diario di viaggio del 5.4.2013
MEDELLIN
La colazione come sempre, quando non si puo' prendere direttamete in
ostello, la "tomo" lungo la strada ma stavolta non faccio una scelta
felice: ad un distributore Esso il locale per il desayuno e' bello, aperto e
ventilato, ma povero di cose e mi devo accontentare di un caffelatte neanche
tanto buono e di una tortillas fritta: per fortuna ho sempre con me i miei
biscotti....
Bella strada inizialmente, che ovviamente si inerpica su e giu' per la
montagna, ma abbastanza scorrevole e piacevole da fare in moto; la Colombia e'
un paradiso terrestre per quanto riguarda la flora, con una giungla realmente
lussureggiante e ricca di centinia di alberi e cespugli come e' difficle vedere
in altre parti del mondo; in questa parte del paese, come gia' riscontarto altrove,
non ci sono le grandi estensioni ma, sui pendii delle montagne, i contadini
hanno il loro piccolo appezzamento, strappato con difficolta' alla natura
circostante.
La strada ancora sale paurosamente (difficile per voi a casa immaginare le
pendenze di queste salite e discese) e la strada, ovviamente, diventa molto
brutta, continuamente intervallata a tratti che ormai sono sterrato puro, con
una lunga teopria di camiones che rendono penoso procedere e che, come gia'
detto, costringono a pericolosissimi sorpassi che ti fanno raccomandare l'anima
a Dio piu' e piu' volte; rischio naturalmente piu' di una volta lo scontro con
il veicolo che arriva in senso contrario ma il momento peggiore lo vivo alla
fine di un sorpasso azzaedato e dopo una curva quando sulla strada, a pochi
metri dalle mie ruote, mi ritrovo....un grasso maiale scuro; gia' vedo i titoli
dei giornali: centauro italiano imprudente muore investito da un MAIALE sulle
strade colombiane !!! Oltre al danno anche la beffa!!!! Riesco ad evitarlo per
un soffio e continuo con le braccia ed il collo sempre piu' affaticati e con un
senso di leggera frustrazione per questi kilometri senza fine: altro che le
lunghe e monotone strade di Australia e Argentina.
Medellin mi accoglie con una bella pioggia equatoriale, dapprima fina e
continua e poi sempre piu' forte; inizialmente non metto l'antipioggia perche
penso passi velocemente e poi non lo metto perche' ormai sono bello zuppo e non
servirebbe; sono costretto a fermarmi sotto un ponte con un gruppo di un decina
di altri motociclisti locali (massima cilindrata delle loro motorette e' il 200
cc) di ritorno dal lavoro; resteremo una buona mezzora ad aspettare che
l'acquazzone passi e poi ci avviamo tutti insieme verso la citta' vicina.
Enrome Medellin vista arrivando dalle montagne, enorme e moderna, con tanti
grattacieli e d una bella autopista a 4 corsie per carreggiata ad insinuarsi
tra le sue abitazioni; dopo due difficile tentativi decido di fermare un taxi e
per un euro e mezzo mi faccio accompagnare al Black Sheep Hostel, nel barrio di
Poblado; e' di proprieta' neozelandese ed e' frequentato da una bella serie di
europei e nordamericani giovani e abbastanza simpatici.
Dopo tutte le solite cose per la sistemazione esco per le vie tranquille e
mi godo una bella cena all'aperto in un locale lungo la strada; hoi preso la
decisione di effettuare il passaggio da Colombia a Panama con la barca da
Turbo: troppo dispendioso con l'aereo e poi voglio arrivare a Panama City con
la mia moto e non in un asettico aereoporto. Domani dunque gli ultimi kilometri
in sudamerica
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