diario di viaggio del 7.4.2013
TURBO ELICA
Dopo 9 giorni di guida continua e levataccie (ma quelle non mi costano fatica, lo sapete...) oggi sono fermo a Turbo, porto colombiano sul mar dei Caraibi, un pezzo di africa trapiantato in sudamerica: il 90 % della popolazione e' di colore o meticcia.
A questo proposito devo dire che il risultato e' assolutamente bello da vedere, con corpi femminili che quando non sono sformati (e succede spesso, devo dire!!) dal l'obesita' sono qualcosa di straordinario. Ed Anna sa' che non metto nessuna malizia in quello che dico ma faccio solo delle constatazioni. Il mio amico Mino invece qui diventerebbe letteralmente matto.... he he he he ....
Accompagnato del gestore dell'albergo Florida dove sono alloggiato per meno di 10 euro a notte, il gentile, simpatico e premuroso signor John Botero (e non posso non menzionare anche il disponibile Fabio, il fratello), mi reco al porto, al Muelle Waffe per la precisione e contattiamo tutti i comandanti delle barche: sono tutti diretti a destinazioni fluviali con carichi di madera, combustibile, elettrodomestici, viveri; i cargo con destinazione Panama sono tutti fuori e rientreranno solo lunedi o martedi per ripartire giovedi o venerdi. proviamo a sentire i comandanti delle lance veloci e John contatta anche un suo amico: il prezzo e' un milione di pesos (detto cosi' sembra enorme ma in realta' sono poco piu' di 410 euro per moto e persona). Mi accordo quindi con Yamil e domattina alle 7.30 ci troveremo per recarci alla dogana, poi carico e partenza per Capurgana' (bellissima spiaggia sul mar dei Caraibi) dove ci sara' il controllo della migracion colombiana; a questo punto rotta verso Puerto Obaldia per dogana e migracion panamensi e quindi con un altro barco l'arrivo a Carti' da dove inizia la strada verso Panama City: tempi di percorrenza incerti ma a questo punto non mi interessa piu', vada come deve andare... Adesso non vedo l'ora di partire e vedere come e' questa costa e queste isole che tutti mi dipingono meravigliose.
In giornata mi reco a lavare la moto, a comprare un "sombrero" in paglia tipico della regione di Antioquia dove ci troviamo, a sistemare il bagaglio sulla moto per domattina; ho anche la simpatica sorpresa di John e suo fratello che mi regalano un poncho in stoffa con i colori della Colombia: altro attestato di stima e rispetto che apprezzo molto. In serata poi comida tipica (gia' oggi mi sono fatto un "ceviche di camarones" in salsa rosa non da poco) nel ristorante in piazza dove, come spesso mi succede, sono l'unico turista non colombiano e stavolta anche ..... l'unico bianco!!!
Panama sto' arrivando.
TURBO ELICA
Dopo 9 giorni di guida continua e levataccie (ma quelle non mi costano fatica, lo sapete...) oggi sono fermo a Turbo, porto colombiano sul mar dei Caraibi, un pezzo di africa trapiantato in sudamerica: il 90 % della popolazione e' di colore o meticcia.
A questo proposito devo dire che il risultato e' assolutamente bello da vedere, con corpi femminili che quando non sono sformati (e succede spesso, devo dire!!) dal l'obesita' sono qualcosa di straordinario. Ed Anna sa' che non metto nessuna malizia in quello che dico ma faccio solo delle constatazioni. Il mio amico Mino invece qui diventerebbe letteralmente matto.... he he he he ....
Accompagnato del gestore dell'albergo Florida dove sono alloggiato per meno di 10 euro a notte, il gentile, simpatico e premuroso signor John Botero (e non posso non menzionare anche il disponibile Fabio, il fratello), mi reco al porto, al Muelle Waffe per la precisione e contattiamo tutti i comandanti delle barche: sono tutti diretti a destinazioni fluviali con carichi di madera, combustibile, elettrodomestici, viveri; i cargo con destinazione Panama sono tutti fuori e rientreranno solo lunedi o martedi per ripartire giovedi o venerdi. proviamo a sentire i comandanti delle lance veloci e John contatta anche un suo amico: il prezzo e' un milione di pesos (detto cosi' sembra enorme ma in realta' sono poco piu' di 410 euro per moto e persona). Mi accordo quindi con Yamil e domattina alle 7.30 ci troveremo per recarci alla dogana, poi carico e partenza per Capurgana' (bellissima spiaggia sul mar dei Caraibi) dove ci sara' il controllo della migracion colombiana; a questo punto rotta verso Puerto Obaldia per dogana e migracion panamensi e quindi con un altro barco l'arrivo a Carti' da dove inizia la strada verso Panama City: tempi di percorrenza incerti ma a questo punto non mi interessa piu', vada come deve andare... Adesso non vedo l'ora di partire e vedere come e' questa costa e queste isole che tutti mi dipingono meravigliose.
In giornata mi reco a lavare la moto, a comprare un "sombrero" in paglia tipico della regione di Antioquia dove ci troviamo, a sistemare il bagaglio sulla moto per domattina; ho anche la simpatica sorpresa di John e suo fratello che mi regalano un poncho in stoffa con i colori della Colombia: altro attestato di stima e rispetto che apprezzo molto. In serata poi comida tipica (gia' oggi mi sono fatto un "ceviche di camarones" in salsa rosa non da poco) nel ristorante in piazza dove, come spesso mi succede, sono l'unico turista non colombiano e stavolta anche ..... l'unico bianco!!!
Panama sto' arrivando.
E vai Maurizio!Terminata America del sud,e anche questo continente ti ha lasciato il segno,avventure e luoghi...bella storia.Con il 2+1 sempre a manetta
RispondiEliminaAmerica del nord Maurizio arriva
Luca el barba e Sabry
Te si forte Luca, ti non te ghe credi ma te me de' carica. Grassie. Saudi anca aea Sabrina.
EliminaCiao ciao.
Te si forte Luca, ti non te ghe credi ma te me de' carica. Grassie. Saudi anca aea Sabrina.
EliminaCiao ciao.
ok, america latina ingoiata, non in un sol boccone, ma era bella lunga.
RispondiEliminaHo provato a vedere in google i porti di cui hai parlato, (in pratica un terzo dello stato di Panamà lo fai in nave), ma non è facile e anche le strade segnate sono poche nella zona ad ovest del canale.
buona navigazione
Roby
Evviva!! complimenti e grazie sempre dei racconti!! avanti tutta con le prossime avventure!
RispondiEliminaFrancesco Franzolin
Ansia, ansia, ansia, che ti succeda un qualcosa!!! Ma bravissimo e complimenti!! Oh mauri, ci spieghi perché Panama si fa per metá in navigazione piuttosto che via terra a " popolo di ignoranti"? Sta tento!!! Ciao
RispondiEliminaCaro Mauri ... che bella la vita!
RispondiEliminaQuesto sei proprio tu!
Ti seguo con gli occhi del cuore, chiedendomi quale trasformazioni ti porterà questo lungo viaggio ...
Sta attento ...
Anche se credo che il tuo lascipassare migliore e la tua assicurazione sulle inevitabili calamità sia proprio il tuo "Che bella la vita!"
Un caro abbraccio, Ornella