diario di viaggio del 10.4.2013
AMICI CHE SE NE VANNO
Qui a Puerto Obaldia e' difficile arrabbiarsi; la gente si muove con
lentezza e preferisce lasciar perdere che preoccuparsi di qualcosa; oggi poi
esce anche il sole e l'indolenza e' ancora maggiore, acuita dal calore e
dall'umidita'.
Una bella doccia mattutina (ah, doccia....c'e' un bidone con una caraffa in
plastica e ci si lava con questa: prima ci si bagna, poi ci si insapona, ci si
strofina un po' e poi via a caraffe di acqua in tutte le parti del corpo.
Inizialmente sembra fredda e poi .... si sta' anche bene!!!) per iniziare la
giornata, la colazione con i biscotti che porto sempre con me e poi
all'internet per controllare cosa sta' succedendo: il tutto con molta
tranquillita' naturalmente, niente velocita' o stress, qui non servono...
Qualcuno mi ha chiesto perche' sto' facendo questo passaggio via mare e non
su una strada qualsiasi, la Panamericana, per esempio; e' presto detto: tra la
Colombia e la Repubblica di Panama' non esiste una strada di passaggio, c'e'
una zona intermedia, chiamata Darien Gap (il salto del Darien) dove non si
passa. E perche' non si costruisce una strada, non e' anacronistico tutto
questo?
Beh, i motivi sono molteplici e , oltre a quelli che Vi riporto io, ce ne
saranno sicuramente altri; il Darien Gap e' una giungla fittissima, parco
nazionale e patrimonio dell'Umanita', con una flora e una fauna unici, abitato
da indios che sono molto legati al loro territorio: questa e' una motivazione.
Venendo poi a fatti molto molto piu' terra terra (cioe' economici...) sarebbe
molto controproducente per l'economia panamense, attualmente fondata per l'80%
sulle entrate provenienti dal canale: se si costruisse una strada che unisce il
nord al sud dell'america, buona parte delle merci che ora transitano per il
canale verrebbe dirottata su altri porti e poi spostata via terra, con costi
anche minori, ma con una caduta incredibile dell'economia del paese
centroamericano.
Quali che siano le motivazioni, comunque, resta il fatto che ora la strada
non c'e' e che l'unica possibilita' del passaggio resta quella via mare (esiste
anche l'aereo ovviamente, ma altrettanto ovviamente i prezzi sono ben
differenti), con tutti gli inconvenienti che io sto vivendo in questo momento
ma anche con la possibilita' di assaporare e apprezzare questa vita cosi' diversa
dalla nostra, con ritmi, paesaggi, gente, cultura cosi' differente dalla mia
quotidianita'.
Dopo l'ormai solito jugo de guanabana Sebastian e Mauro lasciano Puerto
Obaldia e prendono una lancia per Capurgana (forse stasera loro si faranno una
pizza...) e resto solo all' hostel Cande del bravo senor Neve; il barco
"grande" che sto aspettando sembra debba arrivare stasera o al
massimo domattina; non posso far altro che aspettare ma non sento ansia ne
pressione: mi sto' immergendo e assuefando a questa vita caraibica ela
sensazione mi piace molto....
Dai Maurizio, che fai uscire anche il tuo lato poetico...
RispondiEliminaScherzi a parte, ti mando un carissimo saluto. Non passa giorno che non venga a vedere il tuo diario di viaggio e la tua posizione.
Quando torni dovrai sorbirti una valanga di cene con amici per raccontare a tutti questa incredibile esperienza.
Buona strada!!!
Giorgio Perini
Ciao Maurizio,ok finito la traghettata tra le due Americhe si riprende il giro,america del nord el garibaldi de ponteongo sè drio rivare.Ocio ai messicani.
RispondiEliminaUn saluto da Luca el barba e Sabri
Lo sapevo! Quando voglio una cosa fatta bene me la devo fare da sola! E si gliel'ho detto ad Ambrogio “Mi raccomando arriva puntuale con sto barco.. Maurizio ti sta aspettando!” Ma lui naturalmente avrà scelto il “giro turistico!” che stress!
RispondiEliminaVa bene ho capito... Ci penso io va..
Arrivo,
Prendo la fune,
La stringo fra i denti
Mi tuffo
e vi trascino fino all'agognata destinazione..
Si ...si, lo so che è molto “plateale” e so anche che esistono motori e remi ma.....
a parte che lo sport fa bene e il nuoto è uno “sport completo”vuoi mettere la scena?
Tutti che guardano sta tipa che prima di gettarsi con la corda in bocca ti guarda e fa “Ciao Mauri”, sentono il vento dato dalla velocità fra i capelli, ti guardano basiti e tu con il tuo sorriso gli fai:
“Ah si.. è amica mia le ho fatto una telefonata prima..”
;-D Figo no? Non c'è paragone! e così poi finisco pure sul tuo blog :-p
Comunque se nel frattempo convinco Ambrogio a cedere il posto a qualcuno del posto, te lo mando diretto ok?
Sai com'è.. mi sarebbe più semplice....non riesco a leggere le carte nautiche finchè nuoto. :-*
Un abbraccio e porta pazienza, arrivo il prima possibile.
Sabry
Forza maurice
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