diario di viaggio del 20.6.2013
LA SIBERIA....PRIMA PARTE
Ou, ragazzi, siamo in Russia, siamo in Siberia, ce l.abbiamo fatta!!!!
Vladivostok, Habarovsk, Belogorsk, Irkutsk, Novosibirsk. Omsk,
Ekaterinburg.... nomi magici, quasi mitici, che evocano enormi distese vuote,
grandi chiese con le cupole d'oro, il lungo treno che percorre la steppa in
mezzo al nulla.
E' con questo spirito cari amici che giovedi mnattina ci prepariamo alla
partenza da Vladi; Aldo, Takumi ed io siamo smaniosi di entrare pienamente
nell'atmosfera siberiana e alle 8 circa, caricate le moto, fatta una sosta ad
un ATM per rifornirci di denaro (la dogana ed il bravo Juri - che peraltro ha
svolto il suo compito alla grande - ci hanno ripoulito per bene!!!) ci
immergiamo nella nebbia che avvolge la citta' e ci muoviamo bravamente nelle
strade russe riuscendo in breve a incamminarci sulla M58 che ci porta a nord
verso Habarovsk: 780 km per giungere alla nostra meta di giornata.
Dovrebbe essere una strada abbastanza facile e ben tenuta (rispetto alle
altre della Siberia) ed in effetti inizialmente le 4 corsie smaltiscono
agilmente il gran traffico dell'ora di punta; poi pero' cominciano i lavori
stradali ed e' la solita bolgia dantesca di strade in terra che si riempiono di
polvere e impediscono addirittura di vedere alcunche', la teoría dei camión che
creano colonna e sollevano dense nuvole di polvere asfissiante, i sassi, il
fango (perche’ ovviamente comincia anche a piovere e non sai se e’ peggio la
polvere od il fango), il casino insomma….ed in mezzo a tutto questo ecco che a
una curva sento la moto sbandare e faccio fática a mantenerla, mi va via da
tutte le parti e rischio di cadere; mi fermo convinto di aver bucato ed invece
e’ molto peggio: il bullone del perno che tiene il motore attaccato al resto
del telaio si e’ svitato e se ne e’ andato ed il pernoe’ uscito quasi
completamente….pochi metri in piu’ ea cento all’ora non so’ cosa sarebbe
successo.
Si ferma Vova’ (diminutivo di Vladimir) giovane motociclista locale che a
bordo della sua auto ha un martinetto “grande” e con fática ma soddisfazione in
quasi due ore di lavoro riusciamo a sistemare con un bullone rimediato da un
camionista di passaggio. Sono stato fortunato ancora una volta ed il viaggio
puo’ riprendere; a noi si aggiunge Calvin, ventiquattrenne del Kentucky che con
una KLR Kawasaki si sta facendo la Vladivostok-Istambul: e’ arrivato ieri con
aereo da Seattle ed ha recuperato tramite Juri la moto spedita con container
una ventina di giorni fa. Siamo in 4 quindi a percorrere le strade russe in
questo giovedi di giugno e 4 ovviamente vuol dire tempi e ritmi diversi…. E non
mi dilungo oltre.
Fatto sta’ che arriviamo a Habarovsk solamente verso le 23, con la luce del
sole che e’ appena calata e proviamo ad arrivare a Volochaevskaya, 87 dove
secondo internet dovrebbe esserci l’ostello Korona; troviamo invece un
ambulatorio dentistico e poca gente per le strade: siamo stanchi, sporchi e
coperti di polvere (noi ….e soprattutto moto e bagagli), infreddoliti, quasi
mezzanotte, non abbiamo un posto dove dormiré e nessuno parla neanche
lontanamente una parola di inglese!!!
Entriamo in una pizzería che sta chiudendo ed uno dei ragazzi a gesti ci
dice che nel palazzo c’e’ effettivamente un ostello Korona, ci accompagna, la
ragazza che lo gestisce parla obviamente un buon inglese e ci abbracciamo
felici: abbiamo un posto dove dormire, davanti c’e’ un market ben fornito aperto
tutta la notte, la gente dell’Hostel e’ simpática e all’una ci buttiamo,
letteralmente distrutti sui materassi e ci addormentiamo: domani altri 700 km
da fare ma intanto pensiamo a riposarci
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