diario di viaggio del 14.5.2013
EMERGENCY A SAN FRANCISCO
Spendiamo 130 $ in 4, compresa una suntuosa colazione con burritos e ogni ben di Dio, e quando alle 7.30 partiamo in direzione ovest verso la citta' siamo satolli e soddisfatti; piccola sosta presso un baracchino per la ormai solita frutta transgenica californiana e poi via in un traffico via via piu' intenso e pesante; sono 4 corsie piene di camion ed automobili "giganti" dove la nostra piccolina deve incunearsi a fatica; dopo Manteca ci sono dei lavori stradali che costringendo i veicoli in due sole corsie creano un gran bel intoppo.
Al ponte Bay Bridge poi c'e' il pedaggio e li' perdiamo venti minuti abbondanti incolonnati e quasi fermi; morale arriviamo a consegnare la macchina all'aereoporto con quasi un'ora di ritardo ed io e Marco dobbiamo far ricorso a tutte le nostre arti "ruffianesche" per riuscire a farci togliere la penale di 40 $ da una simpatica "cicciona" nera.
Rientriamo al Green Tortoise Hostel in BART (la metropilitana di San Francisco), che ci scarica ad Embarcadero e dopo una ventina di minuti su e giu' per le "movimentate" strade cittadine posiamo i bagagli nella nostra stanza; abbiamo solo pochi minuti prima di recarci all'Istituto di Cultura Italiano per incontrare Aldo Mura e preparare l'evento di stasera; portare le moto su per le scale, preparare foto e filmati da proiettare, preparare il buffet, cambiarci di "abito" (ci mettiamo sia io che Aldo la maglietta di Emergency)
e alle sette, ormai tutto sistemato, siamo pronti ad accogliere gli ospiti; ci avevano detto che ci sarebbero stati personaggi famosi (che non si faranno vedere, invece..) ed il piccolo spazio a disposizione invece di centinaia di persone veramente interessate ad Emergency ed ai suoi progetti ed al viaggio di questo piccolo omino con gli occhiali italiano che sta girando il mondo...
Proiettiamo prima l'ultima versione di Open Hearth, il documentario sul lavoro del Salam Center di Khartoum che ha partecipato alla notte degli Oscar (e nel quale rivedo molte degli amici incontrati ormai sette mesi fa nel corso della mia puntata a Soba) e poi quello realizzato in Etiopia dagli amici Alessandro e Daniele; subito dopo rispondiamo, io ed Eric Talbert (responsabile di Emergency USA), alle molte domande dei presenti (tutti hanno pagato una quota per poter partecipare all'evento) e stringo con calore le molte mani che vengono a congratularsi sia per il viaggio che per l'iniziativa a favore di Emergency.
Sono felice e gratificato per come sono andate le cose: abbiamo raccolto molti soldini ed altri hanno promesso di fare donazioni sostanziose a favore della ONG italiana, abbiamo fatto conoscere la realta' di Gino Strada e del suo lavoro, abbiamo avuto diversi che si sono proposti come volontari per affiancare Eric!! Dobbiamo essere orgogliosi di quanto realizzato.
La serata si chiude con il buffet e cosi' riesco anche a mettere qualcosa sotto i denti; un grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita di questa serata e soprattutto ad Anna che, non centrando nulla con l'organizzazione, si e' poi passata quasi tutto il tempo in cucina a preparare tartine e tramezzini.
EMERGENCY A SAN FRANCISCO
Spendiamo 130 $ in 4, compresa una suntuosa colazione con burritos e ogni ben di Dio, e quando alle 7.30 partiamo in direzione ovest verso la citta' siamo satolli e soddisfatti; piccola sosta presso un baracchino per la ormai solita frutta transgenica californiana e poi via in un traffico via via piu' intenso e pesante; sono 4 corsie piene di camion ed automobili "giganti" dove la nostra piccolina deve incunearsi a fatica; dopo Manteca ci sono dei lavori stradali che costringendo i veicoli in due sole corsie creano un gran bel intoppo.
Al ponte Bay Bridge poi c'e' il pedaggio e li' perdiamo venti minuti abbondanti incolonnati e quasi fermi; morale arriviamo a consegnare la macchina all'aereoporto con quasi un'ora di ritardo ed io e Marco dobbiamo far ricorso a tutte le nostre arti "ruffianesche" per riuscire a farci togliere la penale di 40 $ da una simpatica "cicciona" nera.
Rientriamo al Green Tortoise Hostel in BART (la metropilitana di San Francisco), che ci scarica ad Embarcadero e dopo una ventina di minuti su e giu' per le "movimentate" strade cittadine posiamo i bagagli nella nostra stanza; abbiamo solo pochi minuti prima di recarci all'Istituto di Cultura Italiano per incontrare Aldo Mura e preparare l'evento di stasera; portare le moto su per le scale, preparare foto e filmati da proiettare, preparare il buffet, cambiarci di "abito" (ci mettiamo sia io che Aldo la maglietta di Emergency)
e alle sette, ormai tutto sistemato, siamo pronti ad accogliere gli ospiti; ci avevano detto che ci sarebbero stati personaggi famosi (che non si faranno vedere, invece..) ed il piccolo spazio a disposizione invece di centinaia di persone veramente interessate ad Emergency ed ai suoi progetti ed al viaggio di questo piccolo omino con gli occhiali italiano che sta girando il mondo...
Proiettiamo prima l'ultima versione di Open Hearth, il documentario sul lavoro del Salam Center di Khartoum che ha partecipato alla notte degli Oscar (e nel quale rivedo molte degli amici incontrati ormai sette mesi fa nel corso della mia puntata a Soba) e poi quello realizzato in Etiopia dagli amici Alessandro e Daniele; subito dopo rispondiamo, io ed Eric Talbert (responsabile di Emergency USA), alle molte domande dei presenti (tutti hanno pagato una quota per poter partecipare all'evento) e stringo con calore le molte mani che vengono a congratularsi sia per il viaggio che per l'iniziativa a favore di Emergency.
Sono felice e gratificato per come sono andate le cose: abbiamo raccolto molti soldini ed altri hanno promesso di fare donazioni sostanziose a favore della ONG italiana, abbiamo fatto conoscere la realta' di Gino Strada e del suo lavoro, abbiamo avuto diversi che si sono proposti come volontari per affiancare Eric!! Dobbiamo essere orgogliosi di quanto realizzato.
La serata si chiude con il buffet e cosi' riesco anche a mettere qualcosa sotto i denti; un grazie di cuore a tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita di questa serata e soprattutto ad Anna che, non centrando nulla con l'organizzazione, si e' poi passata quasi tutto il tempo in cucina a preparare tartine e tramezzini.
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