterno; grandi portali di ingresso, sale per accogliere ospiti riccamente colorate e dai pavimenti in legno laccato, soffitti in legno dipinti di verde, rosso, azzurro, oro che richiamano continuamente l'occhio, ampi viali e grandi piazze cintate da costruzioni per eunuchi, cortigiane, cuochi e tutto il corollario di ogni corte che si rispetti. Perdiamo (si fa per dire) molto tempo aggirandoci tra i padiglioni, aspettandoci sempre di veder comparire da un momento all'altro personaggi in babbucce nere, vesti di seta colorate, barbette nere a punta e cappellino ricamato d'oro.
Dopo un frugale pasto in un piccolo ristorante (oddio .... proprio ristorante e' un po' troppo altisonante) ci spostiamo lungo la grande arteria di Yungok-ro (a piedi, ovviamente) ed arriviamo al secondo e piu' grande dei palazzi che hanno visto le giornaliere scene di vita degli ultimi sovrani coreani;
Gyeongbokgung e' situato proprio in fronte alla piu' grande e famosa piazza di Seoul, quella con la grande statua di King Sejong sotto cui si trova un famoso museo, e oltre ad essere altrettanto bello e sfarzoso di Changdeokgung ha la particolarita' di ospitare ogni ora al portone principale il cambio della guardia imperiale: uno spettacolo di colori, di costumi d'epoca medioevale, di armi antiche (lance, archi e frecce, spade), di coreografiche evoluzioni che, similmente a quanto accade a Londra, ad Atene, ad Ottawa, a Santiago, hanno lo scopo di ricordare si' vecchie tradizioni ma anche di attirare frotte di turisti con macchine fotografiche e videocamere; dobbiamo pero' dire che il tutto risulta coreografico ma anche coinvolgente ed i due drappelli (di una trentina di personaggi ciascuno) che si scambiano posti e consegne con movimenti antichi ritmati dalla banda di ottoni e tamburi risultano particolarmente ricchi di atmosfera.
Tra una evoluzione e l'altra e tra un palazzo e l'altro abbiamo modo di concordare con la Sig.ra Choi di incontrarci in serata verso le 9.30 ad una fermata della metro e li' sapremo con certezza cosa ci aspetta.
Lascio a Voi immaginare quale e' lo stato d'animo; io mi metto in contatto con Anna al rientro in ostello e vengo a sapere che, non avendo l'agente della Interworld spedito l'airwaybill anche a Wendy, se ne e' dovuto occupare Lei: Santa Anna ...da Ciosa, per fortuna che ci sei!!!
Non mi dilungo oltre; alle nove e mezzo ci incontriamo con questa coreana piccolina, sui 30-35 anni, minuta ma energica, che con il suo ufficio portatile (con il Samsung Galaxi fa praticamente tutto) ci si presenta davanti con due fogli ben compilati dove c'e' la risposta a tutte le innumerevoli domande che ci eravamo preparati: morale della favola Wendy ha risolto tutti i problemi e, se domani non sorgeranno nuove difficolta' sconosciute al momento attuale, tutto e' stato sistemato e .... siamo salvi, si va in Russia con le nostre moto e la DBS ha accettato la nostra prenotazione.
A Pontelongo si dice talvolta (o dicevamo noi vecchietti, vero Almer...) "chea schiciona dea Cioi" ma stavolta la signora Choi si e' rivelata veramente eccezionale e la sua "bacchetta Magica" ha operato un miracolo che solo due giorni fa sembrava assolutamente impossibile: sagacia, conoscenza del mestiere, volonta', impegno nel lavoro, queste le sue doti e .... dopo tutto questo (ah, tra l'altro ha anticipato tutti i soldi di sdoganamento, assicurazione moto, prenotazione traghetto, spese per custom, movimentazione moto,etc etc) la cifra che ci ha chiesto per la sua prestazione e' assolutamente ridicola.
Ancora una bella persona, incontrata in una situazione realmente difficile (adesso posso dirlo: pensavo veramente che il viaggio fosse finito!!!) e che rende me particolarmente fortunato (ho i due portafortuna di Patrizia e del Sig. Pizzo che non mi abbandonano mai, eh !!!!) ed il viaggio un tesoro di esperienze inestimabili.....
Stanotte arriva la seconda moto ( come sempre...speremo ben) e domani andiamo a prendercele tutte e due;
poi trasferimento stradale a Donhae (circa 300 km) e quindi traghetto per Vladivostok di domenica alle 14;
non siamo ancora partiti ma ... vediamo luce all'orizzonte!!
Da quando ci siamo incontrati a SF ti continuo a seguire, i tuoi report sono stupendi. Che grande la signora Choi che ha fatto il miracolo!
RispondiEliminaEcco l'articolo appena messo online www.italoamericano.com/story/2013-6-13/Pistore-Emergency
Good luck!
Ciao Maurizio,
RispondiEliminabene allora il viaggio prosegue...me gnera vegnù un colpo,Nooooo Maurizio ritorna ad agosto.Brava la Sig. Choi "al momento giusto al posto giusto per una causa giustissima".
Sempre rock'n'roll a go go anche in Russia
Luca el barba e Sabry
meno male...EVVIVA A CHOI!!! Forza Maurizio!!!
RispondiEliminate me ghe fato stare in ansia no podeva esare che finivimo el viaio casi eiiiiiiiiiiiiii sempre de drio de ti ciao almer
RispondiEliminaaccendo la luce sul balcone, così la vedi, e controllerò spot x vedere se vi muovete
RispondiEliminaciao Maurizio, e ciao Aldo
Roby
Hufffffff!!! Moeghe mauri e ora esso basta...mia moglie Ale dice ....magna e tasi...ti invese parti e tasi!!!!! Vito farne chiappare un colpo a tuti??? Esso chissà che te parti uffa speremo ma.....ripeto che ansia e aspettiamo di sentirsi in sella !!!!!abbraccio abbraccio ciao
RispondiEliminaCiao Ragazzi, rispondo a tutti: IUUUUUUUUU si riparte.
RispondiEliminaOggi intanto ci rimettiamo in sella e andiamo a DongHae da dove domani prenderemo il traghetto (300 km circa per 4-5 ore; solo strada normale, non si puo' andare in Expressway); lo spot si muovera' caro Roby e a ritmo di rock 'n roll caro Luca partiro' caro Nicola, con o senza uffa (che beo...) per poter scrivere un altro report caro Roberto N. e comunque e sempre Viva ea Choi, caro Fran.
Ciao ciao a tutti.