Motorbike Adventure Team

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Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

domenica 23 giugno 2013

LA SIBERIA ... PRIMA PARTE

diario di viaggio del 20.6.2013
LA SIBERIA....PRIMA PARTE

Ou, ragazzi, siamo in Russia, siamo in Siberia, ce l.abbiamo fatta!!!!
Vladivostok, Habarovsk, Belogorsk, Irkutsk, Novosibirsk. Omsk, Ekaterinburg.... nomi magici, quasi mitici, che evocano enormi distese vuote, grandi chiese con le cupole d'oro, il lungo treno che percorre la steppa in mezzo al nulla.
E' con questo spirito cari amici che giovedi mnattina ci prepariamo alla partenza da Vladi; Aldo, Takumi ed io siamo smaniosi di entrare pienamente nell'atmosfera siberiana e alle 8 circa, caricate le moto, fatta una sosta ad un ATM per rifornirci di denaro (la dogana ed il bravo Juri - che peraltro ha svolto il suo compito alla grande - ci hanno ripoulito per bene!!!) ci immergiamo nella nebbia che avvolge la citta' e ci muoviamo bravamente nelle strade russe riuscendo in breve a incamminarci sulla M58 che ci porta a nord verso Habarovsk: 780 km per giungere alla nostra meta di giornata.
Dovrebbe essere una strada abbastanza facile e ben tenuta (rispetto alle altre della Siberia) ed in effetti inizialmente le 4 corsie smaltiscono agilmente il gran traffico dell'ora di punta; poi pero' cominciano i lavori stradali ed e' la solita bolgia dantesca di strade in terra che si riempiono di polvere e impediscono addirittura di vedere alcunche', la teoría dei camión che creano colonna e sollevano dense nuvole di polvere asfissiante, i sassi, il fango (perche’ ovviamente comincia anche a piovere e non sai se e’ peggio la polvere od il fango), il casino insomma….ed in mezzo a tutto questo ecco che a una curva sento la moto sbandare e faccio fática a mantenerla, mi va via da tutte le parti e rischio di cadere; mi fermo convinto di aver bucato ed invece e’ molto peggio: il bullone del perno che tiene il motore attaccato al resto del telaio si e’ svitato e se ne e’ andato ed il pernoe’ uscito quasi completamente….pochi metri in piu’ ea cento all’ora non so’ cosa sarebbe successo.
Si ferma Vova’ (diminutivo di Vladimir) giovane motociclista locale che a bordo della sua auto ha un martinetto “grande” e con fática ma soddisfazione in quasi due ore di lavoro riusciamo a sistemare con un bullone rimediato da un camionista di passaggio. Sono stato fortunato ancora una volta ed il viaggio puo’ riprendere; a noi si aggiunge Calvin, ventiquattrenne del Kentucky che con una KLR Kawasaki si sta facendo la Vladivostok-Istambul: e’ arrivato ieri con aereo da Seattle ed ha recuperato tramite Juri la moto spedita con container una ventina di giorni fa. Siamo in 4 quindi a percorrere le strade russe in questo giovedi di giugno e 4 ovviamente vuol dire tempi e ritmi diversi…. E non mi dilungo oltre.
Fatto sta’ che arriviamo a Habarovsk solamente verso le 23, con la luce del sole che e’ appena calata e proviamo ad arrivare a Volochaevskaya, 87 dove secondo internet dovrebbe esserci l’ostello Korona; troviamo invece un ambulatorio dentistico e poca gente per le strade: siamo stanchi, sporchi e coperti di polvere (noi ….e soprattutto moto e bagagli), infreddoliti, quasi mezzanotte, non abbiamo un posto dove dormiré e nessuno parla neanche lontanamente una parola di inglese!!!

Entriamo in una pizzería che sta chiudendo ed uno dei ragazzi a gesti ci dice che nel palazzo c’e’ effettivamente un ostello Korona, ci accompagna, la ragazza che lo gestisce parla obviamente un buon inglese e ci abbracciamo felici: abbiamo un posto dove dormire, davanti c’e’ un market ben fornito aperto tutta la notte, la gente dell’Hostel e’ simpática e all’una ci buttiamo, letteralmente distrutti sui materassi e ci addormentiamo: domani altri 700 km da fare ma intanto pensiamo a riposarci

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