diario di viaggio del 6.4.2013
ALLUCINANTE
Uscire da Medellin non e' per niente facile; se poi sii fa l'errore di
aspettare fin quasi alle nove e' ancora peggio... Io faccio questo errore e poi
ne faccio un altro: siccome sono solo 360 km fino a Turbo penso di arrivare
abbastanza velocemente al piccolo porto affacciato sul mar dei Caraibi... E
gia' che ci sono faccio anche un altro errore: sbaglio strada perche' penso che
le indicazioni per la costa Atlantica siano corrette anche per Turbo (mentre
invece portano a Barranquilla e Cartagena, i due grandi porti del nord della
Colombia, porca vacca!!!).
Insomma quando mi accorgo dello sbaglio stradale ho gia' percorso 35 km e
devo tornare indietro per prendere la ruta 12 verso "occidente"; il
traffico e' a dir poco caotico, con migliaia di queste piccole vetturette
gialle (i taxi) che sbucano e si incrociano da ogni dove, senza alcuna parvenza
di rispetto del codice stradale; l'uso delle frecce o doppie frecce e'
incredibilmente distorto rispetto a quanto siamo abituati in Europa... Affronto
il lungo tunnel de Occidente (si pronuncia ocsidente) e sbuco in una bella e
scorrevole strada sino a Santa Fe, con un ottimo asfalto che permette belle
medie di trasferimento; sono felice, la giornata e' bella, Turbo si avvicina
con facilita': se continua cosi' poco dopo mezzogiorno sono al mare!!
Non l'avessi mai detto o pensato; comincia la piu' allucinante e difficile
ruta di tutto il viaggio dove si mescolano tutte le cose: strada rovinata e per
lunghi tratti in sterrato duro e assassino, con buche, fango, sassoni, ripio,
strettoie maledette; acqua da sopra e da sotto (piove e dalla montagna arrivano
larghi rivoli in mezzo alla "carreggiata") e continue curve e
controcurve. Ci sono, visto che e' sabato, pochi camion, ma ci sono, e uno me
lo trovo capovolto proprio in mezzo alla strada dopo un tornante in salita
(resta appena appena lo spazio per il passaggio della moto), con parecchia
gente intorno alla cabina del conducente e ambulanza che arriva pochi secondi
dopo...
Mi fermo per mangiare le ultime banane e mele e arance della senora Lupita
e quando faccio per ripartire l'accensione non va; maledizione, la batteria fa i capricci e non riesco ad
accendere la moto; non ci penso molto, sono in leggera discesa e mi lascio
trasportare a valle; dopo 2-3 km arrivo in un villaggio (in piano purtroppo)
dove la gente nullafacente davanti alle case(e’ mezzogiorno o poco dopo) mi
guarda sorridendo e si scambia commenti sottovoce (mi sembra che tutti pensino
all'europeo con la moto innovativa ma rimasto a piedi in mezzo al niente: la
rivincita dei "poveri" sui
"ricchi"; ma probabilmente questi sono solo i miei pensieri,
aggravati dalla fatica di spingere i miei 300 kg di Quadrotta su una strada che
non aiuta piu').
Arrivo ad una gasolinera e qui si raduna una piccola folla con ognuno che
esprime il suo pensiero; chiedo per favore dei cavi per far ponte e in due
minuti Qauadrotta e' di nuovo pronta a ripartire; grandi pacche sulle spalle,
foto ricordo con i convenuti e poi via di nuovo lungo una strada sempre piu'
dura e massicciamente presidiata dall'esercito in assetto da guerra (ora in
piu' punti ci sono anche i semicingolati e autoblindo con tanto di cannoncino e
mitragliatrice: la guerra ai mercanti di droga ha dato i suoi frutti ma il
dispendio di energie militari e' stato ed e' ancora notevole!!!)
Mi sto' muovendo in una zona di montagna con foresta lussureggiante,
abitata da popolazioni di chiara origine indios e le case lasciano il posto
alle tipiche capanne circolari sopraelevate e senza pareti laterali: bellissimo
da vedere, vorrei dire che ne vedo piu’ qui che non quando ho attraversato
l’Amazzonia nel 2006… Prendo comunque parecchia acqua ma anche in questo caso
non metto l’antipioggia perche’ sono convinto che npoi mi asciughero’ correndo:
stavolta ho ragione!!
Scendo di quota e gli ultimi kilometri sono una goduria, con una bella
strada asfaltata, grossi centri abitati,
l'aria del mare che comincia a riempire i polmoni nel giorno che ormai volge al
tramonto: la musica sparata a tutto volume di Turbo, che in un altro momento mi
avrebbe dato fastidio e' invece quasi una melodia in questo momento e ringrazio
Dio di essere arrivato; Quadrotta ha tutta una serie di piccole magagne che
lasciano sempre sul chi vala' per la paura di rotture importanti ma ormai sono
a Turbo, domani cerchero' un passaggio verso Panama e li'.... comincia un'altra
storia.
Il Sudamerica, cosi' come l'Africa e l'Australia, e' archiviato; il All
Around The World ha superato il giro di boa del meta' percorso; io sto' bene e Quadrotta ripartira' rivitalizzata da
Panama City: in questo momento non posso che pensare che la vita e' bella!!!!
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