diario di viaggio del 31.3.2013
NAZCA E LE SUE LINEE
E' Pasqua e la prima cosa che faccio appena sveglio e' chiamare Anna (in
Italia, con l'entrata in vigore stanotte dell'ora legale, la differenza e'
salita a 7 ore) che si trova a casa di mia mamma insieme a mio fratello Marino
e mia cognata Rosanna: ci scambiamo cosi' gli auguri di Buona Pasqua da 15.000
km di distanza (anche con Lucia, la badante di mia mamma) e riusciamo anche,
meraviglie della tecnica, a farceli guardandoci negli occhi: che bella
invenzione Skype!
Faccio le cose con calma, ho programmato di fermarmi in una delle spiagge
prima di Lima e sono solo poco piu' di 400 km; al Nazca Trail la colazione non
e' compresa ma vicino al cajero automatico dove mi fermo c'e' una
panaderia-pasteleria gestita dalla senora Ana, 77 anni di simpatia, che mi prepara
un caffelatte col latte di casa sua e me lo accompagna con una fetta enorme di
una "postre de manzana" (torta di mele) fatto a mano da Lei, torta di
mele che per il gusto e la qualita' tanto mi ricorda lo strudel di San Candido
(o forse e' solo la nostalgia che mi fa sembrare tutto cosi' buono e simile a
qualche mangiare italiano: mah...!!!).
Esco molto facilmente da Nazca, anche per lo scarso traffico per le strade,
e dopo il rifornimento, ad una trentina di km fuori dalla cittadina, mi fermo
ad una alta torre in ferro da dove, per la cifra di due sol (circa 60
centesimi) un solerte funzionario del ministro della cultura mi mostra due
delle forme (las manos e l' arbol, le mani e l'albero) e mi spiega che le
tredici forme delle "lineas de Nazca" sono sparse su un territorio
enorme, che queste sono le uniche due che si possono vedere da
"terra" e che l'aereo che fa tutto il giro passando due volte (una in
senso orario ed una in senso antiorario) sopra ad ogni figura alla fine
percorre circa 500 km con un prezzo di circa 90 $ (il costo e' aumentato da
poco in seguito ad un incidente mortale occorso ad un turista che ha costretto le agenzie ad avere sempre
due piloti per ogni aereo).
Riparto nel caldo di una giornata senza nuvole, attraversando un deserto di
dune e di belle formazioni rocciose dove pero' l'uomo si e' ricavato ampi spazi
coltivati (cotone, mais, uva,..); passo anche per Pisco e non posso fare meno
di fermarmi e comprarmi un mezzo litro della bevanda nazionale peruviana: il
pisco e' ricavato dalla fermentazione delle uve bianche moscate o anche dette "uva italiana" (una specie di grappa quindi o piu' precisamente un'acquavite)
ed anche in questo caso, e questo non lo sapevo proprio, molti dei produttori
vinicoli della zona sono di origine italiana (semo come ea gramegna, siamo
proprio dappertutto, santo cielo...).
Pochi kilometri ancora e comincia una bella superstrada a pagamento (le
moto pero' qui non pagano ed hanno una corsia preferenziale a tutti i caselli,
hai capito Alberto!) che in breve mi porta al mare (costa sabbiosa con alte
onde oceaniche che rendono questa zona, e soprattutto Punta Hermosa, come uno
dei paradisi dei surfisti di tutto il mondo) e alla mia meta di giornata; sono
pero' solo le due e mezzo e decido cosi', come gia' mi e' capitato in altre
occasioni, di continuare almeno fino alle 4-5 del pomeriggio; questo significa
passare quell'autentico inferno di traffico e smog (perennemente coperta da una
cappa biancastra) che si chiama Lima, la capitale del Peru'; ci sono per fortuna pochi camion in giro (non dimentichiamoci che e' Pasqua, faranno festa anche loro,
no??!!) e il traffico e' in massima parte formato da vacanzieri locali che
hanno scelto Pasqua per una gita o una vacanza fuori citta'; in poco piu' di
un'ora bypasso la capitale (oltre 8 milioni di abitanti per questa megalopoli che e' una delle 30 citta' piu' popolata del mondo) e continuo sulla Panamaricana Norte per un altro
centinaio di km fino ad arrivare a Huacho dove trovo una sistemazione spartana
al Estancia Hostal: 15 soles la camera (con bagno maleodorante e scarico
rotto), 15 soles la cena, 3 soles la cochera (il garage) per un totale di 33
soles (esattamente 10 euro, cena compresa).
Domani ancora bussola verso il nord, lungo la panamaricana, teoricamente
fino a Trujillo ma ho gia' fatto 150 km in piu' del previsto e puo' darsi che
decida di andare un po'piu' in la': vedremo domani ....
Stamatina mi sono incontrato su skype anche con Franco che ha ormai finito
il suo giro da New York a Buenos Aires; la "vespa Indiana" (ufficialmente LML Star) ha retto benissimo
fino al raggiungimento della meta ma ora accusa qualche acciacco (anche
importante) e Franco la sta' riportando a Santiago dove, come gia' detto, ha
trovato un estimatore disposto a comprargliela. Sara' quindi ancora ospite di
quel grande uomo che e' Nicola Pross per qualche giorno, prima di ritornare
meritatamente a casa, io penso
pienamente soddisfatto dell'impresa realizzata e del pieno di emozioni
effettuato. Beh, in un certo qual senso lo invidio tanto: tra poco
riabbraccera' la sua Giorgia.....io devo ancora aspettare, accidenti.
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