diario di viaggio del 11.5.2013
YOSEMITE PARK
Bella colazione come al solito qui al Green Tortoise Hostel di San Francisco; io e Luca abbiamo dormito profondamente e cosi' pure Anna nel dormitorio femminile; alle 9.30 arriva Aldo e insieme andiamo all'aereoporto internazionale per prendere un.auto, possibilmente ad un prezzo accettabile; sappiamo che la Payless ha i prezzi piu' buoni delle varie compagnie ma quando arriviamo al banco lo troviamo gremito di clienti (non siamo stati gli unici a guardare i prezzi, evidentemente!!) e cosi' decidiamo di recarci a quello dell'AVIS: qualche dollaro in piu' ma professionalita' e un gran bel parco auto.
Decidiamo di prendere una Chevrolet Sonic, piccola ma adatta a noi, con cambio automastico e aria condizionata, bianca di colore e quasi nuova ed espletate le formalita' e pagato con carta di credito ritorniamo all'ostello in Broadway Street dove ci aspettano Anna, Luca e Marco, il volontario di Emergency che ha deciso di prendersi qualche giorno di riposo e visitare insieme a noi il bel parco californiano; salutiamo Aldo, carichiamo (o per meglio dire stracarichiamo...) l'auto e via verso est, prima attraversando il Bay Bridge e poi prendendo la 580 verso Manteca.
E' questa un'altra bella zona agricola della California, paradiso delle fragole, delle ciliegie, delle albicocche, delle arance e non ci facciamo scappare l'occasione per fermarci ad un baracchino lungo la strada e comprarci un po' di buonissime ciliegie; molti anche gli allevamenti di cavalli e le locandine nei paesi attraversati che pubblicizzano i vari rodeo che si terranno in questo mese di maggio.
La strada comincia a salire, sinuosa e larga, tra le colline e le montagne, attraversando piccoli paesini di poche centionaia di anime, con B&B, motel e alberghetti per accogliere gli ospiti che vogliono risparmiare rispetto ai piu' costosi alloggiamenti all'interno del parco.
Paghiamo i 20 $ di ingresso a Yosemite (biglietto valido per entrate e uscite multiple nel corso di una settimana) e ci dirigiamo verso la Yosemite Valley, il cuore amministrativo e logistico dell'intero complesso;
da lontano cominciamo a vedere l'inconfondibile sagoma dell Half Dome, un monolite di granito tagliato a meta', e passiamo sotto all'altrettanto famosa roccia a strapiombo conosciuta come "El Capitan"; seguiamo il corso del torrente e arriviamo al lodge che comincia gia' ad imbrunire; volevamo dormire fuori dei confini del parco ma e' tardi e cerchiamo una sistemazione qui alla Valley; fortuna vuole che sia rimasta una, e una sola, capanna libera ma ha solo due posti: decidiamo immediatamente di comportarci da italiani e di prendere la capanna da due per poi dormirci in 4 (sperando che i ranger non vengano a controllare); con molta circospezione, facendo tattiche su come disporci per dormire (due sul letto e due a terra con i materassini ed i sacchi a pelo), ormai nel buio della notte e con la paura che qualcuno scopra il nostro inganno, apriamo la porta della capanna, accendiamo la luce e .... ci sono due letti matrimoniali doppi, possiamo dormire tranquillamente e senza sensi di colpa!!!
Non abbiamo deciso niente per domani. dopo alzati faremo il punto della situazione e decideremo il da farsi; intanto stanotte dormiamo il sonno dei giusti nella nostra casetta degli orsi.
YOSEMITE PARK
Bella colazione come al solito qui al Green Tortoise Hostel di San Francisco; io e Luca abbiamo dormito profondamente e cosi' pure Anna nel dormitorio femminile; alle 9.30 arriva Aldo e insieme andiamo all'aereoporto internazionale per prendere un.auto, possibilmente ad un prezzo accettabile; sappiamo che la Payless ha i prezzi piu' buoni delle varie compagnie ma quando arriviamo al banco lo troviamo gremito di clienti (non siamo stati gli unici a guardare i prezzi, evidentemente!!) e cosi' decidiamo di recarci a quello dell'AVIS: qualche dollaro in piu' ma professionalita' e un gran bel parco auto.
Decidiamo di prendere una Chevrolet Sonic, piccola ma adatta a noi, con cambio automastico e aria condizionata, bianca di colore e quasi nuova ed espletate le formalita' e pagato con carta di credito ritorniamo all'ostello in Broadway Street dove ci aspettano Anna, Luca e Marco, il volontario di Emergency che ha deciso di prendersi qualche giorno di riposo e visitare insieme a noi il bel parco californiano; salutiamo Aldo, carichiamo (o per meglio dire stracarichiamo...) l'auto e via verso est, prima attraversando il Bay Bridge e poi prendendo la 580 verso Manteca.
E' questa un'altra bella zona agricola della California, paradiso delle fragole, delle ciliegie, delle albicocche, delle arance e non ci facciamo scappare l'occasione per fermarci ad un baracchino lungo la strada e comprarci un po' di buonissime ciliegie; molti anche gli allevamenti di cavalli e le locandine nei paesi attraversati che pubblicizzano i vari rodeo che si terranno in questo mese di maggio.
La strada comincia a salire, sinuosa e larga, tra le colline e le montagne, attraversando piccoli paesini di poche centionaia di anime, con B&B, motel e alberghetti per accogliere gli ospiti che vogliono risparmiare rispetto ai piu' costosi alloggiamenti all'interno del parco.
Paghiamo i 20 $ di ingresso a Yosemite (biglietto valido per entrate e uscite multiple nel corso di una settimana) e ci dirigiamo verso la Yosemite Valley, il cuore amministrativo e logistico dell'intero complesso;
da lontano cominciamo a vedere l'inconfondibile sagoma dell Half Dome, un monolite di granito tagliato a meta', e passiamo sotto all'altrettanto famosa roccia a strapiombo conosciuta come "El Capitan"; seguiamo il corso del torrente e arriviamo al lodge che comincia gia' ad imbrunire; volevamo dormire fuori dei confini del parco ma e' tardi e cerchiamo una sistemazione qui alla Valley; fortuna vuole che sia rimasta una, e una sola, capanna libera ma ha solo due posti: decidiamo immediatamente di comportarci da italiani e di prendere la capanna da due per poi dormirci in 4 (sperando che i ranger non vengano a controllare); con molta circospezione, facendo tattiche su come disporci per dormire (due sul letto e due a terra con i materassini ed i sacchi a pelo), ormai nel buio della notte e con la paura che qualcuno scopra il nostro inganno, apriamo la porta della capanna, accendiamo la luce e .... ci sono due letti matrimoniali doppi, possiamo dormire tranquillamente e senza sensi di colpa!!!
Non abbiamo deciso niente per domani. dopo alzati faremo il punto della situazione e decideremo il da farsi; intanto stanotte dormiamo il sonno dei giusti nella nostra casetta degli orsi.
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