Motorbike Adventure Team

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Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

giovedì 16 maggio 2013

IL GRANDE GRIZZLY


diairio di viaggio del 13.5.2013
IL GRANDE GRIZZLY

Ancora la colazione autogestita (pero' che buona, con i biscotti al burro che io amo tanto, con i dolcetti comprati al market , col caffe', il latte, etc etc ), ancora un trekking (questa volta molto facile e quasi in piano...)  fino alle smeraldine acque del Mirror Lake, che come dice il nome diventa un bellissimo specchio al mattino, riflettendo perfettamente le immagini delle foreste, delle montagne e del cielo circostanti; ancora un passaggio al Visitor Center per restituire le chiavi e collegarci con internet e poi via lungo le belle strade asfaltate del parco, passando sotto alla verticale parete de El Capitan, seguendo il tortuoso  percorso del Tenaya River,  risalendo i tornanti in mezzo al bosco fino ai 3117 metri del Tjoga Pass ancora ammantato di neve e scendendo dall'altra parte fino a Lee Vining, ridente paesino di 390 anime, dove pero' c'e' tutto quello di cui si puo' aver bisogno; e' da poco passato mezzogiorno e decidiamo di fermarci in un piccolo ristorante della cittadina e ordinare una bella bistecca alta due dita con una montagna di patatine fritte, come direbbe Kita Carson (ancora i ricordi giovanili dei personaggi nati dalla fantasia e dalla penna di Benelli e Galeppini).
Lee Vining (il cui nome deriva da quello di due tenenti della fanteria americana che sul finire degli anni 60 dell'800 inseguivano gli indiani Miwok su questi sentieri) e' affaciato sul Mono Lake, grande estensione d'acqua caratterrizzata da incredibili formazioni calcaree che assumono forme e colori diversi nelle varie stagioni; entriamo in un negozio di oggetti tipici della zona, dai mocassini indiani ai grandi Stetson ( i cappelli da Cow Boy), dalle coperte Miwok agli stivali texani in pelle, il tutto a prezzi piu' che buoni; all'uscita Anna si lascia fotografare  tra le braccia di una enorme statua di Grizzly (il gigantesco orso bruno americano) a grandezza naturale e  bisogna dire che fa veramente impressione!!!
Da qui iniziamo tranquillamente il ritorno verso San Francisco e salutati i ranger all'ingresso nord occidentale di Yosemite, percorriamo ancora una quarantina di miglia  verso ovest ed arriviamo a Groveland, 1500 abitanti, dove decidiamo di fermarci per la notte; a Groveland c'e' il piu' vecchio saloon della California (che noi decidiamo di visitare, ovviamente: atmosfera da vecchio film western, con poca luce, mobili in legno grezzo, lungo bancone su cui far scivolare le birre o i whiskeys; ci sono 5-6 piccoli alberghi e c'e anche un ostello dove ci fermiamo a chiedere informazioni.
Il giovane Jacob, motociclista e membro del locale Rotary Club, e' molto simpatico e disponibile e ci fa' veramente un buon prezzo, colazione compresa. Ci sistemiamo nel dormitorio di 8 letti dove siamo noi soli e ci "accampiamo" come fossimo degli zingari, con bagagli sparsi un po' dovunque. Resteremo da soli per pochi minuti perche' poi, come d'incanto, l'ostello si riempira' di ospiti provenienti da tutte le parti del mondo e la preparazione della carbonara decisa per stasera sara' un po', ma solo un po', piu' difficoltosa; l'appetito non ci manca e i quasi due etti a testa spariscono velocemente da sopra la tavola.
Buonanotte a tutti, domani si ritorna a San Francisco.

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