diario di viaggio del 14.4.2013
ANCORA A PUERTO OBALDIA
Anche domenica se ne e' andata ma la situazione sembra non sbloccarsi per
niente; come programmato al mattino mi sveglio presto, mi lavo con il
pentolino, faccio colazione con caffe' e pastina e preparo tutto il bagaglio;
alle 7.30 tutto e' pronto e aspetto con ansia qualche notizia; vado a casa del
comandante del barco ma non c'e' segno di vita (mi diranno poi che non e'
ritornato a casa nella notte) e cosi' mi dirigo verso il molo per vedere se
"qualcosa si muove": speranza vana.
Dopo una mezzoretta arriva uno degli uomini del barco e cosi' vengo
finalmente a sapere che oggi non si partira' ma che la "salida" e
rimandata a "manana en la manana": e' come se mi avessero sputato in
faccia, la delusione e' veramente tanta, aver aspettato per 7 giorni e poi non
si parte: vi assicuro che e' dura, non sai se piu' la rabbia o la
rassegnazione, ti senti assolutamente impotente e ti sembra che tutto il mondo
congiuri contro te....
Per fortuna ci sono gli altri della Pension Cande' a tirarti un po' fuori,
a ricaricarti, a "straviarti" come dicevano i vecchi e soprattutto
per fortuna che ho sposato una donna meravigliosa, pronta a sostenermi e ad
essermi vicino pur se a 10 mila kilometri di distanza: grazie di esistere
piccione!!
Nel primo pomeriggio Facundo e Andrea, Alexander, Simon e Thea, Adrien e
Milena se ne vanno con l'aereoplano e rimaniamo solamente io e Giovanni, il
cuoco messicano; sistemo le ultime carte con la dogana in modo da essere
completamente pronto al momento della eventuale partenza (che ormai vedo proprio
come una chimera...) e scarico parte del bagaglio; incontro un ragazzo
australiano proveniente dalla Tasmania e mentre sto' parlando con Lui seduto in
una panchina del parco finalmente vedo passare il signor Martial, il
proprietario del barco; e' pero' in compagnia di una signora e decido di
aspettare quando sara' solo (forse sono troppo educato e con questa
gente....non si dovrebbe essere cosi' ma...sono fatto cosi'!!); continuo a
chiaccherare con Martin ma seguo con lo sguardo la passeggiata del comandante e
finalmente viene il momento: mi avvicino, mi cucco tutto il lezzo dell'alcool,
gli pongo le domande che necessitano e le risposte sono tutte positive: si mi
trasporta, si mi scarica a Carti', si si occupa Lui dello scarico, si puo'
portarmi a Nargana' per il cajero automatico....Il prezzo e' di 300 $ che e'
piu di quel che e' giusto e meno di quel che mi aspettavo. Decido di
accettare..
Domani quindi dovrei (ormai il condizionale e' d'obbligo) riuscire a
lasciare questo posto che se non lo avessi vissuto cosi' male sarebbe stato
incantevole; nei 4 giorni necessari ad arrivare dovrei anche riuscire a vedere
queste famose isole San Blas (erano uno degli obiettivi importanti di quando
programmavo il viaggio) e poi dovrei finalmente arrivare a Panama City e
ricominciare la "vita normale": quanti "dovrei", mi sarebbe
piaciuto che fossrro certezze e non probabilita'!!!
pazienza! ci vuole tanta pazienza, caro Maurizio. Non deluderci...tanto, alla fine, nessuno ti corre dietro. In bocca al lupo per il tuo prosieguo
RispondiEliminaMaurizio non sei alla maratona. rilassati e cerca di straviarti con un goto de vin. ciao da Silvano
RispondiEliminavedo da spot che sono due giorni che navighi, quindi ti stai muovendo, magari piano, ma eppur ti muovi.
RispondiEliminaBuona navigazione, anche se mi leggerai magari quando sarai già a terra.
ps: Carti Suitupo non lo trovo con google.
ciao
Roby