Diario di viaggio del 25.1.2013
CARLO DE GAVARDO
Solita colazione presto ma non troppo,
solito giro al supermercato, solite ore al computer per aggiornamenti
e contatti vari, soliti lavoretti con Nicola (oggi c'erano anche i
freni di una vecchia Peugeot 405 del 1992 da sistemare): il tran tran
dell'attesa, già conosciuto a Durban, a Perth e a Sydney si ripete
monotono e uguale anche qui in terra cilena.
Per fortuna ci sono gli incontri e
l'osservazione delle persone a rallegrare lo scorrere del tempo, e da
questo punto di vista le sortite al supermercato ed il ristorante “da
Nicola” sono un ottimo “mediatore” di relazioni.
Il supermercato Aprobuin della catena
Tottus è molto grande e, come già detto, ben fornito di prodotti;
ci sono quelli delle marche internazionali (Bic, Colgate, Ferrero,
Coca Cola, Barilla, etc etc ) e ci sono quelli “indigeni” cileni
nelle varie categorie di articoli; ci sono poi i prodotti tipici come
vari tipi di peperoni (pimenton e morrone), i Queso (formaggi), le
empanadas (sorta di piadine ripiene), etc etc.
Altra cosa che mi piace molto, come
detto sopra, quando accompagno Mercedes e Nicola tra gli scaffali è
osservare la gente: la grassa signora dalla pelle olivastra e le
gambe storte che spinge un enorme carrello colmo solo di verdura ed
il vecchio smilzo dalla pelle rugosa segnata dal sole con in testa un
impeccabile cappello da Huaso (il gaucho cileno) con la tesa
larghissima che invece nel suo carrello ha solo lo stretto necessario
per la sue ormai scarne necessità; la mamma (sicuramente di origine
nord europea per il colore della pelle e dei capelli) che è più
indaffarata a controllare la vivacità dei suoi tre biondi marmocchi
che ne combinano di tutti i colori (secondo me non vede l'ora che
riaprano le scuole per poter tirare un po' il fiato) che non ai
prodotti da comprare e la coppia di giovani “indios” che litiga
su ogni scelta di prodotto dell'uno o dell'altra.
Magari domani o dopodomani mi
soffermerò invece sugli avventori del ristorante ma oggi
(incredibile perchè li avevo nominati solo ieri...) incontro gli
ultimi due amici di nicola.
Mario Ravenna (che sia di origini
italiane???!!!) è il proprietario del “fundo” (è una fattoria
votata alla coltivazione, in questo caso della vigna), con annessa
cantina, Huelken che fornisce tutto il vino al ristorante ed è un
simpatico quarantaquattrenne ormai completamente cileno che parla
veloce e non stà mai fermo, sempre in movimento; qui resta solo
pochi minuti perchè deve andare velocemente a Santiago.
Conosco poi Paola, la seconda figlia di
Mercedes, che stà ormai terminando un corso universitario per
diventare guida “alpina” ed esperta di soccorso in montagna; è
una bella ragazza, non molto alta, atletica e determinata, che fra
due giorni partirà per Puerto Montt, nel sud del Cile, per una
crociera sullo Yacht di amici; non avevo poi ancora parlato di Juan,
il minore dei tre figli di Mercedes, che vive qui con loro, ex
campione nazionale di Mountain bike, che dopo essersi fratturato un
braccio in più punti per una brutta caduta continua ad allenarsi
tutti i giorni percorrendo decine di km attorno a Buin.
Ma l'incontro più interessante, non me
ne vogliano gli altri, ce l'ho in serata quando vengo attratto dal
rombo potente di una MV Brutale 990 che entra nel parcheggio della
pizzeria; lo sente anche Nicola che scatta fuori tutto eccitato e mi
accompagna ad accogliere Carlo de Gavardo,
autentica gloria nazionale
cilena nel mondo delle due ruote, con numerose partecipazioni alla
Dakar (ed un terzo posto) e per due anni vincitore del titolo
mondiale del Rally Cross.
Carlo è piccolino come me, con ricci
capelli scuri, barba ben curata e capisce bene l'italiano per la
discendenza per parte di madre e per l'amicizia che per tanti anni lo
ha legato al compianto e indimenticato Fabrizio Meoni, suo compagno
di squadra alla KTM e vincitore di tre edizioni della Parigi-Dakar.
Chiacchieriamo davanti ad una bella
pizza non certamente su come guidare una moto ma sul come porsi nei
confronti delle persone e delle situazioni strane in strada, sulle
motivazioni personali di un viaggio, sulla attenzione agli
altri...bella persona!!
Ci salutiamo che è ormai tardi, ci
facciamo anche una foto tutti e tre insieme
e prometto a Carlo e
Nicola di ritornare a Santiago per andare a vedere la collezione di
moto nel garage del campione....
Ma guarda un po' che belli che siete! Spettacolo! Mauri.. c'è poco da fare tu racconti e noi viviamo.. Che figo! ;-) e tra la signora con le gambe storte, lo smilzo, la mamma "distrutta" e... il rombo della moto che ti ben porta la conoscenza di Carlo de Gavardo.. beh che dire.. BELLISSIMO! Altro non posso fare, inoltre, se non complimentami con Mercedes ed i suoi splendidi figli. Eh però!!! Non mi ripeto, invece dicendo che l'invidia comincia a crescere eh? un abbraccio grandissimo! Sabry
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