diario di viaggio del 17.6.2013
LA CITTA' DELLA TIGRE SIBERIANA
Il traghetto da Dong Hae a Vladivostok e' affollato soprattutto di coreani e russi; gli europei o gli ameican-canadesi sono veramente pochi, diciamo una decina, e prima o poi in uno spazio cosi' piccolo ci si incontra tutti. Dopo Marcelo e Walter (argentini) facciamo cosi' la conoscenza di Dario, italiano di Milano, 36 anni, che sta coronando il sogno di bambino di percorrere interamente la Transiberiana in treno; Janin, svizzera del canton tedesco dai lunghi capelli rossi, che ama visceralmente la Russia ed effettua il tragitto della transibderiana in treno per la 4 volta: questa volta senza scendere mai fino a Mosca; Takumi, 22 anni, giapponese di Yokohama, studente di russo (intesa come lingua) che con una vecchia Honda Magna del 1982 effettuera' la traversata dell'Eurasia da Vladivostok a Lisbona (con Lui dovremmo fare parecchia strada insieme se non ci saranno inconvenienti); ed infine Ulli, insegnante 64enne di Ed. Fisica di Stoccarda, parecchie esperienze di insegnamento all'estero (anche in Nepal per 4 anni), continui viaggi in tutte le parti del mondo, anche Lui di ritorno in Europa con il treno piu' lungo del mondo....ma senza fretta!!!
Con noi due una bella banda di matti!!!
Il traghetto gia' dal mattino e' in vista della costa cinese e verso le due attracca alla banchina occidentale del porto di Vladi; scenderemo pero' solamente verso le 16.30 perche' la lentezza delle operazioni doganali russe e' proverbiale; ci aspettiamo tutti e soprattutto ad aspettarci c'e' Yuri Melnikov, esperto in operazioni di imbarco e desbarco moto e auto: incredibilmente, senza sapere niente uno dell'altro, ci siamo affidati tutti a Lui.
Con il suo sgangherato pullmino giapponese giriamo un po' alla ricerca di una sistemazione alberghiera e alla fine troviamo posto all'Optimum Hostel, situato a 300 mt da Svetlanskaya Str (la via principale di Vladi), e a 300 mt anche dalla stazione marittima; le moto e l'auto restano invece nella stiva del traghetto e solamente mercoledi potremo recarci al custom per la presentazione dei documenti.
Il problema per me e' che non sapendo questo, non ho cambi di abbigliamento, ne intimo ne esterno e indosso la stessa roba ormai da 4 giorni: mi dispiace per quelli che mi sono vicini (ou, non puzzo ancora, mi lavo tutti i giorni e stasera lavero' anche la roba sperando che si asciughi nel corso della notte...!!!!).
La prima cosa che ci colpisce di Vladi e' che e' una citta viva, colorata, piena di gente in movimento e traffico, con bei palazzi in stile alternati a nuove costruzioni; insomma molto diversa dalla citta' vecchio stile sovietico che ci aspettavamo!
Seconda cosa, e qui mi rivolgo soprattutto ai signori lettori maschi, l'incredibile quantita' e qualita' delle ragazze e donne che circolano; veramente belle, di viso e di fisico, con curve fantastiche nei punti giusti: mai vista una cosa del genere .... e sanno anche far risaltare la loro bellezza!!!
Per contro, care lettrici donne, non corrisponde un altrettanto elevato livello nei fisici maschili: fumano come turchi, bevono come grondaie, sono o troppo sformati o troppo smilzi e i bei ragazzi ci sono ma sono veramente pochi.
Dopo la sistemazione e una puntatina all'ATM per cambiare un po' di denaro, ci ritroviamo tutti davanti alla statua di Yul Brynner (il famoso attore pelato americano che qui, proprio di fianco al nostro ostello, era nato e dove ancora si trova la sua bella casa) e ci avviamo per un rapido giro iniziale della citta' e per mangiare qualcosa (tra l'altro abbiamo anche saltato il pranzo io e Aldo!!!): la statua di Lenin nel parco pubblico, il piccolo mercatino li' vicino, la stazione della Transiberiana col tetto verde ed il grande treno parcheggiato in attesa della partenza per Habarovsk, la Svetlanskaya Str. e la Piazza dei Martiri della Rivoluzione, etc etc .
Sono quasi le 8.30 di sera ma il sole non accenna a calare (lo fara' solo dopo le 10.30...) e Ulli ci propone una puntata ad un ristorante di una nota catena economica russa (porca vacca non mi ricordo piu' il nome e non ho Ulli qui con me per chiederglieLo; domani ve lo riferisco, prometto!), situato proprio sopra una fioreria in Svetlianskaya Str.: scelta felice perche' assaggiamo la cucina tipica russa (un misto di orientale e occidentale con una leggera prevalenza di quest'ultima) ed io ne beneficio alla grande dopo piu' di una settimana solo con bastoncini e zuppe varie.
Il costo poi, quattro portate piu' una bella birra da mezzo litro e una fettina di dolce, e' sui 6-7 euro ( 260 rubli) e non possiamo non apprezzare anche questo particolare, e' vero!!!
I piu' giovani si attardano poi fuori nella notte (ci hanno raggiunti anche Janin e alcuni/e suoi amici/e russi e non) mentre Ulli, Marcelo, Walter ed io decidiamo di rientrare a dormire: sono ormai quasi le undici.
LA CITTA' DELLA TIGRE SIBERIANA
Il traghetto da Dong Hae a Vladivostok e' affollato soprattutto di coreani e russi; gli europei o gli ameican-canadesi sono veramente pochi, diciamo una decina, e prima o poi in uno spazio cosi' piccolo ci si incontra tutti. Dopo Marcelo e Walter (argentini) facciamo cosi' la conoscenza di Dario, italiano di Milano, 36 anni, che sta coronando il sogno di bambino di percorrere interamente la Transiberiana in treno; Janin, svizzera del canton tedesco dai lunghi capelli rossi, che ama visceralmente la Russia ed effettua il tragitto della transibderiana in treno per la 4 volta: questa volta senza scendere mai fino a Mosca; Takumi, 22 anni, giapponese di Yokohama, studente di russo (intesa come lingua) che con una vecchia Honda Magna del 1982 effettuera' la traversata dell'Eurasia da Vladivostok a Lisbona (con Lui dovremmo fare parecchia strada insieme se non ci saranno inconvenienti); ed infine Ulli, insegnante 64enne di Ed. Fisica di Stoccarda, parecchie esperienze di insegnamento all'estero (anche in Nepal per 4 anni), continui viaggi in tutte le parti del mondo, anche Lui di ritorno in Europa con il treno piu' lungo del mondo....ma senza fretta!!!
Con noi due una bella banda di matti!!!
Il traghetto gia' dal mattino e' in vista della costa cinese e verso le due attracca alla banchina occidentale del porto di Vladi; scenderemo pero' solamente verso le 16.30 perche' la lentezza delle operazioni doganali russe e' proverbiale; ci aspettiamo tutti e soprattutto ad aspettarci c'e' Yuri Melnikov, esperto in operazioni di imbarco e desbarco moto e auto: incredibilmente, senza sapere niente uno dell'altro, ci siamo affidati tutti a Lui.
Con il suo sgangherato pullmino giapponese giriamo un po' alla ricerca di una sistemazione alberghiera e alla fine troviamo posto all'Optimum Hostel, situato a 300 mt da Svetlanskaya Str (la via principale di Vladi), e a 300 mt anche dalla stazione marittima; le moto e l'auto restano invece nella stiva del traghetto e solamente mercoledi potremo recarci al custom per la presentazione dei documenti.
Il problema per me e' che non sapendo questo, non ho cambi di abbigliamento, ne intimo ne esterno e indosso la stessa roba ormai da 4 giorni: mi dispiace per quelli che mi sono vicini (ou, non puzzo ancora, mi lavo tutti i giorni e stasera lavero' anche la roba sperando che si asciughi nel corso della notte...!!!!).
La prima cosa che ci colpisce di Vladi e' che e' una citta viva, colorata, piena di gente in movimento e traffico, con bei palazzi in stile alternati a nuove costruzioni; insomma molto diversa dalla citta' vecchio stile sovietico che ci aspettavamo!
Seconda cosa, e qui mi rivolgo soprattutto ai signori lettori maschi, l'incredibile quantita' e qualita' delle ragazze e donne che circolano; veramente belle, di viso e di fisico, con curve fantastiche nei punti giusti: mai vista una cosa del genere .... e sanno anche far risaltare la loro bellezza!!!
Per contro, care lettrici donne, non corrisponde un altrettanto elevato livello nei fisici maschili: fumano come turchi, bevono come grondaie, sono o troppo sformati o troppo smilzi e i bei ragazzi ci sono ma sono veramente pochi.
Dopo la sistemazione e una puntatina all'ATM per cambiare un po' di denaro, ci ritroviamo tutti davanti alla statua di Yul Brynner (il famoso attore pelato americano che qui, proprio di fianco al nostro ostello, era nato e dove ancora si trova la sua bella casa) e ci avviamo per un rapido giro iniziale della citta' e per mangiare qualcosa (tra l'altro abbiamo anche saltato il pranzo io e Aldo!!!): la statua di Lenin nel parco pubblico, il piccolo mercatino li' vicino, la stazione della Transiberiana col tetto verde ed il grande treno parcheggiato in attesa della partenza per Habarovsk, la Svetlanskaya Str. e la Piazza dei Martiri della Rivoluzione, etc etc .
Sono quasi le 8.30 di sera ma il sole non accenna a calare (lo fara' solo dopo le 10.30...) e Ulli ci propone una puntata ad un ristorante di una nota catena economica russa (porca vacca non mi ricordo piu' il nome e non ho Ulli qui con me per chiederglieLo; domani ve lo riferisco, prometto!), situato proprio sopra una fioreria in Svetlianskaya Str.: scelta felice perche' assaggiamo la cucina tipica russa (un misto di orientale e occidentale con una leggera prevalenza di quest'ultima) ed io ne beneficio alla grande dopo piu' di una settimana solo con bastoncini e zuppe varie.
Il costo poi, quattro portate piu' una bella birra da mezzo litro e una fettina di dolce, e' sui 6-7 euro ( 260 rubli) e non possiamo non apprezzare anche questo particolare, e' vero!!!
I piu' giovani si attardano poi fuori nella notte (ci hanno raggiunti anche Janin e alcuni/e suoi amici/e russi e non) mentre Ulli, Marcelo, Walter ed io decidiamo di rientrare a dormire: sono ormai quasi le undici.
ciao Maurizio&Aldo, questa volta siete in compagnia a dover far passare il tempo, non vi annoierete.
RispondiEliminaBuon scarico mezzi, poi via sulle strade russe.
roby